lunedì 13 luglio 2015

MONSIGNOR GIUSEPPE RANDAZZO ! COLONNA PORTANTE DELLA CHIESA !



A quanto ricordo eravamo compagni di scuola non di classe ed evidentemente lui era molto bravo e più grande altrimenti ci saremmo incontrati visto il ritmo che tenevo io alle medie (sic). Se ricordo bene lui non costo fatica a Padre La Spina per farlo salire in quell’autobus diretto al seminario che rischiava di  far restare il 90 per cento delle ragazze marinesi zitelle, dove una cinquantina di ragazzi presi da una vocazione collettiva partirono alla volta di Palermo al grido di “Die le volt !” come fecero migliaia di ragazzi al tempo della Crociata dei Fanciulli. Quasi tutti tornarono indietro …
Pippo Randazzo aveva alle spalle una famiglia di ferro: fra sorelle zii e fratelli e genitori la chiesa siciliana poteva contare su energie qualitative per la lotta al demonio. Dopo le medie mentre io giocavo a fare l’emigrante Lui scalava le gerarchie ecclesiastiche grazie ad una propria capacità e vocazione che ben presto lo porto ad avere  la curia palermitana in mano. Il suo momento migliore credo lo abbia avuto al tempo del cardinale Pappalardo di cui divenne segretario, uomo di fiducia, consulente e soprattutto amico. Al tempo del Sinodo dei Vescovi che si svolse a Milano lo pregai di portarci il Cardinale in mezzo alla nostra comunità e lui , per non rischiare, superò   l’invito forse non fidandosi  di quello sconosciuto ex compagno di cui si conoscevano poche referenze religiose. Intanto alla San Benedetto Giuseppe Randazzo andava avanti  con ora et labora che gli ha permesso nel tempo diventare “colonna portante” della  Curia Siciliana e una di quelle colonne che in San Pietro formano il colonnato che tiene la Chiesa in piedi  da duemila anni. Perché sono proprio i “funzionari” come Pippo Randazzo che tengono unita una chiesa spesso scossa non solo dall’interno ma soprattutto dall’esterno ( discorso a parte meriterebbe quel momento che vide la triade marinese con Randazzo-Pecoraro-Arnone  gestire la chiesa palermitana).  Schivo riservato attraversa il corso dei mille senza mai passeggiarvi . Certamente non è stato un “pastore” e che io sappia non gli si attribuisce nessuna parrocchia ma dobbiamo a lui la creazione del ,museo Diocesano, fu lui a sopraintendere alla ispezione al corpo di Federico II per non parlare di altri eventi. La gestione del patrimonio immobiliare della chiesa siciliana era nelle sue mani e grazie ai suoi interventi dobbiamo il salvataggio di moltissime chiese e monumenti storici. Dal suo ufficio in Curia passavano cifre ingenti  e chi lo ha messo in quell’ufficio sapeva di mettere la persona giusta al posto giusto. Ci sarebbe piaciuto vederlo all’opera come pastore ma ora da Monsignore chissà a cosa lo destina il nuovo arcivescovo. Intanto quest’ultimo ieri ha già mandato un primo messaggio presentandosi a sorpresa a dire messa  in quella che possiamo definire La Piazza di San Michele che ha fatto da cornice a un Mons. Giuseppe Randazzo che, mai c’era successo di vederlo cosi commosso. E’ vero che la Chiesa ha bisogno di Santi, ma senza i sacerdoti alla Giuseppe Randazzo anche i santi fanno poca strada. Ora il mio augurio è che  “si reinserisca” a Marineo perché siamo molto a corto di “qualità” e Monsignor Giuseppe Randazzo è tenuto a usare quella sua cattedra cinquantennale per il suo paese. Perché di eccellenze abbiamo gran bisogno.

Non posso non sottolineare il fatto che proprio questo evento sia stato taciuto dal mio amico Pino Taormina il quale forse ha voluto sottolineare la “sua indipendenza” dalla Fondazione.  Non è la prima volta che Marineoweb usa questi silenzi affinchè altri intendano. La cosa si commenterebbe da sola ma noi marinesi siamo maestri nei silenzi anche quando diventano autogol.  

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