PALAZZO DEI DIAMANTI A FERRARA:
PER L’ISTITUTO NAZIONALE DI ARCHITETTURA IL PROGETTO VINCITORE DEL CONCORSO VA REALIZZATO
PER L’ISTITUTO NAZIONALE DI ARCHITETTURA IL PROGETTO VINCITORE DEL CONCORSO VA REALIZZATO
Con
incomprensibile ritardo, si è recentemente scatenata una polemica preoccupante,
per modalità e toni, sui risultati del Concorso Internazionale di Progettazione
per la riorganizzazione e l’ampliamento del Museo del Palazzo dei Diamanti a
Ferrara.
L’IN/ARCH
Istituto Nazionale di Architettura non intende entrare nella valutazione
architettonica del progetto vincitore, ma sottolineare alcuni aspetti della
vicenda alla luce della propria impostazione culturale di fondo, orientata fin
dal 1959 a promuovere una presenza qualificata dell’architettura contemporanea
anche negli ambienti storici, da un lato, e dall’altro una diffusione quanto
più ampia possibile della pratica concorsuale, soprattutto quando si tratta di
opere pubbliche di grande rilevanza.
Alla luce di
tale impostazione l’IN/ARCH non può che esprimere il proprio compiacimento per
la decisione del Comune di Ferrara di indire e portare a compimento un Concorso
Internazionale di Progettazione su una materia così delicata, affidando il
giudizio a una commissione qualificata. Rimettere in discussione oggi l’esito
della procedura, sulla base del dissenso di qualcuno, rischia di creare un
dannoso precedente e di indebolire ulteriormente la pratica concorsuale
nel nostro Paese.
Nel merito del
progetto vincitore, si ribadisce che è compito dell’IN/ARCH esprimere non un
giudizio di valore, notoriamente soggettivo, ma una valutazione di
compatibilità rispetto alle teorie del restauro più avanzate, che l’Istituto ha
sempre condiviso e promosso.
Ebbene, il
progetto vincitore è indiscutibilmente caratterizzato dall’adozione di un linguaggio
architettonico contemporaneo; è frutto di un impegno a far sì che tale
linguaggio, assai misurato, non risulti “competitivo” con un organismo storico
peraltro “non finito”; ripropone nelle modalità di aggregazione, in chiave
odierna, la tipologia a corte propria del Palazzo; è un intervento
completamente reversibile.
Per
questo insieme di motivi l’IN/ARCH non condivide l’attacco frontale di cui è
stato fatto oggetto il progetto vincitore ed esprime sincera sorpresa nel
rinvenire fra i firmatari dell’appello di condanna alcuni progettisti di rango,
che nel corso della loro carriera hanno firmato progetti di dialogo
architettonico fra antico e contemporaneo anche più “audaci”.
Si ringraziano i soci sostenitori IN/ARCH
ANCE | FEDERLEGNOARREDO | iGuzzini | bticino
L’ultima volta che siamo stati a Ferrara è
stato lo scorso anno. Ci andiamo abitualmente perché solo a Ferrara e a Reggio
respiri la cosidetta aria “carolingia”. Ma in Ferrara la passione dei signori Estensi
ha invaso e elevato tutto. E poi le mostre a tema sono fiore all’occhiello
della cultura italiana. Ogni anno la settimana dedicata alla cultura ebraica ci
permette di aggiornare la nostra modesta biblioteca che supera tutte le
manifestazioni che spesso sanno di fiera .
A partire dal nostro Giardino dei Giusti più simile ad un campo di sterminio che a lugo di Memoria. Chissa se le nostre scuole sanno che a Marineo c'è un Giardino dei Giusti e che potrebbero "curarlo loro" !
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