mercoledì 28 ottobre 2015

RITORNA IL MURO CONTRO MURO ?




MURO CONTRO MURO ? SOLO PER ANTICHI RANCORI ? MA ALL'ASSESSORATO NON CONTROLLANO DOPPIONI, TEMPI E VALIDITà ? CONTENUTI ?
e con questo fanno quattro gli eventi sulla poesia a Marineo : ciascuno per se... 
quando avremo due dimostranze , tre presepi viventi, quando torneranno le tavulate di San Giuseppe, le 12 feste della Madunnuzza, due feste di San Ciro ,una con luminarie e l'altra senza...
A questo ci hanno portato abusi e discriminazione.
Ho la vaga sensazione che qualcuno ha nostalgia del muro contro muro. Cioè quelli che hanno fornito la materia prima a Leo Pasqua per scrivere la autobiografia di Marineo con il suo libro sul rancore , rimasti disoccupati, in parte emarginati si rodevano perché le loro legittime azioni oppositive non raggiungevano “il sangue”. Sapevamo che la cultura non era il loro pane quotidiano e non fosse stato per il Benanti e il Di Sclafani mangeremmo ancora immondizia. La loro non è democratica opposizione ma è un virus letale atto a distruggere la qualsiasi. Purtroppo molte intelligenze abboccano anche perché la controparte è giunta ad un livello di mediocrità abissale. Al punto di ritrovarsi assieme in un altro “evento da mission impossibile” : il gemellaggio con la Lituania. Penoso il non citare che fu la precedente amministrazione ad avviare questo futile e vacuo progetto. Progetto scaturito da un corso fatto da un “consulente anargiro” in Lituania presupponendo un via vai di bambini fra Marineo e la Lituania o una serie di scambi commerciali e industriali fra aziende marinesi (prego qualche esempio ?) e aziende Lituane per non parlare dei prossimi matrimoni con invii di pallet di arance a distanza di trentanni. Ora mentre fervono i preparativi per il prossimo simposio dei poeti marinesi (vedi bando diffuso oggi...) , arriva , in fotocopia, dalla stessa mano che si inventò il gemellaggio-lituano un secondo simposio. Intanto ci si accaparrano i poeti non più per l’alloro del Campidoglio ma contro “ritenuta d’acconto” ingaggiando cosi i “migliori poeti” a suon di parcella,come fossero calciatori... Quindi avremo il 28 novembre alle ore 16 del sabato il recupero del progetto del Nuccio Benanti “La Musa sotto la Rocca” (speriamo non si tratti della sola e solita La Sala) mentre il 13 dicembre avremo l’altra Musa ormai già collaudata , ma sempre figlia e  seconda figliastra (non sappiamo se si tratta di incesto) del Benanti.  Il marinese non cerca più di capire o meglio non vuole capire o come me non è buono a capire. La prima colpa va assegnata a chi gestisce la poesia da mezzo secolo “emarginando e svalutando” le eccellenze locali “non allineate”. Poi non possiamo non citare chi oggi gestisce la poesia per via di scelte incoerenti e settarie che allontanano .Scelte clientelari contrarie al loro statuto e allo spirito del loro Fondatore. Infine “questi discriminati” appena possono salgono sul primo treno “avverso” e quindi non occorre giustificare il perché si sono rifiutati di “dialogare”. “Potevano chiederci…” E’ questa la risposta che ci è stata data dai “padri padroni” della poesia locale. E’ penoso sentirsi rispondere in questo modo.
E dopo anni di commenti su questo modo di agire ecco che ti ritrovi “l’altro muro” che sfruttando un vecchio progetto si ritrova fra le mani un compenso economico da “spendere” e che va cercando come assegnarlo “fuori porta” e non alle eccellenze locali (come sottolinea giustamente il Vitali). Fare cultura a Marineo è difficile , perché questa non è pluralità ma diarrea improvvisa o meglio improvvisata.
Del Greco consulente conserviamo la bella immagine del recupero del Gorghillo (inguardabile oggi), l’idea dell’Isola verde con piantumazioni rare (in località inesistente oggi, da tutti chiamata l’isola che non c’è) il suo impegno sull’assassino rosso (non la falsa invenzione del rimedio) e tanti altri gesti (no comment sulla coltellata al Benanti…) ora lo accogliamo nella sua veste di “mecenate della poesia marinese” e speriamo che da Piazza Sant’Anna ci giungano altri gesti “di pura seta” perché da qualsiasi parte vengano vengano  noi  li accettiamo perché il rancore non è nel nostro dna. E cosi la nostra battaglia a favore delle eccellenze marinesi finisce con questo incontro (pensate che mancasse un convegno sulla poesia dialettale ? ). Ora qualcuno cerca di correre ai ripari (ma bastava chiedere...eravamo disponibili...si poteva abbinare...) dimenticando mesi e mesi di inviti a moderare arroganza e presupponenza.
Sono gli stessi che , sempre per arroganza e presupponenza , hanno affidato il paese a chi costruisce muri, muri che per cinque anni  ...
Ma questi falsi moderati non imparano mai... perchè loro non pagano sulla loro pelle ma con la pelle dei cittadini.

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