Sono stato a Cefalù tre giorni cercando di ascoltare e
ricevere dal magistero di tanti dotti quello che non ho avuto da tantissimi
altri convegni. Se dovessi dare un voto mi troverei in imbarazzo perchè dovrei
giudicare il lavoro di tantissime persone che si sono prodigate per la riuscita
di questo sedicesimo incontro. Congregar gente (500 in questo caso) per ben sedici
volte non è facile. Solo quando si arriva ad alti livelli come certi gruppi
religiosi si hanno questi successi. Mantenerli è difficilissimo. Vorrei
concludere questa mia tre giorni continuando a segnalare impressioni personali
e non commenti professionali.
Intanto come al solito mi aspettavo molto di più da
Marineo. Qui dove la cultura religiosa è gestita dalle Confraternite chiuse in covo
che copiano e si appiattiscono in negativo
sulla principale che ormai dovrebbe essere rifondata per uscire dall’equivoco
dove viene tenuta e in minima parte sui
gruppi religiosi più famosi, era inevitabile che questa Comunità del Vangelo
rimanesse nei limiti di pochi “preparatissimi”. Non ho visto coloro che si
definiscono “cattolici progressisti” , che lottano per la completa applicazione
del secondo Vaticano e su cui inciampiamo giornalmente. Per non parlare dei “generici”
intellettuali che non sentono nemmeno il bisogno di confrontarsi. Quella dozzina
di marinesi aveva in comune una certa preparazione non dozzinale con solide basi
culturali. Ma stiamo parlando di una dozzina…
Dei relatori non
parlo più perché “coperti” dalla esuberanza del Maggi a livello di “santone”
, consapevole di esserlo (ci si poteva risparmiare quel filmato che lo santifica
già da vivo sminuendolo !). Certo il congresso senza di lui perderebbe la prima
donna e mancherebbero quelli spunti originali che lui suggerisce trasformandoli
in invettive contro la Chiesa … di Roma.
Ma il vero mattatore è il Nino Trentacoste che grida pur
stando zitto. Veraicona di Marineo, geniale inventore di situazioni
intelligenti.
La sua personalità è talmente forte che sto a cinque
metri di distanza per non disturbarlo.
Ora anche questo convegno non si differenzia molto dagli
altri perché i convegnisti ascoltano quello che gli piace sentire e i
congressisti si preparano in tal senso. Ci sarebbe piaciuto ascoltare qualche
voce fuori del coro ed è appunto questa assenza che lo rende simile ai
carismatici, ciellini, opus dei e via di seguito.
A questi incontri ho aderisci o rischi di perdere la fede
o devi avere la capacità di raccogliere solo i frutti sperando in un albero di
fico non di sole foglie.
Ps. La locativo è eccellente e al limite della capienza
(il solo disastro è il posteggio). Cibo ottimo. Fair play eccellente.
Indispensabile fermarsi in albergo perché fare i pendolari ci ha distrutto, ma
il terrore di trovarci a recitare cinque rosari al giorno o a subire riti e
prediche anche fuori del convegno… Quindi ,visto anche le condizioni
economiche, conviene fermarsi. E qui ci è mancata quello che di solito avviene
in questi gruppi: la non accoglienza o meglio l’isolamento perché “gli altri”
già si conoscono e quindi ti emarginano… e…
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