Quando
mi chiederranno : c’eri tu quel 13 settembre 2014 al Castello Beccadelli alle
ore 18 quando guidati da Nino Di Scalfani , il prof. Giuseppe Barbaccia, il Prof.
Rosario Daidone e il Prof. Giovanni Perrone
“racconteranno” , come suole fare il puparo, “le gesta “ di Mimmo
Tuzzolino per noi “educatore massimo” , esempio irripetibile e intelligente. No
ma ci sarà chi pazientemente metterà assieme ,magari prendendoli quasi tutti
dal libro, i pezzi della sua vita che i
tre professori sapranno esporre a chi avrà la fortuna di presenziare. Io sono
stato fortunato non solo come suo allievo (con tanto nomine potevo fare meglio nella vita…) , ma anche perché mi
ha gratificato di alcuni passi dei suoi ricordi che poi ho messo nel Guglielmo ricevendone prestigio. Mi ha
anche gratificato quando discutemmo se pubblicare con il Guglielmo l’intera
raccolta dei ricordi . E convenni con lui quando stabilimmo che i propri
ricordi sono cosa “strettamente personale” da rispettare , non inseribile in un
circuito personale … Era il mio antico educatore ! Non ho avuto ancora
l’edizione perché , bellissimo gesto dei parenti, dovrebbe essere una sorpresa …
editoriale. Ma come in tutti i diari ci vogliono lettori speciali. Quando un
autore affida i suoi ricordi i suoi sentimenti alla carta stampata bisogna
essere “puri di cuore” perché stai entrando nel suo sancta santorum, nella sua vita privata, addirittura nella sua
camera, partecipando ai suoi sogni , alle sue vittorie e anche alle sue
delusioni. Si entra in punta di piedi, in silenzio con rispetto. Chi lo conosce
accompagnerà la lettura strofinandosi gli occhi per nascondere la commozione,
gli altri saranno protagonisti come lui del diario raccontato da un
protagonista del suo tempo.
E qui mi
piace lasciare spazio a chi ne è preposto congedandomi con un bellissimo
ricordo. Quando organizzò il recital scolastico alle medie al castello (1955)
ci fece insegnare a memoria una canzone su un motivo in voga in quegli anni.”
Signorinella pallida gracile macilenta e sonnacchiosa …cosi ti hanno ridotto
Tito Livio…” A seguire uno scappellotto accompagnato da questa frase” Sei
stonato come una campana… a chi pensi alla signorinella …tua compagna di banco
?”.
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