giovedì 10 novembre 2011

GIOVANNI PERRONE RICORDA E RISPONDE

Carissimo Onofrio,
grazie per ilo tuo apprezzamento. Ti prego di non esaltarmi (potrei diventare un ... esaltato o un Narciso che muore stupidamente esaltando se stesso).Grazie per il ricordo di realtà (Omnia, Circolo Culturale ecc.) che ho avuto  la fortuna di frequentare e che mi hanno arricchito parecchio.Lasciamo stare statue, vie e piazze .... sai bene che non le ho mai cercate. Mi vien da ridere e tocco ... ferro pensando a cose simili!Ognuno ha i suoi limiti e le sue risorse. Chi è senza limiti provoca le esondazioni!Il mettere insieme i limiti di ogni persona crea baruffe e guerre ed  impoverisce la società. Valorizzare e fare fare interagire le risorse proprie ed altrui  è segno di intelligenza e sapienza.Quel poco che ho fatto l’ho realizzato insieme a tanti altri (ai quali va la mia sincera gratitudine, unitamente alle scuse per ciò che talora ho fatto male o con superficialità o disattenzione).
Inoltre, ho avuto la fortuna di incontrare una moglie che mi ha accompagnato e sostenuto:Senza lei, la condivisione con lei di valori e di esperienze, difficilmente avrei potuto continuare ad impegnarmi. Anche i miei figli mi sono stati vicini con il loro grande affetto ed hanno dovuto sopportare pazientemente le mie frequenti assenze per impegni associativi. Grazie alla mie personali esperienze associative (che ancor oggi, grazie a Dio, continuo a vivere) credo fermamente nel valore dell’associazionismo. Lo stesso Cicerone diceva: “Circulus et amici me fecerunt. Sono quel che sono grazie all’associazione e agli amici”. Di fronte ai mille non luoghi della quotidianità, l’associazione è un luogo significativo che permette di sperimentare la democrazia, la condivisione di valori ed azioni, la progettualità comune e, quindi, di crescere in cittadinanza attiva.
A proposito, ricordo con nostalgia e piacere, la vivacità del circolo Omnia (che tu hai animato e presieduto). Eravamo ragazzi e giovani dai 15 ai 20 anni, ragazzi normali ma ricchi di voglia di fare qualcosa di utile per la comunità.  Andavamo a caccia di reperti archeologici (interagendo con il direttore del Museo, il compianto e famoso prof. Vincenzo Tusa), stampavamo giornalini (ricordi “Lu grusiteru”?), organizzavamo dibattiti su problemi di attualità, denunziavamo situazioni deplorevoli (ricordi la denuncia per lo sventramento della Montagnola e la distruzione di tanti beni archeologici per il reperimento del materiale necessario alla diga Scanzano?).  Fu nostra l’idea (appoggiata dal prof. Tusa) di organizzare una mostra e una conferenza-dibattito sull’opportunità di realizzare un parco archeologico alla Montagnola, unitamente ad un museo. Avevamo stilato uno statuto per una gestione democratica del Circolo, sostenevamo le spese per le attività e per l’affitto della sede con le nostre poche lire che possedevamo (rinunciando  anche a comprare il gelato), dibattevamo, anche animosamente, per prendere decisioni .....  I “grandi” talora ci sfottevano invitandoci ad andare a giocare .... per non intralciare i loro progetti. Il Circolo, dopo un periodo di intensa vita si sciolse (ognuno prese la sua strada: chi emigrò, chi andò a lavorare ....) ma in ciascuno ha lasciato una traccia feconda, non solo nostalgici ricordi. Allora, è vero, c’erano minori distrazioni per i ragazzi e c’erano pochi soldi. Anche per partecipare alle attività scout parecchi ragazzi erano costretti (lo facevano con piacere) a raccogliere e vendere verdura, a fare i manovali, a risparmiare i pochi soldi che si racimolavano.  Oggi ci sono molte distrazioni che annacquano le passioni o le riducono a fatue ed estemporanee passioni che talora distruggono  il crescere della persona piuttosto che favorire intraprenditorilità, competenza e maturità. Oggi molti ragazzi e giovani sono disturbati dall’incertezza del futuro e dai mille ”grandi fratelli” di cui è piena la TV e la stessa quotidianità ... Tanti sono privati di un adeguato accompagnamento educativo che li orienti verso il futuro facendoli crescere in competenza, responsabilità ed autonomia.Certamente non siamo stati i soli. Marineo ha avuto (e ha) la fortuna di avere avuto gruppi giovanili vivaci ed impegnati, ma purtroppo non sempre coordinati tra loro. Ha avuto anche la fortuna di avere avuto (ed avere) parroci  che hanno incoraggiato in varia maniera la vita dei vari gruppi.Lo Scautismo non è il toccasana, è un movimento che viene da lontano e che si fonda sullo spirito di avventura, sul senso della comunità, su valori positivi, sulla maturazione della competenza, sulla progettualità di vita e sul protagonismo dei ragazzi. Perciò, lo hanno scelto tanti ragazzi. Purtroppo, oggi c’è carenza di educatori e non tutte le richieste riescono ad essere accolte. Con sempre viva amicizia
  Giovanni

Nessun commento:

Posta un commento