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Nel frontespizio del blog Ezio Spataro promette che “prenderemo assieme
il gelato”. Ovviamente genericamente alla marinese. Metti una sera complice l’atmosfera
castellana da Salvatore Pulizzotto, metti un abbinamento eccellente fra gelso
rosso e limone, metti due signore da santino “in corso di beatificazione” per
grazia e bellezza, vuoi il rimorso per un paese vittima e violentato da una
cultura becera da vanity fair, da scarsi intellettuali che silenziosamente si
stanno sostituendo alla mafia autoincenzandosi come fossero ragazze olandesi in
vetrina, ti ritrovi a piangerti addosso per l’incapacità di sopportare certi
figuri.
Dopo avermi sgridato perché do risonanza ai
suoi battibecchi in face-book, dopo
avermi minacciato per un “ex-poeta” buttato là provocatoriamente, dopo averlo
costretto ad uscire “dall’utero dove si era cacciato per mesi” infine la
ragione ebbe il sopravvento ed ecco che nel giro di un momento sforna due “commenti”
che vi invito ad andare a rileggere più volte. Il primo lo trovate già su il Guglielmo
dell’altro giorno ed ecco che vi propongo il secondo. Eccovi una fotografia di
Marineo tridimensionale, gigantografia, sgranata nei minimi particolare.
Un tempo avrei rimborsato le “torte in
faccia” oggi accetto prenotazioni per iscriversi al corso di lancio di ortaggi.
Bisogna restaurare le ghigliottine e
mettersi ordinatamente in coda.
Metti una riflessione di Paul Valerì
un impiegato di banca
buttarla un po lì
Metti un emigrante uscire dal fosso
la voglia mai sopita
di scriversi addosso
Metti un musicista moderato
l'adagio andante
di un dizionario pedante
Metti un poeta fallito
il suo riemergere
da un utero infinito
Metti una donna speranzosa
che sogna un medioevo
da nome della Rosa
Metti un esperto bombarolo
tra futuri culturali
e "cui prodest" al tritolo
Metti un network sociale
un rigurgito di insulti
da rancore digitale
Metti un eminente cattedrato
gli studi e iniziative
di un tempo passato
Metti un abile puparo
lo scrivere sui fatti
di tutto il Cucuzzaro
Emergono spaccati
protagonismi
un po troppo alimentati
il cosa dissero, il cosa fecero
un rigurgito
da protagonismo becero.
(Ezio
Spataro)
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