venerdì 10 luglio 2015

LA MIA GRECIA 3



Per la persona comune non è facile capire cosa succede in Grecia e quindi in Europa. Tutti questi opinionisti di mestiere non parlano mai del problema ma del loro punto di vista.
Insomma già i greci hanno affidato il problema a due inesperti con la prospettiva che facciano fiasco o diventino eroi. Persino la Eva Cantarella (grande esperta di sesso antico)  è andata fuori tema scomodando Temistocle e  i persiani dimenticando che Temistocle mai si tolse di dosso la nomea di “traditore, di venduto…” e cose del genere. La situazione sta che mali antichi debbono essere curati da due “eroi per caso” che con il grido di “mamma cicciu mi tocca…” sanno che la “innocente Grecia deve e vuole essere toccata”. Purtroppo  gli armatori greci non sono paragonabili agli imprenditori italiani che pur se entrambi possiedono denti e mascelle da super “divoratori” mentre gli imprenditori debbono rispettare alcune regole “sindacati, leggi, investimenti ecc.” gli armatori “navigano a vista in un mare di acque incontrollabili”. Mentre in Italia il lavoro “pubblico” lo si riesce a tenere sotto controllo , in Grecia è come il “fuoco di Olimpia” :sacro ! Se poi aggiungiamo che nella stessa pentola bolle: storia dell’antica Grecia, arte, cultura, buco enorme delle Olimpiadi, uso del danaro pubblico incontrollato, e mille altri fattori, certi opinionisti o cavalcatori del dissenso qualunque, mescolando tutto arrostiscono  la suicida di turno: la Grecia; la quale con un impensabile referendum ha fatto pendere la bilancia a suo favore passando da adescatrice a violentata.
Cosi io mi ritrovo nel giro di mezzo secolo a manifestare per l’entrata nel Mercato Comune Europeo della Grecia anni ’70 a l’uscita della Grecia dall’Europa nel 2015. Ieri avevamo mille motivazioni  e mille speranze  oggi ci siamo aggrappati all’unica motivazione a noi congeniale: la parola Europa è figlia del mito Greco e noi la portiamo come bandiera… dimenticando che proprio questo mito è più imparentato con l’oriente che con l’occidente.
Sempre in quegli anni mentre cercavo le tracce della Grecia antica scoprii che la Grecia degli anni ’70 aveva 8 milioni di abitanti di cui tre vivevano ad Atene e che cento anni prima erano appena 800 mila e che lo Schlieman che inseguivo ha dovuto raccontare ai Greci il mito di Troia a loro quasi sconosciuto. Per non parlare della fortissima presenza ottomana in Grecia. Insomma allora la Grecia era come la nostra Sicilia senza un dna preciso.
Penoso l’aggrapparsi degli intellettuali a matula al mito greco scomodando, templi, Dionisio e tragedie… quando la vera tragedia sono loro che cercano di cavalcare la qualsiasi immischiando cavoli , verze e crauti come è loro uso fare.
Ora arriverà il momento del silenzio perché il problema “grecia” va risolto al più presto.           

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