Questa
festa da un lato ha saputo tenere lontani quasi tutti i politici
professionisti abituali distributori di polpette avvelenate e dall’altro
abbiamo visto verificarsi quanto si è auspicato questo parroco che
voleva una ricorrenza sul taglio religioso pur mantenendo il taglio
festivo. Anche da parte del “clero” non si è esagerato in protagonismo e
cosi il tutto si è auto livellato. Ne è emerso un paese felice che con
il suo “passeggio” ha rinnovato gesti antichi di fratellanza
scambiandosi abbracci e
congratulazioni , ospitalità e riconciliazioni. Forse ci sono stati meno
“rientri e ospiti” (spariti i francesi, gli americani con il
contagocce) ma lo abbracciarsi e l’ospitarsi vicendevolmente è emerso.
Qualche “gesto” non ha turbato
la festa e così il paese ha risposto con eleganza (cioè ignorandoli
totalmente) a teatranti innovativi ( altro che arsenico e vecchi
merletti…, sembra più spesso il battello delle donne vane, a sedie
mancanti e piccoli disservizi. La mostra fotografica ha fatto (e
continua a farla) la parte del
leone con una massa di visitatori da record. E’ stata anche la festa
delle magliette da figlie della lupa dove si esibiva “l’aderenza fisica”
e fra questa e l’appartenenza il vuoto è quasi impercettibile. Visto
che è l’abito che continua a fare il monaco speriamo che non succeda quello che succede nelle Congregazioni , dove su 50 confrati ne lavorano al massimo 10…
I
ciclisti oltre che bloccare il corso (sembravano vecchie signore in
mostra…) hanno imbrattato tutti gli avvisi con i loro futili risultati,
ma costringere migliaia di persone a baipassare il corso è stato un
gesto arrogante… durato almenio 5 ore !
La
processione è stata una delle più belle degli ultimi anni. Persino il
Parroco era raggiante !San Ciro si è accorto della differenza che passa
fra la medicina e qualche medico-velina e sta piano piano recuperando
terreno. Graditissimi gli ospiti dei paesi gemellati con san Ciro :
discreti, ma presenti come devoti .
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