OREMUS !
Ho
fatto un sogno terribile. Mi sono svegliato barcollando incredulo. Ho
sognato che il nostro umile, modesto semplice assessore dal palcoscenico
del castello mentre spostava la luna a sinistra dando ordine di
illuminarla a giorno, mentre una signora occupava due sedie in più
lasciando in piedi altre signore, mentre il museo archeologico era
chiuso mentre la mostra di famiglia del gemellaggio osannava il nostro,
turbato da un lettore che solo il nostro assessore riusciva a capire,
mentre un altro assessore scambiato per uomo era riuscita per la prima
volta nella vita a conquistare (grazie sempre al solito santo) le prime
file dove emergevano belle donne in lotta con busti michelin, mentre una
lista di “clienti prescelti” distribuiva premi , scelti da una signora a
cui va stretto il ruolo di madre e moglie, mentre il nostro onorevole
manumanca dichiarava “c’è bisogno di tanta cultura (proprio lui che ha
sputato su una delle nostre più grandi tradizioni e se ne veniva con una
affermazione degna di un frequentatore di pub “ci vuole la Nato delle
religioni” come se papa Francesco usasse gli F35 a
lui tanto cari, mentre il prof. Salvatore di Marco dopo 40 anni si
rendeva conto che “qualcosa va cambiato nella formula “ , mentre una
giuria da museo egizio pedantemente si ostina ad avallare la formula
premiato-poesia-consegna premio che fa sembrare la piazza come un
istituto di differentemente e mentalmente disabili, annoiati da una
Katkiuscia che anche lei ormai arranca sulle stente battute e alla fine
si impappina sull’ospite esperto in conserve di pomodoro e pecorino che
rimprovera lo Spataro perché “non rifugge dalla caccia all’immagine”,
fra il gracchiare dei microfoni l’ospite (che non sapeva quale pezzo di
teatro offrire) alla fine se la cava con un “colpo di teatro” (dai non
siamo scemi…concordato…dai!) che ha commosso il palco perché ha donato
tremila (non trentamila) euro alla fondazione (non alla città caro
Tommaso…) cosa da far rizzare i capelli al Sanicola ricco che di tremila
euri gli ne hanno borseggiati
per decenni senza tutte le menate recitate nel palco. Mentre avveniva
tutto questo nel mio sogno si sentiva lo Spataro che sino al momento che
è salito sul palco l’ospite è stato a cuccia in un angolo per poi
scattare “non rifuggendo l’immagine” coccolato dal Romano , si sentiva
pronunziare dall’uomo che da quattro mesi ricopre tutte le cariche
possibili e controlla tutte le logge marinesi :”Ecco amici dopo questi
quarantanni lascio posto alle nuove generazioni, a nuove idee ! Un uomo
di cultura sa quando ritirarsi !” . No amici non è stata questa la causa
del mio malore appena svegliato. La frase non era finita. “Lascio al
mio posto colei che sino ad oggi ha agito per mio ordine e conto ! A mia
moglie!” E fu allora che finii nell’ambulanza di servizio che
ovviamente fa parte di una sua loggia e se posso raccontarvi questa
storia è perché mi credettero morto e mi buttarono davanti la Fondazione
dove il Presidente , dopo averla dissanguata con il premio ricominciava
un nuovo bilancio partendo da questi tremilaeuro perché tanto non
debbono dare conto a nessuno e le altre attività della fondazione
riguardano quattro gatti e altrettanti musicisti sbandati.
Ps
. sarebbe stato intelligente , caro presidente, visto quanto Lei conta
che anzicchè far consegnare i premi persino ai dipendenti e
a gente di passaggio avesse scelto i nostri poeti locali: La Zuccaro
che scrive poesie che sembrano ninna nanne, La Sala costretta a
rincorrere premi in tutta Italia come un emigrante,Vitale il cantore
delle nostre tradizioni, Disclafani che conosce tutti i nomi dei nostri
cari al cimitero e li coccola con le sue poesie, Ezio Spataro il più
grande a livello dei grandi. Ma Lei Caro Presidente sembra proprio
scelto apposta . Intanto si goda la prima pagina del blog milionario che
non riuscendo ad ottenere un intervista dall’ospite anzicchè proporci
le parti migliori di una bella donna ci propina quella sua bella faccia
di giocatore che sta al gioco. Dai presidente si rilegga lo statuto
della Fondazione e pensi che investire su un evento di famiglia
significa penalizzare tutte le altre attività della fondazione. E’ proprio il caso di dirlo : una prece !
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