martedì 6 settembre 2016

CUI PRODEST ?




Il primo istinto di noi marinesi è di rifugiarci in una critica mai obiettiva ma di solito più feroce di quanto in realtà meriti. Il nostro primo istinto (considerato che per mesi non abbiamo parlato del premio anche perché qualche sprovveduto superdio non si è degnato nemmeno di mandare la locandina, e che il blog vicino alla Fondazione e quindi al premio stesso ha preferito ospitare lavori faraonici già previsti dagli stessi faraoni e oggi cavalcati alla grande) è stato quello di segnalare seppur aggredendo disfunzioni e pecche che di solito sono le più gradite dal pubblico.
Purtroppo il positivo che questo evento produce allontana chiunque vista l’arroganza che di solito i “due coniugi” usano in ogni loro fare. Già il tema poesia non può classificarsi fra gli eventi  per il semplice motivo che è accessibile ad uno ristretto numero di persone. Viene trasformato in evento grazie all’inserimento di una star dello spettacolo che (come si è visto domenica) al momento del suo intervento copre i vuoti fra il pubblico e mette in imbarazzo chi deve procurarsi 300 sedie in 30 secondi (sedie sparite nel nulla….). Quindi coloro che si aspettano (come dovrebbe essere) risonanza internazionale debbono prendere atto che pur avendo inserito personaggi di grande rilievo alla fine Marineo e il pubblico della poesia rimane quello che in realtà è : una sagra paesana. I grandi simposi della poesia raramente avvengono nelle piazze e persino eventi similari come premi letterari si svolgono fra non più di cento persone quindi da questo punto Marineo dà molto al premio.
Ora il cui prodest se togliamo l’ennesima medaglietta di casa Spataro trattandosi di fondi una volta solo pubblici ora partecipati non è più possibile continuare a gestirli in modo personale e a rischio della sopravvivenza della Fondazione  che subisce l’ennesimo stupro perché nessuno ne controlla i gesti e cosi da generazione a generazione invece di trovare qualcuno amministrativamente e imprenditorialmente capace asciuga le sue risorse inarrestabilmente e toccherà all’ultimo Presidente andare a spiegare come mai si sia prosciugato questo pozzo inizialmente senza fondo.
E’ strano che personaggi cosi intraprendenti siano cosi totalmente incapaci a far “produrre” il premio con  orientamenti precisi. L’internazionalità del premio non arriva nemmeno a Bolognetta e vale a dimostrarlo la serrata dei negozi e dei locali.
Questo è un peccato perché l’arroganza della vecchia gestione e della nuova non fa che aumentare il dissesto finanziario, perché fra loro  ci sono, i diversamente abili, incapaci di trasformare una zitella in una donna matura e accattivante. Ma non possiamo negare che questi eventi sono l’intimo prezioso ed elegante  di una zitella che mai nessuno utilizzerà !
E se dobbiamo abituarci a partecipare agli eventi culturali in presenza delle forze dell’ordine , crediamo che qualcosa va corretto ! Per il resto dire o non dire è come partecipare ad un teatrino fra sordomuti , teatrino che a questo punto andrebbe fatto a spese della famiglia che ne trae il maggior beneficio.

Ps. E’ ormai assodato che faccio fatica a tenere rapporti “normali” . E del resto leggendo il resoconto del Butera sul Premio ti viene in mente la Pravda bolscevica e la fu Pravda locale. Mai vista una descrizione del premio cosi ipocrita. Non voglio aggravare i rapporti fra me e il predetto blogger ma vivaddio dopo mesi di silenzio (ho cercato notizie del premio per settimane) , persino il giorno del premio , e oggi ti trovi un resoconto a dir poco degno delle migliori veline (come usava in Russia e nel fascismo). Scusi Butera ma lei dove era ? Allora è vera la storia delle veline spatariane ! Ma chi si vuole prendere in giro ?

2 commenti:

  1. Siamo imbarazzati che per raggiungere cifre record dobbiamo ricorrere al gossip (come ci ha rimproverato più volte Nuccio Benanti scambiandoci per critici letterari di seconda mano). In questi mesi il nostro blog ha raggiunti livelli di contatti record (non i milioni millantati da qualcun altro), e questo v uol dire che la gente non se ne frega di tutto e di tutti.Dobbiamo registrare l’incazzatura nei nostri confronti dell’Assessore alla Cultura che crede che abbiamo scalfito il suo premio internazionale che solo lui e il Butera vedono come una vergine olandese in vetrina. Assessore si apra alle collaborazioni usando meno “servi” ! Dobbiamo ancora registrare il rifiuto dei fiori da parte della Sastri , fiori che io avrei dato alla Segretaria del Premio anzicchè farmeli rifiutare dalla Sastri giustamente incazzata. Altrimenti li avrei dato alla nipote dello Spataro tenuta dietro le quinte non sappiamo se per la sua bellezza o per evitare un altro impatto spatariano.
    Mi dicono che il Butera si sia confuso con il premio di Poesia Battaglia di Aliminusa dove sarà presente il nostro critico letterario Franco Virga. Cioè il 19 settembre prossimo a Palermo. Magie spatariane.

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  2. Continuando le magie spatariane oggi è sparita la firma del Butera dall'articolo sul premio di poesia marinese. Ora la firma è quella giusta ! L'autore dell'articolo è in linea e coerente.

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