martedì 6 settembre 2016

BEATA MADRE TERESA...



Giovanni Perrone mi scrive
“Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice”. – Madre Teresa di Calcutta” 
Avevo in parte raccontato il nostro “rapporto” con la suora albanese. Ed oggi giorno della sua beatificazione mi è tornato in mente con forza. Ci trovavamo a Roma e la mattina presto leggendo il Messaggero in un trafiletto leggo che l’Arcivescovo di Praga, titolare della Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, quella mattina durante la messa avrebbe consegnato a Madre Teresa una copia del Santo Chiodo ( esiste un termine per definire una reliquia quando viene messa a contatto con la reliquia originale). C’erano validi motivi per essere presenti: visitare la Chiesa di Santa  Croce dove riposa Santa Elena (già sua residenza e trasformata in Basilica da Lei stessa al tempo di suo figlio Costantino), riverire un pezzo della Vera Croce e le croci dei due ladroni e tanti altri motivi e non ultimo “incontrare” l’Arcivesc0ovo di Praga da noi conosciuto già al tempo del seminario al Nepomuceno di Roma. Ovviamente la presenza di Madre Teresa completava un occasione unica. Ci recammo di buon mattino nella Basilica per assolvere alla scaletta predetta. Non fu facile raggiungere le prime file se volevamo salutare l’Arcivescovo ! Fu grande la nostra sorpresa quando leggemmo il cartello appeso all’ingresso che annunziava che la notte precedente Madre Teresa era mancata. Quando giunse l’arcivescovo lo accogliemmo con un gran sorriso e lui lo ricambio. Più grande fu il mio stupore quando Lui si diresse verso di noi quasi a braccia aperte per salutarci. E allora ringraziai Dio che spesso e , anche se con ritardo, ti gratifica. Sentii i riflettori su di me e ricordai quando con lo stesso ancora semplice prete scavalcammo il muro di cinta del Consolato Ceco appena sgombrato dai comunisti e tornato ad essere non più “covo” ma un ufficio pubblico a disposizione di tutti i cittadini. Erano gli anni che si iniziavano a raccogliere i frutti della ostpolitik di Mons. Casaroli a cui spesso portavo i messaggi della chiesa del silenzio boema. Ormai l’arcivescovo era davanti a noi quando… dirottò verso le paoline di Praga che erano la fila dietro di noi !
Non piansi ma usai tutto il rancore di buon marinese che mi portavo dietro dalla nascita. All’uscita staccai il cartello che annunziava la morte di Madre Teresa e giunto a casa lo conservai cosi bene che non sono riuscito più a trovarlo.

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