sabato 11 luglio 2015

INCONTRI




“Dai papà vieni….  svegliati ! Non è uno dei soliti tuoi sogni … Si sono proprio io qui accanto a te … Hai visto ? Quanto tempo lo hai desiderato ed ora eccoti ! Benvenuto !”. L’uomo stropiccia gli occhi vorrebbe dire o balbettare qualcosa ma non riesce. Più che stupìto è sorpreso. Si pone una decina di domande contemporaneamente e le rigetta con un nodo alla gola. “Con calma papà, succede a tutti cosi. Tu sei avvantaggiato perché qui c’ero io ad aspettarti … pensa agli altri che arrivano qui e prima che trovino qualcuno che li riconosce passa un tempo infinito … Ora rilassati … abbiamo tutto il tempo che vogliamo …  ! Non guardarti intorno … non serve cercare … stai tranquillo la mamma ti garantisco, che per quanto possibile, sta bene … si era un po’ preparata e poi lei è la più forte di tutti … e sì, devi ammetterlo, senza di lei come avresti fatto in tutti questi anni? Chi ti accompagnava tutte le mattine quando venivate a trovarmi? E chi avrebbe sostenuto Mariella? E le messe e quel sostenere un ricordo puntuale preciso puntiglioso? Era più facile assuefarsi, lasciare ‘passare’ e far lavorare il tempo che guarisce tutte le malattie … Dai non è testardo chi non vuole rinunciare … E’ sempre cosi ! Sembra che da qui non vi seguiamo, ‘non teniamo i contatti’ si direbbe, ed invece non è vero. Ti ho visto rinunziare al negozio a cui eri legatissimo, ti ho notato come ‘conservavi’ la mia memoria senza trascurare né la mamma né mia sorella, ti ho visto che nemmeno per un giorno mi hai lasciato. Ecco …. Finalmente …. Non guardarti attorno …. Concentrati … ti ripeto ‘stanno tutti bene’ per quanto il momento ... Ora come vedi ci siamo ritrovati. Non commuoverti … non pensare agli anni che ho perso, guarda la cosa dal mio punto di vista … sono anni guadagnati ora che sono qui … Potevo diventare un grande musicista? Ma dai papà qui ho il privilegio di suonare tutti i giorni perché anche qui angeli serafini e cherubini sanno apprezzare la mia musica … E’ vero … ho perso grandi affetti ma qui ogni tanto arriva qualche altro giovane e allora gli facciamo festa sino a quando non si ‘inserisce’… Ora poi sei arrivato tu e dobbiamo subito organizzarci. Per prima cosa ‘visita parenti’ cioè andiamo a trovare i parenti che sono già arrivati prima e ormai sono sistemati. Poi vediamo dove sistemarci e ti prometto che ti mostrerò che tutto quello che hai fatto per me non è stato inutile … Anche se mi hai colto di sorpresa perché non ti aspettavo cosi presto … debbo dirti che sei arrivato al momento giusto. Eri nel pieno vigore dei tuoi anni, lucido a tal punto che possiamo parlarci felicemente per tutto il resto del tempo …”

Non occorreva che morisse Totuccio  per farci dire quelle cose su di lui che tutti già conosciamo. Da sua moglie, la Signora Maria a sua figlia Mariella. ai vari parenti  da loro abbiamo avuto una grande lezione di stile. Totuccio non ha scaricato sulla società la sua disgrazia, non ha permesso che il suo dramma distruggesse la sua famiglia. Totuccio sostenuto da una compagna eccezionale, da una figlia esemplare ha eretto un muro impenetrabile nel gestire questo enorme colpo del destino. Non ha permesso al dolore di assuefarsi. Non ha permesso che il tempo cancellasse il ricordo di Carmelo.  Ora i due si sono ritrovati e me li immagino non con gli occhi lucidi ma bensì radiosi. Gli occhi lucidi li avremo noi perché il ricordo di Carmelo e la esemplarità di Totuccio meritano ciò.    

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