venerdì 29 ottobre 2010

SAN CIRO E SAN GIORGIO

giovedì 22 aprile 2010


Marineo festeggia San Giorgio, cavaliere del bene contro il male


di Franco Vitali
MARINEO. Venerdì 23 aprile due appuntamenti da non perdere in occasione della festa di San Giorgio. Alle ore 19 santa Messa in chiesa Madre; alle 21 spettacolo a cura degli Scout in piazza Sainte Sigolene.San Giorgio Martire nacque in Cappadocia intorno al 270 d.C. da Geronzio, persiano, e dalla cappadoce Policronia i quali lo educarono cristianamente. Da adulto divenne tribuno, dapprima nell’esercito persiano e successivamente in quello dell’imperatore Diocleziano. Nel 303 col suo famoso editto, l’imperatore romano decise la persecuzione di tutti i cristiani: Giorgio allora abbandonò l’esercito, distribuì i suoi beni ai poveri, strappò pubblicamente l’editto ed affermò la sua fede in Cristo. Arrestato, rifiutò di abiurare la sua fede e per questo venne incarcerato, torturato ed infine decapitato. Era il 23 aprile dell’anno 303.
 
Anonimo ha detto...
Carissimo Giorgio Gent.mo Signor Parroco Non senza tentennamenti mi accingo a rivolgermi a Voi due dopo aver preso in considerazione tutti gli elementi possibili. Soprattutto tu Giorgio converrai con me che dopo tanto tempo “riapparire” cosi all’improvviso mi ha creato un certo imbarazzo. Se inizialmente hai accettato di condividere con me titoli e onori, di cui ti sono grato e debitore, ora dopo tanto silenzio riappari quasi con autorità e con un velo di rancore come se imputassi a me questo oscuramento. Sì noi marinesi siamo gente “di dura cervice” alle volte rancorosi , quasi invidiosi ma grazie a Dio non cattivi. Basti pensare alle innumerevoli confraternite, associazioni, gruppi e non so cos’altro. Riempiamo le chiese con gioia, cantiamo centinaia di canzoni nella nostra lingua, ci guadagniamo la strada verso il paradiso in tutti i modi. Alle volte sembra che tutti gli Arcangeli siano alle porte del paese di guardia contro il male. Il tuo ritorno e soprattutto questa storia di tener lontano il male non mi convince. Quale male ? Sono decenni che da buon medico curo tutti i mali di Marineo. Non ho trascurato nulla, mi sono sempre tenuto aggiornato non solo sulle scenze mediche ma anche su i vari malanni. Cosa hai da rimproverarmi ? Ora riappari vantando diritti e mi aspetto revisionismo e processi. Ti sei nascosto dietro il parroco e come da un cilindro sei riapparso . Il cilindro del parroco. Ed io secondo voi mi ero imboscato ? Non ho forse curato i marinasi con amore ed affetto ? No caro Giorgio non è sufficiente che siamo coetanei, non è sufficiente che siamo stati processati e condannati lo stesso anno. Io sono rimasto al mio posto sempre tu sei quasi sparito. Hai ritenuto l’Inghilterra meglio di Marineo, ti sei dedicato a proteggere ordini cavallereschi, e non so cos’altro, ma permettimi, Marineo l’hai snobbata. Non so che progetti hai ma ti ho lasciato mentre in riva al lago salvavi una bella ragazza, l’hai sposata dopo ?, mentre io bisturi alla mano curavo curavo curavo come un medico senza frontiere. Ora forte della protezione del parroco ti ripresenti a noi . Intanto noi non siamo indemoniati per meritarci un parroco esorcista, e se nel tuo curriculum è evidenziato “specialista in dragologia” non significa , come qualcuno ha evidenziato, che il male va cercato “presso di noi” . Ti prego quindi di farmi sapere anche tramite il parroco quali sono le tue intenzioni. Aspetto tue notizie. Tuo Dottor Ciro Alessandrino Medico chirugo
22 aprile 2010 19:39
Anonimo Anonimo ha detto...
Caro Dott.Ciro, mi rattrista leggere le righe di sopra che sembrno essere scritte non con la magnificenza che l'ha sempre contraddistinta e l'umiltà con cui l'abbiamo conosciuta, piuttosto con acredine e ottusità che non la contraddistinguono.le scrivo questa presente per tranquillizzarLa circa la mia mancanza di volontà nel volerLe sottrarre quanto negli anni si è conquistato nel cuore dei marinesi.inutile rimarcare il fatto che fossi arrivato io per primo nel posto e pretendere con ciò la primogenitura,con oneri e onori, perchè la tolleranza e la bontà mai mi hanno lasciato.Il suo percorso scolastico e umano sicuramente l'hanno avvicinato,oltre che ai sofferenti del corpo,anche a quelli dello spirito e della mente.mentre Lei ha pienamente soddisfatto i primi, spesso i secondi hanno avuto bisogno di me,umile cavaliere.anche le donzelle di oggi sognano un eroe che uccida il drago,sia esso visibile che onirico.a questi mi sono dedicato,umilmente come è mio solito fare e senza pretendere onori e magnificenze.se oggi qualcuno si è ricordato di me,lo ringrazio e me ne rallegro.Io che non ho mai preteso nulla se non di starLe accanto,quasi come fossi il fratello più piccolo.Io che nel mondo ho avuto riconoscimenti e gloria,non ho tralasciato i miei concittadini di marineo, li ho semplicemente guardati da lontano sicuro che lei avrebbe provveduto.ma quando ce n'è stato bisogno ho tralasciato tutto e sono accorso.Sà, mio caro Ciro, un buon padre non è colui a quale i figli si prostano e che temono, così come non lo è quello che si dedica soltanto ad uno, tralasciando gli altri.Un buon padre guarda a tutti i suoi figli,buoni e cattivi; si dedica a quelli che hanno più problemi, ma non trascura gli altri.Il Suo compito negli anni lo ha svolto egregiamente.Se oggi i miei figli mi hanno chiamato è perchè,forse, hanno bisogno ANCHE di me.le Sue parole trasudano quelle accuse e rabbia che tra noi non dovrebbero esserci.Non è che negli anni si è "marinesizzato"anche Lei?che da buon padre è diventato un fratello che vede e giustifica,in maniera poco obbiettiva?e poi...il parroco.Dimentichi che abbiamo avuto tutti e tre un solo e unico MAESTRO? che noi due abbiamo lottato e siamo morti per portare la Sua parola e per questo oggi siamo quà? lui ha ricevuto un mandato diverso.avrà come noi i suoi pregi e i suoi difetti.e sicuramente avrà "le armi"per continuare quella missione che Ci è stata affidata.non è che Lei piuttosto si sente in pericolo?non abbia paura, io sono accanto a Lei per vigilare su questo paese,come lo sono stato sempre,anche se non visto.e poi si sà: "Melius abundare quam deficere". umilmente Giorgio
23 aprile 2010 09:22
Anonimo n.l.s. ha detto...
Ti segnalo di modificare la data del titolo perche la festa è il 23 aprile e non il 24 Grazie. N.L.S.
23 aprile 2010 11:02
Anonimo Anonimo ha detto...
A parte il gustoso contraddittorio tra i due santi che l'autore del post ha voluto riportare credo contribuisca un poco alla vicenda locale dei due protettori aggiungere qualche informazione supplementare. A San Giorgio nel 1556 viene dedicata la costruenda chiesa madre di Marineo e rimane il protettore unico sino al 1665 quando la Famiglia Pilo non porta le reliquie di S. Ciro. La presenza di S. Ciro, a marineo ha sempre più acquistato importanza nell'immaginario dei marinesiin funzione delle caratteristiche della storia del santo medico: fattoredi vitae importanza in momenti di pestilenze e malattie molto diffuse che mietevano vitrtime in maniera impressionante: basta consultare l'andamento dei morbi vari nel seicento settecento e in corrispondenza l'andamento della mortalità a Marineo per rendersene conto. Comunque san Giorgio rimane sempre il primo eprincipale patrono di Marineo come recita la carta intestata della parrocchia sino alla fine dell'ottocento. e l'immagine del santo a cavallo che trafigge il drago era presente nella iconografia sacra marinese nelle cui chiese c'erano, con riscontronegli ivetari delle opere d'arte locali del sei settecento. La devozione a S. Ciro a partire dalla seconda metà dell'ottocento alimentata dallo strutturarsi del drammasrcro della Dimostranza e con l'avvento della versione curata dal Piraino e poi da Padre Raineri che governò la parrocchia di Marineo per mezzo secolo del novecento, segnarono la frotuna di S. Ciro , condannando S. Giorgio all'oblio. Una sorta di damnatio memoriae colpi il primo e princilale patrono di marineso. I quadri sono spariti consumati dal tempo, unica icone che è sopravvissuta è una immagine mediocre in ferro battuto, che per ironia della sorte sta ai piedi dell'urna di S. Ciro. Di recente ho sollecitato la bottega di ceramiche Puccio a inserire San giorgio nell'iconografia delle sue realizzazioni ceramiche, consiglio che ha seguito e che ha riscosso un notevole successo. Ben venga la rivalutazione del santo la cui storia , che per quanto dimenticata, trova degli spunti di grande interesse per la spiritualità del nostro tempo. Nino scarpulla
23 aprile 2010 13:55
Anonimo Anonimo ha detto...
La lettera precedente ha scosso sia san Giorgio (grazie per la sollecita risposta) che il nostro stimato bibliotecario. Ora come succede spesso la novità tende ad oscurare il passato spingendo tutti verso la novità. Addirittura si parla di “damnatio memoriae” di iconoclastia e di non so cos’altro- “Una carta intestata non fa primavera” Molti dimenticano le lunghissime processioni in onore di San Ciro e mai una preghiera su San Giorgio. Ora non si può giudicare “50” anni di insistenza su San Ciro (Rainieri ecc.) dimenticando che la dimostranza non ha mai preso in considerazione San Giorgio. I nostri antenati sono partiti da San Giorgio sostituendolo con San Ciro vuoi perché volevano un buon medico, vuoi perché avendone la reliquia si sentivano più protetti. Credo che non dobbiamo fare l’errore di dimenticare le infinite grazie avute da San Ciro per correre dietro alle leggende su San Giorgio. Mi sembra che dobbiamo accettarli entrambi perché oggi affermare che San Giorgio è “ primo e principale patrono di Marineo “ è un eufemismo gratuito. Migliaia di fedeli in centinaia di anni hanno sempre invocato San Ciro. Ora credo tocchi a San Giorgio farsi spazio in mezzo a noi.
24 aprile 2010 13:08
Anonimo rmd'anna ha detto...
Ci mancava anche questa! Una diatriba sui Santi Patroni di Marineo. Non ho nulla contro una rivalorizzazione della figura di San Giorgio o ,per meglio dire,contro un approfondimento sulla figura di questo Santo che fu il primo a proteggere i nostri antenati.Tra l'altro mia nonna ,oriunda di Piana,era devota di questo Santo e a Lui rivolgeva quotidianamente le sue preghiere. Ma lasciamo ogni cosa al Suo posto!Chiunque conosce Marineo lo associa a San Ciro e chiunque sente pronunciare il nome "Ciro" fa subito riferimento al nostro Paese. E allora....affidiamo tutto a questi due "GRANDI" Santi. Penso che da tanto tempo tra LORO abbiano trovato un "compromesso" per proteggere maggiormente e sempre più ,tutti quanti noi al di là di titoli o onorificenze che, come diveva Totò ,appartengono solo a noi mortali. E poi...chissà se le tantissime grazie da Dio riversate sui Marinesi non siano state frutto di una "doppia" intercessione dei nostri "doppi" Patroni? San Ciro per rispondere alle tante invocazioni dei suoi devoti e San Giorgio (anche se non direttamente invocato)perchè "corresponsabile" nella protezione dei suoi figli marinesi!
24 aprile 2010 16:51
Anonimo Anonimo ha detto...
non è la lettera a mio parere ad aver scosso gli animi,ma l'acredine che si legge tra le righe,purtroppo.dice un proverbio di giocare con i fanti ma lasciar stare i santi, ed a questo mi appoggio.ma prima un chiarimento sulla sollecita risposta.a mio parere nulla toglie a san ciro il ricordare ed ammirare anche san giorgio.mi sembra di aver abbassato il confronto quasi ci trovassimo divisi tra due squadre di calcio:inter o roma?ma smettiamola.che da queste pagine si ritrova ad esaltare le virtù di un patrono che nei secoli ha adempiuto al suo compito di guida morale e spirituale ben venga.ma che ci si rode di "gelosia" perchè finalmente ci si è ricordati di ricordare(scusate il giuoco di parole)un altro patrono, bè questo è veramente inconcepibile.come lo è continuare a sottolineare, come se si avesse paura che san ciro possa perdere il dominio sulle grazie da chiedere,la presenza costante della figura del santo patrono nei nostri cuori.ma tu che scrivi avrai dei figli o almeno due genitori.a chi dei due dai più amore?un buon figlio ama entrambi allo stesso modo.vedila così.oppure mi fai pensare che il tuo amore sviscerato per san ciro nasconda un qualche interesse che poco ha con la religione.un interesse che potrebbe subire perdite e sconfitte se all'orizzonte spuntasse la possibilità che,non san ciro, ma voi sviscerati e accaniti sostenitori possiaate perdere onori e glorie. giorgio
24 aprile 2010 23:07
Anonimo Anonimo ha detto...
«Ai tempi dei tempi si trovarono a passare per Marineo due uomini di santa vita: San Ciro e San Giusto; ed allettati dalla bellezza del sito pensarono di rimanervi per sempre, e vi rimasero d’amore e d’accordo. Se non che, un bel giorno, non volendo e non potendo più stare insieme, decisero di dividersi il territorio e di andare ciascuno per fatti suoi: San Ciro prese Marineo, San Giusto Misilmeri. Sembra però che la divisione non avvenisse pacificamente; perché, a conti fatti, San Giusto si accorse di avere un dito di meno, cadutogli per non so che brutto fattogli dal rivale nel momento della divisione. – Questa vendetta si tradusse in odii tra marinesi e misilmeresi, i quali, trattandosi di rivalità, non è motteggio né ingiuria che non si barattino, compresa quella amarissima dei marinesi al presunto nemico del loro patrono: Si Santu Giustu fussi giustu ’un cci mancassi lu jiditu (se San Giusto fosse giusto, non gli mancherebbe il dito), che i misilmeresi non possono mandar giù e ricambiano con motteggi sanguinosi» (G.Pitrè, Feste patronali in Sicilia, Il Vespro, 1978, pag. 131).
24 aprile 2010 23:14
Anonimo Anonimo ha detto...
Non volevo suscitare una baruffa tra sostenitori dei nostri patroni, nè mi trovo a sostenere l'uno piuttosto che l' altro, o andar dietro al nuovo rispetto al vecchio. Ho voluto fornire qualche elemento di conoscenza facendo leva su dei documenti e scritti di mia conoscenza. Non sta a me giudicare perchè alcuni parroci hanno ritenuto opportuno poco più di un secolo fa a scrivere nella carta intestata della Parrocchia la frase che ho riportato nel post. Come appassionato di marineserie mi interessano i fatti locali considerati nella lunga durata, che per me è l'unica dimensione fornisce qualche elemento di valutazione più solido. Nè auspico assolutamente la nascita di un contraltare a san Ciro con annessa congregazione, processione, mortaretti e quanto altro, lontano come sono da tali forme di religiosità. Nella storia della devozione locale mi interessa soprattutto capire come si costruisce e struttura la santità di un patrono e quali sono le dinamiche che sottendono al successo di un santo rispetto ad un altro. Su questo aspetto ho fornito la mia personale chiave di letture, senza per questo esprimere un giudizio di valore. Nino Scarpulla
25 aprile 2010 14:12
Anonimo Anonimo ha detto...
L'ultima cosa che ci mancava a Marineo finalmente è arrivata. Sono convinto che il colpevole è proprio il corredo genetico del "marinisi", la novità fa tendenza e la novità ci deve vedere protagonisti e attori di primo piano per criticare e mettere in discussione il conosciuto. Credo che nessuno si è mai spinto a fare graduatoria di imporatanza tra i nostri santi prottetori e credo che oggi nessuno si può arrogare il diritto di poter dire "rispolveriamo il Santo protettore dimenticato " per la semplice ragione che nessuno Lo ha mai dimenticato. Tutti sappiano che la nostra Parrocchia é intitolata ai Santi Martiri Ciro e Giorgio" e durante la celebrazione eucaristica il celebrate ce lo ricora. Le Novene, le Tredicine o le Processione che ogni Confraternita ha il dovere di curare certamente non esclude la devozione verso altri Santi. Tutto quello che chiediamo ai nostri Santi lo chiediamo a Gesù per loro intercessione. Accanto la statua di San Pio in Madrice è stato posto un cartello che riprendendo le sue parole ci avverte "Prima di salure me saluta Gesù". Occorre aggiungere altro ?

 


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