E’
difficile dare un giudizio obiettivo sulla festa. E quindi farò quello
che i marinesi usano fare: sparare a zero su tutto e su tutti ! Ad ogni
cosa positiva eccone dieci negative, e quando non si vuole trovare nulla
di positivo ecco ingigantire ciò che amiamo di più: bruciare il tutto.
In questo siamo abbondantemente aiutati dagli organizzatori che malgrado
sono inventori e cultori del metodo del silenzio si difendono con
quella arroganza che dovrebbe essere sostituita dall’umiltà. E qui
entriamo nella terra di nessuno. Iniziamo dai gesti positivi. Non sono
tempi di grandi eventi mediatici e quindi il primo successo è quello che
si ripete ogni anno. Incontrarsi ! Ho visto alcuni capannelli di
irrinunciabili o meglio irriducibili che anzicchè festeggiare San Ciro,
riunitisi in cellula, osannavano il loro santone; ho visto sparuti
gruppi di americani quasi ignorati trattati come vecchie glorie, non ho
visto francesi ma ho visto una maggiore compostezza religiosa, ho goduto
del “fraterno passeggio” dove ci si scambiavano milioni di baci e
abbracci con sorrisi mai visti durante l’anno. Dobbiamo ringraziare i
produttori e distributori di polpette avvelenate che hanno preferito
andare in vacanza. Le disfunzioni , le smagliature, la qualità degli
eventi non deve disturbare il vero risultato della festa: la
convivialità. Ecco perché il giro che ho fatto questa mattina per
raccogliere soprattutto le impressioni negative alla fine non è servito.
Trovare difetti era molto facile, sottolineare posizioni sguaiate e ,
qualcuna, isterica, era facilissimo . Parallelamente giudicare gli
organizzatori veniva facilissimo. Ma il giudizio deve tener conto delle
loro singole capacità , delle loro capacità esecutive e via dicendo !
Hanno mostrato qualche volta i muscoli , ma è risaputo che chi mostra i
muscoli spesso non ha cervello. E non fosse che in quel gruppo ci sono
persone rispettabilissime avrei materia per un altra querela. Ho
registrato cinque giudizi diversi sui giuochi pirotecnici ! Io li ho
solo sentiti e non visti e quindi dovrei fare il “marinese doc”
giudicando il non visto. Non ho visto né sentito il cabarettista perché
dopo la arida e cretina barzelletta , vecchia quanto basta, sugli
uccelli mi sono cadute le braccia. Il concerto al piano non era alla mia
portata mentre gli artisti di strada mi hanno ricordato i busker che
tutti gli anni a decine si esibiscono a Ferrara tramutando tutta la
città in un enorme palcoscenico più di musica che di rumori, con artisti
di qualsiasi genere e tu diventi spettatore itinerante e gli artisti
che sono venuti da ogni parte del mondo sono di qualità superiore e se
vuoi una sedia devi andare a cercarla in fabbrica cioè nel veneto !
Ognuno deve giudicare la festa verificando se le cose a cui teneva
c’erano e non inveire contro qualche organizzatore arido di idee in
giarrettiera rossa a passeggiare su tutti i palchi. A me è piaciuta
tantissimo perché mi so accontentare è ancora non sono stato contagiato
dal virus dell’apparire o del tutto va male signora la marchesa.
Il
servizio d’ordine è stato eccellente , discreto, ma attento a far
rispettare le regole del regolamento pubblico. Le bancarelle erano
sufficienti anche se ormai vendono solo futilità. Il gelato è il dominus
e a quanto pare il più gettonato è stato il gelso di Francesco Namio.
Il
parroco intelligentemente ha dosato le sue presenze e il non
intervenire sul tutto è stato intelligente anche perché c’era già chi
era preposto a questo: Ciro Spataro.
Vorrei chiudere con il Viva Viva Santu Ciru prima che lo gridino quelli della Congregazione !
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