martedì 6 settembre 2016

CALA LA TELA...

Giovanni Perrone faceva il sordomuto, il Prof.Romano non potendo incoronare lo Spataro si è messo a farneticare anche lui sulla poesia, la Signora Del Tindaro, faceva la crocerossina accanto a malati terminali di poesia, il prof. Di Marco dava coltellate anzicchè poetare, il più riservato (udite udite !) è stato lo Spataro forse perché presagiva la triste fine della sua creatura internazionale. La Signora Katiuscia Galbo è pronta a portare i nipoti sul palco…e sembra abbia costretto ad un vestito castigato la minorenne velina (anche lei sordomuta ?) per non oscurare il suo abbigliamento da sedicenne, l’Arch. Fiduccia faceva il pupo credendo di essere il capocomico del Carro di Tespi ! In pratica in questo premio sembra l’unico a credere a quello che fa ! Il Benanti non credeva ai suoi occhi e si temeva che nominando vecchi collaboratori lo Spataro lo correggesse. Ora dire che la La Sala fosse un metro sopra gli altri, può sembrare campanilismo spicciolo, ma dalla vedova nera padovana che non voleva più smettere alle solite poesie parricide scritte in un tramonto immaginario alle risposte di chi è delegato a ritirare un premio pur non sapendo nulla della poesia: Viva la La Sala !
Quello che non mi spiego come si può tenere fuori dal palcoscenico colui che pubblica una poesia al giorno , che ne fa anche un commento (che va tradotto), che da giorni e giorni grida sono qui, ma viene escluso ed emarginato come il recente disturbatore (sorvegliato dai carabinieri…). Che lui non sia addomesticabile è noto, ma ciò non toglie che i sei giurati del premio non valgono il nostro soggetto.
Quello che ancor più mi stupisce è come sia possibile che la presentatrice non faccia mai un accenno alla Signora Maria Concetta Calderone cui non spetta a me elencare meriti e demeriti nei vari premi di poesia. Ieri meritava il palco scenico se non altro per evitare che si sbracciasse platealmente a cercare i figli che giustamente avrebbe voluto in prima fila.
Il premio purtroppo è arrivato alla Cappidduzza a due passi dalla Montagnola. Il nostro Spataro , come tutti i tiranni, non vuole uscire di scena e sogna di essere trucidato nella sua reggia assieme alla sua raggia che vede la fine delle cose , ma si rifiuta di uscire di scena mentre ancora cellulite e buccia d’arancia non sono cosi palpabili.
Quello che è successo l’altro giorno durante la presentazione della Zuccaro, il battibecco fra la Sandri e il Di Marco, i ruggiti della segreteria della Fondazione (una trasformata in uscire e l’altro promosso fotografo di corte), le angosce finanziarie del Fiduccia, i vuoti fra il pubblico sino a quando non si è esibita la Sandri , gli applausi “spontanei del pubblico” e quel “giustiziere solitario” scortato a vista dai carabinieri la dicono lunga e a noi fanno riflettere.
Ma costoro non sanno riflettere e non lo hanno mai fatto e mai lo farànno !
Ps. Un velo pietoso sulla cena ! La rissa fra la Sandri e il Di Marco è continuata, qualche colonna della Fondazione non ha voluto partecipare e qui ci fermiamo !

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