Una volta si ricorreva a “tutti i santi” per ottenere
aiuti metereologici, a dire il vero sono testimone che proprio durante una di
queste processioni sentii dire ai fedeli “sbrizzia” ora chiovi. Dopo una
settimana di “ mal tempo” , vento pioggia , grossi rami d’albero per terra, “Signuri
aspetta ca finisciu di vignignari” ,” menu mali ca chiovi accussi li me alivi… “
la settimana è stata pesantuccia…
E allora ecco che ci viene in soccorso la “macchina”
del Al Castello che incentrata sul “solo made in Marineo” ci offre la
possibilità usufruire di quel bene che “in possesso temporaneo, ma non in
proprietà” del nostro Comune da qualche tempo affollato di eventi. Abbiamo
scherzato su chi lo abitasse (dal manumanca allo Spataro, alla Fondazione) sino
al sottoscritto che avendo combattuto per un uso “strettamente culturale” alla fine
tentava di farne una propria “ garsonniera” o meglio “scannatoio” (come usa
dire in romagnolo). Operazione sventata da un nuovo tipo di paladino che sa
superbamente distinguere le buone intenzioni dalle infami. Questi Venerdi
marinesi, sempre con la prestigiosa cornice di valenti artisti locali , sono l’ennesimo
tentativo di far emergere estri e astri locali che inizialmente sono restii ,
ma poi man mano fanno come le tartarughine appena nate che corrono verso il mare…pur non vedendolo.
Resta il fatto che quasi tutti senza questi eventi sarebbero “artisti di
famiglia, casalinghi doc” , sconosciuti ai più e cosi senza un D’Aversa che li
esalti avrebbero genitori e parenti come estimatori. Ciò non toglie che una domanda ce la poniamo:
siamo partiti all’inizio con dei bellissimi nudi (ricordate il nudo della araba
con il velo ?) e siamo arrivati alla loro scomparsa totale. Bisogna
interrogarsi su questo e spero che i
molti psicologi residenti sappiamo darcene il perché.
Chi è di turno sul palco ?
1-
Trio Alturas (brani medievali e irlandesi)
Gli Alturas e cioè Walter
Cangelosi, Totus Tuzzolino e Katia Rainieri. Non so quali pezzi eseguiranno ,
ma questa “premiata ditta” non ci ha mai deluso. Il gruppo sembra uscito da uno
di quei quadri di Pieter Bruegel, chi volesse può trovarli facilmente confusi
fra tavole di osterie e banchetti nei dipinti del grande pittore.
2.
i "troppu folk" Giovanni Trentacoste (cajon, darbuka, voce,
arrangiamenti) Cirella Guagenti (flauto traverso, voce) Carmelina Battaglia
(chitarra, voce) Maria Concetta Scarpulla (percussioni e voce), Francesca Di
Marco (tamburelli, tammorre e voce) brani della tradizione popolare siciliana
3.
L'Agliastro Marinese (Pino Guagenti accompagnato dai troppu folk) brani da lui
scritti e composti in lingua siciliana
4.
Max Potamo (fisarmonica, pianoforte e voce) brani inediti, testo e musica Max
Potamo (=Massimo Vitrano)
5.
Massimiliano Lo Pinto : Astolfo sulla Luna (di O. Sanicola) e brani medievali
(di M.Lo Pinto al pianoforte)
Si
chiude con brani della tradizione popolare siciliana con musica d'insieme (jam
folk)
La
conduzione della serata è affidata a Katia Lo Faso.
Ps. Non posso nascondere il mio diappunto che ormai
troppe volte ho lamentato la mancanza di comunicazione. Ricevere un comunicato
alle ore 17 per la stessa serata è cosa altamente riprovevole soprattutto se si
considera che trattasi di una serata popolare dove tutti sono stati
universitari… Salvatore Pulizzotto ha riempito una locandina di direttori
artistici , sponsor e cosi via ma credo sia il tempo di passare l’Eleuterio… e
aggiungere più professionalità.
Nessun commento:
Posta un commento