mercoledì 31 agosto 2016

NON OSCURATE L'AURORA !

Sono tornato a casa frastornato. Mentre per la signora Zuccaro già alle tre di notte avevo chiaro cosa dire, per “C’è sempre l’aurora” ho dovuto lasciar passare una giornata per sopravvivere ad una serata incredibile. Già superare gli eventi della sera prima e accettare la presenza dei Carabinieri come “servizio d’ordine” e non come ospiti mi ha ricordato quando il nostro precedente Sindaco veniva ai consigli comunali con la scorta. Cioè nel tempio della democrazia entrava la polizia in barba ai miei amici di sinistra che quando vedevano un poliziotto davanti ad una scuola gridavano al colpo di stato !
Ora l’analisi del “C’è sempre l’aurora” debbo dividerla in più parti. Lascio il giudizio sulla poesia perché è risaputo che non è acqua (o vino ?) per me. Lascio il giudizio su Padre Giacomo Ribaudo perché uno che vanta tante medaglie appese al suo petto non può essere oggetto di uno sprovveduto come me ! (Spero un giorno mi chiarirà perché ha accettato di essere strumentalizzato ).
Ora posso navigare liberamente.
Ieri sera sono crollati alcuni miti del momento, da me sostenuti strenuamente ! La prima la signora Castronuovo e il suo mecenate (o viceversa) Salvatore Pulizzotto . Entrambi sapevano quanto ho intrigato per portare a Marineo nel Hide Park Padre Giacomino e non aspettavo certamente una lezione dai bagheresi in diaspora per imparare che il mio obiettivo non era “io ho portato Padre Giacomino a Marineo “ , ma bensi che venisse a Marineo. La stessa esperienza si è verificata con don Rosario Giuè. Non mi serve la corrispondenza scambiata per dimostrare quello che dico ! A me basta la soddisfazione che certe eccellenze “ritornino”. In questo caso la signora e il signore precitati hanno iniziato una passerella di auto gratificazione , condivisa con il nostro assessore, come se le attività culturali al castello fossero frutto di “due (tre con l’assessore)”. Forse ingannati da quattro intellettuali della mutua più conigli che sapienti ! Metti che ti dò un castello, metti un ristorante, un museo a mio nome, qualche bagarese che non riesce a “esporsi” a casa sua e vai con il liscio ! E quando non viene nessuno traslochiamo gli amici a Marineo. E qui si fa l’errore dei riprenditi quando fatti i conti dei voti per famiglia tutti coloro che contribuivano era restuccia. Se poi aggiungi che gestire il successo non è da tutti allora capisci che la passerella di ieri è stata una pisciata solenne verso chi ha collaborato ! E qui mi fermo perché non posso continuare a collezionare querele !
Fatto lo sfogo passo all’insulto !
Gent.ma Elisa Martorana, ora posso dire con orgoglio che so tutto di lei. Il giorno e l’ora che è nata, i suoi sogni, le sue illimitate capacità. Lei ha fatto della fotografia poesia ! Delle quattro fotopoesie (una su Bagheria !) lei ce le ha vendute a peso d’oro cioe come pale d’altare ! Ora non mi sarei stupito visto che iniziando dalla preziosa signora Rita fino all ‘ ex assessore di Bagheria alla fine abbiamo avuto l’impressione che nessuno conoscesse cosi a fondo Padre Giacomo Ribaudo che nel risvolto del suo libro non nomina Bagheria. Ora mi lasci giocherellare ma fuori le quattro foto il suo alto intervento nella grafica ho fatto fatica a trovarlo . Vuoi perché noi siamo paesani, vuoi perché tutti i significati che lei ha dato alle foto ci danno l’impressione come se si cercasse “il personaggio” cui abbinarsi. Lei non può venire da noi saccente dimenticando che lei ci deve lasciare il giudizio e non anticiparlo. La faccia smarrita di Padre Giacomo con un libro di casa “CNTN” dato in mano al nostro Pesco ne sarebbe venuto fuori un gioiellino. Per non parlare delle foto che la nostra Maria Ribaudo avrebbe potuto fornirgli, riprendendo soggetti più o meno del paese natale di Padre Giacomo.
Ora parliamo dei nostri panni sporchi. Quello che siamo riusciti a coprire l’altra sera dovrebbe essere una lezione soprattutto per il nostro Assessore. Avallare “tutto” e soprattutto mortificare Marineo affidando in toto Padre Giacomo ai bagaresi è stata una leggerezza di cui non può vantarsi. Il paese sta aspettando il Premio di Poesia. I pochi che dissentono della formula fanno silenzio (non approfittatene ! ) perché questo premio ormai ci è estraneo , come il gemellaggio, come la sua Congregazione e tutte le sue congreghe. La frase che Franco Virga si è autocopiaincollata la dice lunga e quindi misuriamo e ragioniamo perché queste figure che chiamiamo eccellenze dovrebbe essere lei come assessore a promuoverle e non solo a cavalcarle. Le assenze o presenze-assenze dovevano essere gestite meglio perché molte assenze testimoniano che non è vero che “c’è sempre l’aurora” . Impari dalla signora Zuccaro che le ha dato una lezione sulla comunicazione riuscendo a mettere assieme tutti coloro che la mattina scoprono “l’aurora”.
Ps. Il silenzio sul premio non è dovuto a consenso illimitato e nemmeno alla “alta affluenza internazionale” ma al fatto che noi siciliani (in questo caso marinesi) assuefare ci fa comodo come si come abbiamo fatto per secoli con invasori e mafiosi. Solo una volta ci siamo ribellati ! Quando i francesi vollero verificare se le tette delle nostre donne fossero sode ! Oggi ormai le tette non sono più proprietà privata ma un bene comune .

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