Stamattina Franco Virga propone un articolo della
prof. Crisantino estratto da Repubblica. Parla dell’abate Giovanni Meli il
nostro massimo poeta. Oggi ignorato in quanto classico e non di moda. La mia
generazione crebbe con dimmi dimmi apuzza
nica e con tante altre filastrocche , ma non sapevamo che frequentasse i
Pasqualino marchesi di Marineo sino al punto che lo inviarono nelle nostre
terre per sconfiggere una epidemia di cavallette. Da grande acquistai la
edizione principe delle sue opere (sembrano scritte a penna ) che conservo a
Marineo gelosamente in camera mia , ma che nessuno ha mai avuto il desiderio di consultare. Poi
venne il solito che “scopre” la presenza del Meli a Marineo e fa a gara (da
solo ovviamente) su chi dà prima la notizia. Nella nostra biblioteca c’è una
copia delle sue opere in anastatica su carta schifosa senza note ecc.ecc. Una buona
edizione è quella della Rizzoli in carta indiana e poi decine di edizioni
siciliane senza alcun valore. Cosa il Meli siciliano meriterebbe bisogna dirlo sottovoce tenendo conto che persino le "maestre" a scuola ...non lo usano. Leggetevi
la Crisantino su www.cesim-marineo . Conobbi la Crisantino quando era solo
professoressa e pativa e sudava per far pubblicare da Sellerio il suo
Scupatteri . Gli feci un intervista ,da lei corretta, che mi procuro i
complimenti del Virga.
Nel teatro dei pupi abbiamo usato più volte il Meli e qualche volta abbiamo "arrangiato" i suoi "sonetti".
ps ovviamente la mia copia del Meli è ancora disponibile per la consultazione... ovviamente non in camera mia ma ...in cucina magari !
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