Mi
è venuto spontaneo dirlo dopo aver letto il libro di poesie di Padre
Giacomo Ribaudo: “C’è sempre l’aurora” che è uscito in quarta edizione ne
I quaderni di “CNTN”. Padre Leo Pasqua ne ha parlato come di un suo
modello di sacerdote e io direi che è un modello per ogni cristiano
perché è un uomo innamorato di Dio che attraverso le sue poesie ci fa
conoscere il suo percorso e la sua grande fede.
La
prima parte del libro si chiama “Il mio destino è la luce” e fa eco
anche al titolo del libro “C’è sempre l’aurora”. Per Padre Giacomino la
luce è Dio stesso che lo ha plasmato e sorretto ‘le sue lacrime e il suo
sorriso’ e l’ha portato alle vette di fede che raggiungono pochi. Ma
proprio per questo egli ci fa la catechesi con la sua poesia e ci
insegna che ‘Solo tu puoi spiegare, Signore, che il cielo è il tuo
amore, che il cielo sei Tu’. Egli lo ha vissuto in tante forme e si è
lasciato catturare nonostante momenti di fatica e solitudine del
sacerdote in cui ‘Ho una brama infinita d’essere un po’ cullato nelle
braccia del Padre…’. Non
facciamo fatica di vedere in “Pietro al Getsemani” proprio Padre Giacomo
Ribaudo che dice ‘Non ti capisco, ma ti amo” e alla fine chiede a Gesù
“no, non sono pronto; ti prego, amami ugualmente, amami ancora…’ E noi
capiamo che il Signore lo ha esaudito e gli ha dato il Suo cuore ma lui
‘sente tutto il disagio del trapianto’, tutta la sua fragilità. Il
sacerdote si confessa e dice ‘Sapevo ch’era gravoso essere sospeso fra
cielo e terra’ ma sa che il Signore lo ama. Questa sua certezza
contagiosa gli fa dire ‘la tua vita m’assale rapida ed in te solo
m’annego e dondolo…’ E da lì in poi questo amore per Dio si trasmette
anche nell’amore per l’uomo che penetrano l’uno nell’altro e ha la sua
espressione proprio nella poesia come ci ha spiegato l’autore nel suo
intervento. Possiamo trovarne esempi in diverse liriche come ad esempio
nel ‘Non mi dire, ti prego, che Gesù non si vede…’ quando dice ‘Il
marito che ama e la sposa che risponde all’amore… sono lui, non lo
vedi?’ e ancora ‘Solo con Te,
nelle pupille dei tuoi occhi di Carne invisibile, leggevo lo sguardo
posato su ognuno degli uomini che il Sangue Tuo rende fratelli’. Come
non lasciarsi coinvolgere dalla dichiarazione d’amore dell’autore per la
sua parrocchia nella poesia intitolata “Villabate, mia sposa”. Padre
Giacomo dichiara il suo amore anche alla Chiesa ‘Sposa dolcissima che
dalle labbra solo pronunzi dell’Amato i canti coi suoi baci ammansi la
terra e del suo alito la scaldi’. La
Terra, il mondo con le sue problematiche hanno sempre interessato il
nostro autore. Non mancano le note s’attualità con i riferimenti ai
fatti concreti come la tragedia di Cernobyl
o ‘le grida di Palermo’ e le poesie dedicate ai personaggi di risalto.
Una immagine fedele della società italiana la dà la poesia “L’abbandono”
che finisce con un messaggio universale: ‘Solo la stella polare segna
ancora il Nord per l’occhio che si solleva e sa ancora dove brilla la
Luce’.
Non
posso pronunciarmi sulla poesia in dialetto siciliano ma da molte
poesia in lingua italiana traspare l’amore per questa terra e una è
dedicata particolarmente a Marineo, dove Padre Giacomo Ribauldo è nato.
Padre Giacomo ama sicuramente anche Assisi di cui decanta la pace in
diverse poesie e come san Francesco chiama la morte sorella che per lui è
‘carezza sempiterna a chi vita in pienezza cerca’. Ma la sua poesia è
un inno alla vita dedicata a Dio e ben conscia del ‘l’immensità dei tuoi
doni’. Uno di essi è la poesia come un mezzo per capire le cose
diversamente attraverso la testimonianza personale. Grazie Padre
Giacomino che ci hai aperto lo scrigno dei tuoi sogni, dei tuoi
sentimenti, dei tuoi dubbi e delle tue certezze. Ci aiuteranno
sicuramente nella nostra vita.
Marineo, 30.08.2016 Růžena Růžičková
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