venerdì 28 giugno 2013

PADRE PUGLISI : ARMA IMPROPRIA ?



Oggi San Cirillo di Alessandria. Cirillo (370-444),” Vescovo e dottore della Chiesa.Succedette allo zio Teofilo, vescovo di Alessandria d’Egitto tra il 385 e il 412, fu protagonista assoluto nella Chiesa della prima metà del V secolo. Fronteggiò gli avversari del Cristianesimo con la stessa determinazione con cui combatté le derive teologiche dentro la Chiesa stessa. Scrittore prolifico e polemico, non si sottrasse nelle dispute contro i pagani e contro i giudei e divenne punto di riferimento nelle dispute teologiche che precedettero e seguirono il III Concilio Ecumenico, celebrato ad Efeso nel 431. In quegli anni particolarmente difficili per la Chiesa, Cirillo, nonostante alcune situazioni ancora oscure sotto un profilo storico, governò la Chiesa di Alessandria d’Egitto difendendo strenuamente l’ortodossia. Etimologia: Cirillo = che ha forza, signore, dal greco.”
Già altre volte abbiamo parlato di Cirillo di Alessandria avvicinandolo al nostro san Ciro e supponendo che proprio mentre assisteva al “trasloco” delle ossa del nostro Santo avvenissero i famosi tumulti che portarono ai gravi fatti che videro Ipazia trucidata e il Serapeo con i suoi libri semidistrutto.  Il fatto che Cirillo sia indicato come “mandante” è tutto da chiarire mentre sembrano non esserci dubbi sulla presenza del corpo di San Ciro, alla fine usato come “provocazione”, causò morti e disordini. Ora ci sono molte similitudini nell’uso del sagrato del Duomo usando un martire, Padre Puglisi, per denigrare la Chiesa e il Papa. Già altra volta questo è avvenuto ed i protagonisti mi sembrano gli stessi. Quindi se una volta le “derive teologiche” locali ci hanno portato a denunziare certe “provocazioni” speriamo che don Pino Puglisi non sostituisca San Ciro come strumento di offesa. Noi siamo garantiti dalla presenza del Parroco… ma anche l’altra volta abbiamo visto come è facile strumentalizzare la buona fede altrui. Noi non vogliamo “sottrarci” nelle dispute contro i pagani ma che l’uso del “sagrato” non diventi arma impropria come sta spesso succedendo recentemente. Queste furbesche iniezioni di ateismo o di politica dalla mentalità mafiosa (vedi l’indegno comizio) hanno già avuto una reazione quando se ne abusa e non vorremmo che questa diventasse la nostra attività principale.

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