Quando
un attento padre di famiglia si alza alle quattro del mattino e non
vede il proprio figlio nel letto inizia a fare pensieri complicati.
Ancora non è rientrato, sarà buttato in qualche Wine Haus come si dice
oggi, queste ragazze di oggi non ti mollano mai, per non aggiungere
altro… Poi scopri che il soggetto malfamato si era alzato alle tre di
notte, era arrivato alla fermata del Bus per Bergamo (Orio), aveva
quindi preso l’aereo, aveva ripreso un bus per il centro città, un altro
per arrivare in ufficio a Malaga in orario. Aggiungo che era uscito
dall’ufficio due giorni prima facendo più o meno il percorso inverso.
Per non dimenticare che nella stessa settimana era stato a Berlino per
chiudere un contratto e dovrà tornare questa settimana a Venezia e
Torino seguendo il suo lavoro.
Ne
valeva la pena ? Si ! Per primo c’era l’appuntamento con il nipote
Renato per il suo percorso iniziato con il Battesimo e in attesa della
Cresima . Appuntamento fondamentale per noi cristiani. Questo
susseguirsi di “appuntamenti “ religiosi sono basilari perché fanno
parte di tappe che noi chiamiamo sacramenti e mai messi in discussione. I
vari tentativi di sminuirli o inquinarli cozzano contro la nostra
ragione che ,seppur non reagendo con la stessa violenza, intende
barricarsi dietro queste certezze che sporcarsi contro “avanguardie
liberatrici” a matula.
Sono
anche i soli momenti di “ricongiungimento familiare” tanto declamato
per i migranti ma di fatto nostro, per chi seguendo l’andazzo di oggi ti
porta i figli dall’altro capo del mondo togliendoti usi e abitudini
proprie della famiglia cristiana. Siamo consolati dalla tecnologia che
ti permette di vederli e sentirli in tempo reale portandoti in un mondo
virtuale più per visionari coglioni che per consanguinei. I nostri
vecchi emigranti “per fame” si riunivano in circoli e congregazioni,
mandavano dischi con incisi messaggi “sanguinanti” , telefonavano solo
appena arrivati e richiamavano a benessere acquisito. Il resto era
solitudine e silenzio iniziato con un lungo viaggio di mare (spesso
documentato dall’attento Lombino).
Ora
abbiamo la tecnologia che cancellato tutto questo non è riuscita a
colmare il vuoto della lontananza. Avere figli , nuore, nipoti lontani è
una nuova fase della vita che dobbiamo imparare a reggere.
E
cosi questo mio figlio che ormai bivacca negli aerei (non ditemi che
anche il padre…) non è mancato a quell’appuntamento con la sua famiglia
coprendo la lontananza di altro figlio a cui non bastano trenta ore di
aereo per coprirne la distanza. Per non parlare della figlia , la mamma
del comunicando, cui siamo costretti a partecipare al gioco del
“indovina dove sono ?” a cui
non serve dire Nevy York, Buenos Aires, Londa, Sidney perché non
indovineresti mai ! Ma non voglio parlare dell’ultimo figlio che gioca
le sue carte in Fondazione Feltrinelli per valorizzare quello che di
buono sa fare: scrivere !
E cosi mi godo questo evento come un film a lieto fine dove conosco a memoria tutti i protagonisti.
Ps.
Non ho trascurato gli altri “componenti” perché sono la “sostanza”
della mia vita. Le mie due nipotine a cui ho già preparato una stanza
quando verranno a studiare in Italia, alle mie nuore e generi , che
rendono felici i miei figli per non parlare di cognati e degli amici che
hanno tutti un posto in prima fila nella “preghiera dei fedeli” che
recitiamo la domenica. Niente di nuovo sotto il sole perché nello stesso
tempo altre migliaia di ragazzi e ragazze stanno vivendo lo stesso
momento. Tutto questo e il resto è nelle mani di Dio.
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