giovedì 11 settembre 2014

OREMUS

OREMUS !
Ho fatto un sogno terribile. Mi sono svegliato barcollando incredulo. Ho sognato che il nostro umile, modesto semplice assessore dal palcoscenico del castello mentre spostava la luna a sinistra dando ordine di illuminarla a giorno, mentre una signora occupava due sedie in più lasciando in piedi altre signore, mentre il museo archeologico era chiuso mentre la mostra di famiglia del gemellaggio osannava il nostro, turbato da un lettore che solo il nostro assessore riusciva a capire, mentre un altro assessore scambiato per uomo era riuscita per la prima volta nella vita a conquistare (grazie sempre al solito santo) le prime file dove emergevano belle donne in lotta con busti michelin, mentre una lista di “clienti prescelti” distribuiva premi , scelti da una signora a cui va stretto il ruolo di madre e moglie, mentre il nostro onorevole manumanca dichiarava “c’è bisogno di tanta cultura (proprio lui che ha sputato su una delle nostre più grandi tradizioni e se ne veniva con una affermazione degna di un frequentatore di pub “ci vuole la Nato delle religioni” come se papa Francesco usasse gli F35 a lui tanto cari, mentre il prof. Salvatore di Marco dopo 40 anni si rendeva conto che “qualcosa va cambiato nella formula “ , mentre una giuria da museo egizio pedantemente si ostina ad avallare la formula premiato-poesia-consegna premio che fa sembrare la piazza come un istituto di differentemente e mentalmente disabili, annoiati da una Katkiuscia che anche lei ormai arranca sulle stente battute e alla fine si impappina sull’ospite esperto in conserve di pomodoro e pecorino che rimprovera lo Spataro perché “non rifugge dalla caccia all’immagine”, fra il gracchiare dei microfoni l’ospite (che non sapeva quale pezzo di teatro offrire) alla fine se la cava con un “colpo di teatro” (dai non siamo scemi…concordato…dai!) che ha commosso il palco perché ha donato tremila (non trentamila) euro alla fondazione (non alla città caro Tommaso…) cosa da far rizzare i capelli al Sanicola ricco che di tremila euri gli ne hanno borseggiati per decenni senza tutte le menate recitate nel palco. Mentre avveniva tutto questo nel mio sogno si sentiva lo Spataro che sino al momento che è salito sul palco l’ospite è stato a cuccia in un angolo per poi scattare “non rifuggendo l’immagine” coccolato dal Romano , si sentiva pronunziare dall’uomo che da quattro mesi ricopre tutte le cariche possibili e controlla tutte le logge marinesi :”Ecco amici dopo questi quarantanni lascio posto alle nuove generazioni, a nuove idee ! Un uomo di cultura sa quando ritirarsi !” . No amici non è stata questa la causa del mio malore appena svegliato. La frase non era finita. “Lascio al mio posto colei che sino ad oggi ha agito per mio ordine e conto ! A mia moglie!” E fu allora che finii nell’ambulanza di servizio che ovviamente fa parte di una sua loggia e se posso raccontarvi questa storia è perché mi credettero morto e mi buttarono davanti la Fondazione dove il Presidente , dopo averla dissanguata con il premio ricominciava un nuovo bilancio partendo da questi tremilaeuro perché tanto non debbono dare conto a nessuno e le altre attività della fondazione riguardano quattro gatti e altrettanti musicisti sbandati.
Ps . sarebbe stato intelligente , caro presidente, visto quanto Lei conta che anzicchè far consegnare i premi persino ai dipendenti e a gente di passaggio avesse scelto i nostri poeti locali: La Zuccaro che scrive poesie che sembrano ninna nanne, La Sala costretta a rincorrere premi in tutta Italia come un emigrante,Vitale il cantore delle nostre tradizioni, Disclafani che conosce tutti i nomi dei nostri cari al cimitero e li coccola con le sue poesie, Ezio Spataro il più grande a livello dei grandi. Ma Lei Caro Presidente sembra proprio scelto apposta . Intanto si goda la prima pagina del blog milionario che non riuscendo ad ottenere un intervista dall’ospite anzicchè proporci le parti migliori di una bella donna ci propina quella sua bella faccia di giocatore che sta al gioco. Dai presidente si rilegga lo statuto della Fondazione e pensi che investire su un evento di famiglia significa penalizzare tutte le altre attività della fondazione. E’ proprio il caso di dirlo : una prece !

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