martedì 24 maggio 2016

RENATO

Quando un attento padre di famiglia si alza alle quattro del mattino e non vede il proprio figlio nel letto inizia a fare pensieri complicati. Ancora non è rientrato, sarà buttato in qualche Wine Haus come si dice oggi, queste ragazze di oggi non ti mollano mai, per non aggiungere altro… Poi scopri che il soggetto malfamato si era alzato alle tre di notte, era arrivato alla fermata del Bus per Bergamo (Orio), aveva quindi preso l’aereo, aveva ripreso un bus per il centro città, un altro per arrivare in ufficio a Malaga in orario. Aggiungo che era uscito dall’ufficio due giorni prima facendo più o meno il percorso inverso. Per non dimenticare che nella stessa settimana era stato a Berlino per chiudere un contratto e dovrà tornare questa settimana a Venezia e Torino seguendo il suo lavoro.
Ne valeva la pena ? Si ! Per primo c’era l’appuntamento con il nipote Renato per il suo percorso iniziato con il Battesimo e in attesa della Cresima . Appuntamento fondamentale per noi cristiani. Questo susseguirsi di “appuntamenti “ religiosi sono basilari perché fanno parte di tappe che noi chiamiamo sacramenti e mai messi in discussione. I vari tentativi di sminuirli o inquinarli cozzano contro la nostra ragione che ,seppur non reagendo con la stessa violenza, intende barricarsi dietro queste certezze che sporcarsi contro “avanguardie liberatrici” a matula.
Sono anche i soli momenti di “ricongiungimento familiare” tanto declamato per i migranti ma di fatto nostro, per chi seguendo l’andazzo di oggi ti porta i figli dall’altro capo del mondo togliendoti usi e abitudini proprie della famiglia cristiana. Siamo consolati dalla tecnologia che ti permette di vederli e sentirli in tempo reale portandoti in un mondo virtuale più per visionari coglioni che per consanguinei. I nostri vecchi emigranti “per fame” si riunivano in circoli e congregazioni, mandavano dischi con incisi messaggi “sanguinanti” , telefonavano solo appena arrivati e richiamavano a benessere acquisito. Il resto era solitudine e silenzio iniziato con un lungo viaggio di mare (spesso documentato dall’attento Lombino).
Ora abbiamo la tecnologia che cancellato tutto questo non è riuscita a colmare il vuoto della lontananza. Avere figli , nuore, nipoti lontani è una nuova fase della vita che dobbiamo imparare a reggere.
E cosi questo mio figlio che ormai bivacca negli aerei (non ditemi che anche il padre…) non è mancato a quell’appuntamento con la sua famiglia coprendo la lontananza di altro figlio a cui non bastano trenta ore di aereo per coprirne la distanza. Per non parlare della figlia , la mamma del comunicando, cui siamo costretti a partecipare al gioco del “indovina dove sono ?” a cui non serve dire Nevy York, Buenos Aires, Londa, Sidney perché non indovineresti mai ! Ma non voglio parlare dell’ultimo figlio che gioca le sue carte in Fondazione Feltrinelli per valorizzare quello che di buono sa fare: scrivere !
E cosi mi godo questo evento come un film a lieto fine dove conosco a memoria tutti i protagonisti.
Ps. Non ho trascurato gli altri “componenti” perché sono la “sostanza” della mia vita. Le mie due nipotine a cui ho già preparato una stanza quando verranno a studiare in Italia, alle mie nuore e generi , che rendono felici i miei figli per non parlare di cognati e degli amici che hanno tutti un posto in prima fila nella “preghiera dei fedeli” che recitiamo la domenica. Niente di nuovo sotto il sole perché nello stesso tempo altre migliaia di ragazzi e ragazze stanno vivendo lo stesso momento. Tutto questo e il resto è nelle mani di Dio.

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