domenica 20 novembre 2016

APOTEOSI PER NINO TRENTACPOSTE



Sono stato a Cefalù tre giorni cercando di ascoltare e ricevere dal magistero di tanti dotti quello che non ho avuto da tantissimi altri convegni. Se dovessi dare un voto mi troverei in imbarazzo perchè dovrei giudicare il lavoro di tantissime persone che si sono prodigate per la riuscita di questo sedicesimo incontro. Congregar gente (500 in questo caso) per ben sedici volte non è facile. Solo quando si arriva ad alti livelli come certi gruppi religiosi si hanno questi successi. Mantenerli è difficilissimo. Vorrei concludere questa mia tre giorni continuando a segnalare impressioni personali e non commenti professionali.
Intanto come al solito mi aspettavo molto di più da Marineo. Qui dove la cultura religiosa è gestita dalle Confraternite chiuse in covo che copiano e si appiattiscono in  negativo sulla principale che ormai dovrebbe essere rifondata per uscire dall’equivoco dove viene tenuta e in minima  parte sui gruppi religiosi più famosi, era inevitabile che questa Comunità del Vangelo rimanesse nei limiti di pochi “preparatissimi”. Non ho visto coloro che si definiscono “cattolici progressisti” , che lottano per la completa applicazione del secondo Vaticano e su cui inciampiamo giornalmente. Per non parlare dei “generici” intellettuali che non sentono nemmeno il bisogno di confrontarsi. Quella dozzina di marinesi aveva in comune una certa preparazione non dozzinale con solide basi culturali. Ma stiamo parlando di una dozzina…
Dei relatori non  parlo più perché “coperti” dalla esuberanza del Maggi a livello di “santone” , consapevole di esserlo (ci si poteva risparmiare quel filmato che lo santifica già da vivo sminuendolo !). Certo il congresso senza di lui perderebbe la prima donna e mancherebbero quelli spunti originali che lui suggerisce trasformandoli in invettive contro la Chiesa … di Roma.
Ma il vero mattatore è il Nino Trentacoste che grida pur stando zitto. Veraicona di Marineo, geniale inventore di situazioni intelligenti.
La sua personalità è talmente forte che sto a cinque metri di distanza per non disturbarlo.
Ora anche questo convegno non si differenzia molto dagli altri perché i convegnisti ascoltano quello che gli piace sentire e i congressisti si preparano in tal senso. Ci sarebbe piaciuto ascoltare qualche  voce fuori del coro ed è appunto questa assenza che lo rende simile ai carismatici, ciellini, opus dei e via di seguito.
A questi incontri ho aderisci o rischi di perdere la fede o devi avere la capacità di raccogliere solo i frutti sperando in un albero di fico non di sole foglie.   


Ps. La locativo è eccellente e al limite della capienza (il solo disastro è il posteggio). Cibo ottimo. Fair play eccellente. Indispensabile fermarsi in albergo perché fare i pendolari ci ha distrutto, ma il terrore di trovarci a recitare cinque rosari al giorno o a subire riti e prediche anche fuori del convegno… Quindi ,visto anche le condizioni economiche, conviene fermarsi. E qui ci è mancata quello che di solito avviene in questi gruppi: la non accoglienza o meglio l’isolamento perché “gli altri” già si conoscono e quindi ti emarginano… e…   

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