lunedì 26 ottobre 2015

ACQUAVERDE12



ACQUA VERDE 12
La storia che volevo raccontarti
DI  SALVATORE GIUSEPPE POMARA

ILRACCONTO DELLA DOMENICA

 


Mentre il nonno e gli amici non accennavano mai ai fatti di cuore, come se la cosa non facesse parte della loro sfera esistenziale, discutevano con disinvoltura della morte. A quel tempo Pepo pensava solo a crescere e la morte, che doveva avere all’incirca l’età del nonno, era lontana più della Merica, della Grande Guerra, dei Beati Paoli, di Guerin Meschino e di tutti gli altri eroi di cui aveva sentito narrare le gesta. Per lui era come se non esistesse, anche se sapeva benissimo di che si trattava. I morti non si nascondevano alla vista dei bambini e non si usavano giri di parole per dire loro che il nonno o la nonna, il padre o la madre non c’erano più. «Sono andati in cielo» si diceva. Loro ci credevano, o facevano finta. «Una volta che si nasce, si deve morire» ripeteva il nonno «e ricchi o poveri non se la fa franca nessuno, che almeno in questo siamo tutti uguali».




While his grandfather and his friends did not even hint about their past, sentimental life, as if it was not even part of their existence, they argued with great ease about death. At that time, Pepo only had thoughts about growing, and death, which had to be about the age of his grandfather, appeared to him to be farther than America, than the Great War, and also farther than all the heroes and their deeds that he had heard of. It was as if it did not exist for him, even if he knew what it was. The dead were not hidden from children’s sights. "They have gone to heaven," they said. They believed in it, or pretended to. "Once you are born, you have to die," repeated his grandfather, "rich or poor, no one gets away. At least in this, we are all equal."





 

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