In avvicinamento all'incontro del 23 ottobre
I cartelloni del teatro dei pupi venivano usati dai cantastorie per indicare
,finestra dopo finestra il prosieguo della storia che stavano
cantando-raccontando e dai pupari che esponendolo davanti il teatrino
permettevano allo spettatore di avere un sunto dello spettacolo in programma.
Dipinti con le terre a 4-6-8 scacchi o finestre realizzati da artisti che
conoscevano molto bene la
Storia dei Paladini di Francia o il tema da dipingere (dalla
baronessa di Carini a Pia dei Tolomei ,
al bandito Musolino).Di immediata interpretazione e dipinti in modo tale da essere “letti” a
distanza. Due cantinelle di legno in alto ed in basso ne permettono l’uso come
se si trattasse di rotoli .Si conservano arrotolati sulla cantinella in basso e
si legano allo spago che serve anche per appenderli. Scomparsi quasi totalmente
vengono ogni tanto riprodotti in copia per amatori. Solo nel Teatro di Onofrio
Sanicola ad ogni nuovo spettacolo viene prodotto un nuovo cartellone che oltre
all’uso prima detto rappresenta la summa del lavoro svolto.
Negli ultimi anni un intenso lavoro di
ricerca e progettazione ha portato ad una nuova generazione di cartelloni
adatti ad un pubblico contemporaneo, più preparato ed attento. Sono quasi
sparite le “finestre” sostituite da colonne, fiumi alberi, cieli, monti ,mari.
Ogni finestra in pratica finisce nella
successiva con una continuità di
ambienti e colori.
I cartelloni di scuola catanese
solitamente dipinti su carta da pacchi di recupero (costo zero).Dai vivacissimi
colori venivano esposti davanti il teatrino o in piazza , fissati agli angoli
con dei chiodi rinforzati con pezzi di carta più volte ripiegata. Gli venivano
applicati una marca da bollo annullata con una croce o con la data.
ps miniatura del XI secolo molto simile al cartellone dei cantastorie
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