“Dai papà vieni…. svegliati ! Non è uno dei soliti tuoi sogni …
Si sono proprio io qui accanto a te … Hai visto ? Quanto tempo lo hai
desiderato ed ora eccoti ! Benvenuto !”. L’uomo stropiccia gli occhi vorrebbe
dire o balbettare qualcosa ma non riesce. Più che stupìto è sorpreso. Si pone
una decina di domande contemporaneamente e le rigetta con un nodo alla gola.
“Con calma papà, succede a tutti cosi. Tu sei avvantaggiato perché qui c’ero io
ad aspettarti … pensa agli altri che arrivano qui e prima che trovino qualcuno
che li riconosce passa un tempo infinito … Ora rilassati … abbiamo tutto il
tempo che vogliamo … ! Non guardarti
intorno … non serve cercare … stai tranquillo la mamma ti garantisco, che per
quanto possibile, sta bene … si era un po’ preparata e poi lei è la più forte
di tutti … e sì, devi ammetterlo, senza di lei come avresti fatto in tutti
questi anni? Chi ti accompagnava tutte le mattine quando venivate a trovarmi? E
chi avrebbe sostenuto Mariella? E le messe e quel sostenere un ricordo puntuale
preciso puntiglioso? Era più facile assuefarsi, lasciare ‘passare’ e far
lavorare il tempo che guarisce tutte le malattie … Dai non è testardo chi non
vuole rinunciare … E’ sempre cosi ! Sembra che da qui non vi seguiamo, ‘non
teniamo i contatti’ si direbbe, ed invece non è vero. Ti ho visto rinunziare al
negozio a cui eri legatissimo, ti ho notato come ‘conservavi’ la mia memoria
senza trascurare né la mamma né mia sorella, ti ho visto che nemmeno per un
giorno mi hai lasciato. Ecco …. Finalmente …. Non guardarti attorno ….
Concentrati … ti ripeto ‘stanno tutti bene’ per quanto il momento ... Ora come
vedi ci siamo ritrovati. Non commuoverti … non pensare agli anni che ho perso,
guarda la cosa dal mio punto di vista … sono anni guadagnati ora che sono qui …
Potevo diventare un grande musicista? Ma dai papà qui ho il privilegio di
suonare tutti i giorni perché anche qui angeli serafini e cherubini sanno
apprezzare la mia musica … E’ vero … ho perso grandi affetti ma qui ogni tanto
arriva qualche altro giovane e allora gli facciamo festa sino a quando non si ‘inserisce’…
Ora poi sei arrivato tu e dobbiamo subito organizzarci. Per prima cosa ‘visita
parenti’ cioè andiamo a trovare i parenti che sono già arrivati prima e ormai
sono sistemati. Poi vediamo dove sistemarci e ti prometto che ti mostrerò che
tutto quello che hai fatto per me non è stato inutile … Anche se mi hai colto
di sorpresa perché non ti aspettavo cosi presto … debbo dirti che sei arrivato
al momento giusto. Eri nel pieno vigore dei tuoi anni, lucido a tal punto che
possiamo parlarci felicemente per tutto il resto del tempo …”
Non occorreva che morisse
Totuccio per farci dire quelle cose su
di lui che tutti già conosciamo. Da sua moglie, la Signora Maria a sua figlia Mariella.
ai vari parenti da loro abbiamo avuto una
grande lezione di stile. Totuccio non ha scaricato sulla società la sua disgrazia,
non ha permesso che il suo dramma distruggesse la sua famiglia. Totuccio
sostenuto da una compagna eccezionale, da una figlia esemplare ha eretto un
muro impenetrabile nel gestire questo enorme colpo del destino. Non ha permesso
al dolore di assuefarsi. Non ha permesso che il tempo cancellasse il ricordo di
Carmelo. Ora i due si sono ritrovati e
me li immagino non con gli occhi lucidi ma bensì radiosi. Gli occhi lucidi li
avremo noi perché il ricordo di Carmelo e la esemplarità di Totuccio meritano
ciò.
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