giovedì 31 gennaio 2019

ARRIVEDERCI AD AGOSTO SAN CIRO DI ALESSANDRIA !

Ecco anche questa ricorrenza la possiamo archiviare. L'appuntamento invernale o come si dicie con San Ciro Puvureddu ci rimanda ad Agosto quando i festeggiamenti sono più "pagani" che religiosi.
Ed è proprio che in un atmosfera pagana che è maturato il suo martirio.
Non vanno molto meglio le cose oggi.
Grazie allo sparuto gruppo di confrati , che nei secoli ne custodisce la memoria, alle novene le puoi contare.
Anche con le "grazie" la medicina ha messo in difficoltà il suo carisma. Però ci sonmo i fedelissimi. Anche la "chiesa" non ci aiuta. Io ricordo quando ai miei  figli piccoli gli divevo "guarda il calendario cosi ti ricorderai quando è il compleanno di San Ciro". Ora non lo dico più nemmmeno ai miei nipoti perchè San Ciro è sparito dai calendari ed è ricordato San Giovanni Bosco, a cui tra l'altro è dedicata la mia parrocchia di Milano !
Certo che in Vaticano ne girano menti strane.
Ora aspettiamo l'acchianata di la vara ! Ci rifacciamo con la processione ...
  

martedì 29 gennaio 2019

IL MARE DOLCE ... DI SAN CIRO



Ecco ogni tanto ti capita di accogliere ospiti vicinali. Cioè del paese accanto. Di solito è sempre la politica che affidandosi a personaggi che apparentemente rappresentano la cittadinanza ci troviamo ad accogliere politici “in trasferta” e noi li come servi della gleba ad osannarli. Ieri sera chi si fosse trovato nella casa Madre ha assistito ad uno spettacolo o meglio evento non inquinato dai politici.
San Ciro di Maredolce si Gemella con San Ciro di Marineo. Questo nostro nuovo Parroco sembra accogliere le aspettative dei suoi parrocchiani e le asseconda . Ricevere la comunità di Maredolce nella casa di San Ciro di Marineo oltre al Parroco don Ingrassia il Superiore Schimmenti e la Confraternita al completo.
“Affinchè la oggi spoglia chiesa di Maredolce inizi a rifiorire, la Comunità di Marineo dona una immagine di San Ciro in Gloria copia perfetta del grande quadro che da anni fa compagnia alla nostra unica e santa reliquia nella sua cappella”   dichiara il Superiore Schimmenti nel consegnare il dono alla Comunità di Maredolce.
Foto abbracci dopo il rosario, la Santa messa le prediche dei parroci mentre va avanti la novena. Domani grande vigilia con i vespri. Dopodomani la solenne processione .
Viva San Ciro !    

lunedì 28 gennaio 2019

I NUOVI EROI



Non è facile commentare quanto possa scrivere una nuora sulla propria suocera. Se non li avessi conosciuti entrambi scuoterei la testa. In un contesto dove è più facile che l’uomo si avvicini alla sua natura animale , che far emergere il bene che c’è in ciascuno di noi. Una bella lezione , ma soprattutto una donna eccezionale e lo ha dimostrato nei suoi lunghi 106 anni senza perdere mai la fede.


Mamma

La visita del Cardinale Arcoivescovo di Milano Delpini
permettimi per un’ultima volta di chiamarti mamma, perché non potrò mai più chiamare nessuno così.  Per me, che sono tua nuora, sei stata una vera madre.
Una certa mentalità vede la mamma come una fata turchina impegnata ad accontentare, viziare e cercare di rendere felici figli piccoli e no. Tu non eri così, tu eri una madre che ha cresciuto i figli con affetto, fermezza - e dicono anche un po’ di severità - ma hai saputo indicare loro una strada  che in primis è la via della fede, ma anche un esempio di bontà, rettitudine, tolleranza, solidarietà e rispetto di se e degli altri.
Poi   si  sa  che  i  figli  prendono   tante    strade   ma  questo     capitale   di  valori non  l’hanno   perso  e  continuano ad esprimerlo nelle loro famiglie e nella società.
Io   ho tanti   ricordi   di   te   che   potrei  parlare   per   ore,   ma   quello   che   preferisco   ricordare   è   la   tua serenità.     Quando venivo a trovarti, in un periodo della mia vita anche abbastanza affannato, ti  ho sempre trovato serena, accogliente, seduta vicino alla TV e con il rosario a portata di mano, e  per prima cosa mi proponevi di bere un caffè insieme (una caffettiera mai meno di sei tazze, non so forse pensavi che potesse arrivare ancora qualche figlio).
In tanti anni non ti ho mai sentito parlare male di nessuno, meno che mai dei figli, delle nuore, dei generi e dei nipoti che amavi molto e loro ti adoravano. Anche   quando   succedeva   che   non   condividevi  le   nostre   scelte,   le   hai  sempre   accettate.  Vi  hai sempre trovato un lato positivo o comunque hai sempre sperato che  alla fine saremmo  tornati alla strada che ci avevi indicato.
Il   tuo   maggiore   obiettivo   è   sempre   stato   che   nella   famiglia   ci  fossero  pace   e   concordia   e  l’hai ottenuto. Non so se fosse perfetta, ma non avrei voluto che fosse diversa, e anche nell’ultima fase della sua vita, quando è stata in verità un po’ insofferente verso le “badanti”, io capivo che per una persona  che ha sempre badato a se stessa e agli altri non era facile “dipendere”. Direi che andata meglio con la casa di riposo, dove è riuscita a creare rapporti   con qualche ospite, con il personale e con i medici che le hanno  dimostrato  affetto e rispetto.
Ha amato la vita, che è stata lunga e difficile ma con tanti eventi felici (che ha accolto con gioia) e anche con tanti dolori  e lutti      che  ha  affrontato sempre con fede e coraggio.
L’ultima prova, che è stata la peggiore per lei, è ciò che è successo ad Ambrogio. Ha pregato tanto e almeno ha avuto la grazie di andarsene prima. Sappiamo       che   ci  aspettano    altri momenti       difficili ma    li  affronteremo    insieme    come      ci  hai insegnato.
Mamma, so che non sarò mai come te, però resti il mio modello.
Un ultimo abbraccio da tutti noi.

sabato 26 gennaio 2019

INGANNO , IL COMBATTIMENTO, IL RANCORE , LA CORREZIONE IL PERDONO ! E POI IL … PETTEGOLEZZO !


Ci sono le biografie e le autobiografie. Poi ci sono le descrizioni e le interpretazioni. Per non parlare degli storici e dei ricercatori. Di questi ultimi a Marineo ne abbiamo due uno per  materia. Il nostro Paese grazie ad una sparuta squadra di pseudo intellettuali tuttologhi viene descritto talmente perfetto che spesso credo viva sotto una grande palla di vetro. Ogni tanto passa una meteora che riesce a sopravvivere perché ad un certo punto se ne va…
Ora da qualche tempo non sentivo più parlare di Leoluca Pasqua ! Si , don Leo, quello che è riuscito non solo a scannarizzare il paese ma persino a radiografarlo nell’animo. Un uomo che vanta traduzioni in non  so quante lingue ! Se pensate che il suo libro La Correzione Fraterna l’ho acquistato a Malaga, tradotto in spagnolo,  mentre scorrevo la vetrina di un libraio … Senza rendermene conto se vado indietro basta leggere i titoli dei suoi libri e ti rendi conto che solo Marineo poteva ispirargli  questi contenuti.
Si è presentato con l’Inganno   della Magia poi con la Preghiera che libera  a seguire Il Combattimento  continuando Dal Rancore al Perdono infine La Correzione Fraterna   .
Altro che Curato di Campagna ! Questo suo sapersi rivolgere ad un pubblico preparato e a semplici parrocchiani lo ha salvato spostando l’interesse dal “solito parroco” che smania di scrivere libri a letterato cristiano impegnato.
Mai avuto prima a Marineo una simile figura. Ora sono fortemente preoccupato perché il suo nuovo libro mi porta ansia.
 Il Pettegolezzo !
Il primo a essere colpito sarei io ! Già decine di anni or sono il mio giornale si chiamava LU GRUSITERU ! Ci nutrivamo di pettegolezzi , del resto come oggi fanno i blog !
Ho saputo che ci sono citazioni non solo del Papa ma persino un lessico sul pettegolezzo per non parlare dell’uso che se ne fa e quanto ferisce.
Spero di non essere finito il quel lessico, ma mi preoccupa sapere (per il blog) in quanti ci salveremo … dal pettegolezzo ?

I MANDANTI




(SE IL VIEDEO NON PARTE CLICCA QUI SOPRA)

 


DEDICATO AI MANDANTI ITALIANI DELL'OMICIDIO DI JAN PALACH NELLA RICORRENZA DEL 50 ANNIVERSARIO ,
AGLI IPOCRITI !

venerdì 25 gennaio 2019

... e come guardarsi negli occhi !


Aggiungi didascalia
Quando alla fine degli anni cinquanta “sbarcai” alla Stazione Centrale di Milano con la freccia del sud non avevo né idee né obiettivi. Ero sicuro di una cosa: per iniziare devi partire dall’ultimo gradino. Facevo il garzone in una drogheria: questo mi permise di perdere un po’ d’accento e di inserirmi … Mi sentivo sicuro perché avevo in tasca il titolo di “scuola media” faticosamente acquisito. Se non bastasse avevo in tasca la lettera de L’Ora che il buon Cimino mi aveva dato perché io potessi inserirmi nel… giornalismo lombardo ! C’erano almeno tre quotidiani a Milano , ma non mi riuscì di entrarci ! Provai infine all’ Unità dove non feci fatica anche perché frequentavo e dirigevo il circolo giovanile comunista di Via Porpora. Fu una bella esperienza perché all’Ora ero free lance come si suol dire oggi con il permesso di frequentare gli uffici, all’Unità curavo le varie cronache periferiche e incontravo i grandi politici nazionali.
Da li in poi tutto divenne facile perché non avevo obiettivi politici.  
In oltre cinquanta anni non mi sono lasciato scappare nulla. Ma quello che mi mancava non era il solito pane di Marineo, i riferimenti che sognano tutti gli emigranti, la Rocca ecc.ecc. Mi mancavano le ricorrenze che amalgano le comunità. E cosi quando arrivava novembre mentre tutti andavano al cimitero io mi trovavo a  Milano dove ancora non avevo morti da andare a  trovare. Tombe bellissime accanto a tombe abbandonate. Tombe doppie che leggendo le dediche capivi che erano morti assieme , tombe di bambini con dediche strazianti, stupivano le tombe doppie e leggendo i nomi rimanevi sorpreso perché erano chiaramente un italiana e un musulmano cosa rarissima per quel tempo.  Tutti erano elogiati per la loro bontà e capacità !
Mi chiesi se ci fosse una parte del cimitero dedicata “ai cattivi” perché nessuno era presentato come tale e chi in vita era additato come cattivo li era come aver usufruito di un condono “tombale” . Quasi tutti avevano una foto alcuni in porcellana come usava una volta, altri foto plastificate che iniziavano a schiarire. Leggendo i dati cercavo di immaginarmi come fosse la persona morta spesso mi aiutava la dedica , altre volte l’età. Le tombe dei giovani erano le più angoscianti perché spesso li vedevi in macchina o con una moto o con ciò che ti faceva dedurre di cosa era morto.
Ora noi abbiamo parenti in più cimiteri perché tutti hanno scelto il cimitero più vicino. Ora la settimana che il tempo mi ha portato via tre cugini uno di loro è finito nello stesso cimitero vicino a noi e cosi mi è molto comodo andarlo a trovare.
Mi commuovo quando penso che lo stesso rito si ripeteva dopo cinquanta anni ! Una tomba alcuni dati … ma solo chi lo conosceva sa chi e come era !
Ora dopo tre anni c’è la sua foto e questo mi aiuta molto perché prima era come chiacchierare al telefono dove non vedi il tuo interlocutore . Ora quando parliamo e come trovartelo davanti , come guardarsi negli occhi !