martedì 4 giugno 2013

MINCH...VINCERU !!!




Arrivo al monumento mezzo assonnacchiato dopo la mia solita pennichella che faccio assieme a Pesco e colleghi. Sono i suoi tamburi abbinati alle campane che regolano la mia vita. Mi ci vuole un po’ , prima che smaltisco la sbornia di comunisti. Si per loro uno che non è infido come loro è un ubbriaco. Me lo scrisse il sindaco tempo fa in uno sei suoi storici messaggi e lo trasmise in eredita a quella parte di comunisti imbecilli che ripetono sempre tutto a pappagallo. Arrivo barcollando alla torrefazione di mio “cugino” quello che mi mesce a tutte le ore grappe e alcolici. Prendo il caffè camuffato da superalcolico e mi siedo fra gli anziani ( SI QUELLI PRIVATI DELLA PANCHINA E CHE ORA FANNO I TURNI PER SEDERSI) che mi allietano raccontandomi storie antiche di uomini (cioè loro stessi). Ad un tratto succede un fenomeno inspiegabile per chi non conosce gli ultimi eventi. Un gruppo di uomini in nero è parcheggiato davanti il negozio dell’ex ottico. Facce scure nere, barba trasandata mezzo scamiciati. Avete presente quando mi vesto elegante alla “stagnataru” ecco ero io preciso. Mi dico ma ormai il fascismo nemmeno i bambini sanno cosa sia , ma l’immagine e quella delle vecchie foto del monumento quando Mussolini passando promise l’acqua e al quinto giorno l’acqua fu. Mi scuoto e se non fosse stato per la presenza della Cangelosi e della Geppetto ( stava dando lezioni di tacchi alti allo Spinella) mi sarei spaventato. Ma ahimè mi spaventai lo stesso ! Cominciarono ad arrivare il fratello del sindaco, il Trentacosti , risorse il Rigoglioso in abiti da tennis, poi la signora Costa agguerritissima (non so contro chi) ed infine tutti si inginocchiarono ed apparve lui con mani benedicenti . Alla fine non mancava nessuno. Fu un attimo corsi a casa buttai in valigia il necessario chiusi le imposte , l’acqua , il gas, presi una manciata di miliardi dal cassetto misi in moto e stavo per prendere vaneddi e trazzeri per evitare il monumento per non incappare nelle squadre bolsceviche che sicuramente stavano alzando forche , patiboli e ghigliottine per bambini. Mi scappò una lacrima per gli amici e per i miei fratelli cristiani come il Disclafani che sarebbe stato giustiziato per primo per scarso collaborazionismo, il Benanti che continuava a mostrare tessere di san Ciro con la camicia rossa, Ciro Spataro con la tessera del Partito Comunista sovietico, Padre Leo vestito da Buddista che negava di aver mai sentito parlare di un certo Cristo.    Feci un imprecazione ! Minch… vinceru ! Ma come di martedi ? Se le elezioni erano sabato ! Mi si avvicinò uno e mi disse “ dai Sanicola non ti spaventare la vita è cosi. Hanno usato tutte le cartucce e dopo quella della carne umana dei sapori del depuratore, del concorso dei vigili , dei comizi fatti “quando voglio” spostando persino morti e funerali, dei discorsi anche quando non c’entrano, della trasfigurazione del sindaco ora hanno esaurito il carnet delle carni e e in base alla delibera del sindaco controfirmata dall’onorevole in pieno rispetto delle regole ha anticipato le elezioni.
Mi sono svegliato dai fumi dell’alcol e mi sono detto. Dai Sanicola hai cominciato la giornata con il falso sito in internet (che i soliti infami hanno falsificato) e stai finendo impiccato. Dai non ti puoi lamentare… Ora che mi sono ripreso non sto meglio perchè  in quel gruppo nero nero non ve ne è uno che si sia chiesto ma perché o meglio cosa volevano da me ? Si pongano questa domanda e se non ci arrivano gli darò io la risposta prima o poi.  

3 commenti:

  1. Buona Sera signor Sanicola, quella che lei chiama la "Pravda" ha mostrato gli scritti da cui il Perrone avrebbe attinto per stendere la sua opera. Dobbiamo riconoscere che il direttore del blog ha una memoria di ferro nel ricordare gli scritti altrui ma un pò carente nel ricordare i propri. Le "copioincollo" quanto scritto da lui in tempi non sospetti, perchè il copiaincolla è infantile ma passare dall'altra parte della barricata è ipocrita:
    "Prima l’abbuffata di chiacchiere di (e non solo di) carnevale, poi l’atto solenne conclusivo che ha visto il sosia del primo cittadino sfilare in maschera per le vie del paese, con tanto di racchetta e di cartello che declamava “W Franco”. Quel cartello è importante, perché riporta alla nostra memoria gli abitanti di Macondo che, colpiti da un virus che provocava la perdita della memoria, avevano ingegnosamente deciso di scrivere in piazza il nome di ogni cosa con le relative istruzioni d’uso, onde si leggeva: “Questa è la vacca, bisogna mungerla tutte le mattine per fare il latte... ” E così via...
    Quindi, per tornare a Marineo (che poi non è tanto dissimile dal paese di Marquez), il carnevale è servito almeno a qualcosa: a ricordarci solennemente che abbiamo un sindaco, che gioca a tennis, anche se il paese non ha strutture sportive: un miracolo della politica! Ma, finita l’euforia del carnevale e ripassata a mente serena la geopolitica (o se preferite, la geopropaganda) adesso, che siamo entrati in quaresima, si cambia registro. Non è più tempo di farse e saranno dolori per tutti, soprattutto per quei cittadini che avranno difficoltà a pagare la prossima bolletta dei rifiuti. Infatti, quel sindaco tanto acclamato ha pensato bene (con delibera 18 del 25 febbraio, giorno di inizio del tempo quaresimale) di aumentare la Tarsu del 100%, ovviamente in sordina e senza preavvisare chi ha il cuore debole e le tasche vuote.
    Quel sindacalista che qualche anno fa aveva sfilato (ma non per carnevale) assieme alle casalinghe per andare a protestare nell'aula consiliare contro il “caro munnizza”, adesso si ritrova (ironia della sorte) sul fronte opposto, a difendere il "caro governo", ossia gli interessi di una classe dirigente sempre più strategica, reazionaria e fallimentare, che ha definitivamente perso il contatto con la realtà e con i propri cittadini (momenti festivi e zabbinate collettive escluse, ovviamente). Per dirla col principe de Curtis: "Alla faccia del caciocavallo"."

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  2. Scusi ma in questo fuggi fuggi che fine hanno fatto i vari Quartuccio, Pernice, Perrone ecc.ecc.

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    1. Per sintetizzare ho tralasciato questa parte, ma per la storia quando passai dal monumento non mi accorsi che il gruppetto era già stato impalato (alla Turka) tranne il Perrone che lo misero in una stanza a copiare 100 volte il libro del Benanti e uno a sua scelta dei libri del Disclafani. Nel marasma non riconobbi il sindaco perchè aveva due baffetti alla Adolfo vestito in grigio verde . Non gridava era con perrone a fare ripetizione. "Io, io, io, io,io ..." mentre il Cangialosi gli chiedeva: ripeti ?

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