domenica 9 aprile 2017

GEMELLAGGIO 2017



Ospitiamo volentieri la testimoniuanza di Giovanni Perrone.
 Il Perrone "sostiene il gemellaggio" anche quando lo stesso è in pausa. Ne tesse le fila con discrezione coltivando rapporti intercomunali e non si lascia travolgere nè da critiche nè da narcisismi gratuiti. E' una di quelle colonne che da trentatre anni sostengono questa esperienza. 



GEMELLAGGIO 2017 – 33 anni e continua. Una risorsa per tutti.


Trentatré anni sono tanti! Son passati rapidamente. Eppure, quando l’avventura del gemellaggio ebbe inizio, molti ritenevano che fosse un fuoco di paglia. Dobbiamo essere grati a coloro che, caparbiamente, nonostante tutto, vi hanno creduto, si sono generosamente impegnati, si son dati da fare perché questa “strana” iniziativa si radicasse nella scuola, nelle famiglie, nella comunità marinese, superando problemi, diffidenze, contrasti, divenendo un fatto integrante del DNA marinese e sigolenese, un’impresa comunitaria che annualmente coinvolge molte centinaia di persone, un “matrimonio” duraturo, in controtendenza coi matrimoni “a tempo”, colle convivenze  “ a prova” o “usa e getta” che caratterizzano il nostro tempo, danneggiando le giovani generazioni e minando il futuro della nostra società. Ricordo, con viva gratitudine, i pionieri dei primi anni (amministratori, insegnanti, famiglie, ragazzi, semplici cittadini) che hanno creduto nel gemellaggio, l’hanno curato e sostenuto.
Nel contempo, dobbiamo esprimere viva gratitudine a coloro che anche oggi lo sostengono con il loro entusiasmo e il loro impegno. Queste persone fanno onore a tutta la comunità, testimoniando concretamente la loro voglia e capacità di essere forze vive e feconde della società marinese.
Di certo, come in ogni buona famiglia, s’incontrano sempre delle difficoltà, delle incomprensioni, degli scettici ed anche …. qualche malalingua. Però, quando si crede in qualcosa e si sa guardare alto e lontano si ha la gioia e il coraggio di andare avanti, ottenendo gratificanti successi. Anche quest’anno, al di là delle ben note difficoltà economiche che appesantiscono la vita delle famiglie e delle istituzioni, queste giornate di gemellaggio sono impreziosite dall’entusiasmo dei ragazzi, delle famiglie e di tutti coloro che sono impegnati nella gestione delle iniziative. I messaggi del gruppo WhatsApp delle famiglie ospitanti sono sempre freschi e “abbondanti”; testimoniano “in tempo reale” trepidazioni, voglia di far bene, emozioni di tutti coloro che stanno vivendo l’esperienza. Riporto alcuni commenti dei primi giorni: “Grazie. Siamo felici di vivere questa nuova avventura ….”; “Aspetto i francesi. Non ho testa di fare altro!”; “L’emozione è forte e l’entusiasmo di più. I miei figli sono impazienti “; “Emozione unica!”; “Mia figlia mi si avvicina e mi dice: Mamma, senti l’aria del gemellaggio. Il gemellaggio è come un’emozione, c’è la gioia, c’è la felicità e c’è il gemellaggio”; “Risveglio bellissimo, bimbe bellissime e dolcissime”; “Sono carine le mie bimbe francesi, hanno rifatto il letto, vogliono sparecchiare e ringraziano”;  “Ieri sera hanno mangiato la pasta con la salsa con tanto piacere e poi si sono addormentate in un momento.  Stamattina si sono svegliate immediatamente e una di loro mi ha fatto un disegno. Cosa voglio di più dalla vita!”; “Sono bimbi  educatissimi, bellissimi, tenerissimi!”; “Mio marito ha già versato le prime lacrime di commozione e siamo solo all’inizio!”
E’ bello – in questi tempi di crisi, di paure e diffidenze, di stragi e di guerre – notare che una comunità assapora la gioia della fraternità, della condivisione, della comprensione, dell’accettazione reciproca, grazie ad un ultradecennale gemellaggio. Il gemellaggio continua ad essere una preziosa risorsa per tutti, non un evento riservato a pochi o ai soliti, non un fatto episodico ed estemporaneo. Infatti, annualmente coinvolge ragazzi e famiglie e, perciò, entra a far parte della vita di ciascuno e incoraggia ad andare avanti con speranza, al fine di costruire – insieme – un futuro migliore.  Pur con i naturali limiti di ogni evento umano, esso è un significativo evento di grande impatto culturale, sociale e pedagogico. Perciò è responsabilità di ciascuno prendersene cura perché possa essere sempre più migliorato e vivificato. Un “matrimonio” se non è ben curato perde quella freschezza che assicura vitalità e durata. Le istituzioni, i ragazzi e le famiglie che stanno vivendo quest’affascinante esperienza proseguano i rapporti intrapresi, senza farli svanire nel tempo. Sarà per loro e per tutta la comunità marinese una ricchezza sempre feconda.

Giovanni Perrone

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