domenica 6 novembre 2016

TA PEDIA TOU PIREA



Non so cosa sia successo ma mi è venuto in mente Teodorakis. Mi ricordo che quando passavamo a Monastiraki sotto casa sua d’istinto ci mettevamo in orizzontale una mano sulla schiena dell’altro e accennavamo a qualche passo del Sirtaki e accompagnavamo il tutto cantando sottovoce una canzone che in tutti i paesi del mondo che visitavo la trovavo tradotta nella loro lingua ma con la inconfondibile musica e cantilena. Era come la nostra Bella Ciao con la differenza che la nostra l’ho trovata tradotta in pochissime lingue. L’eccezionalità era dovuta al fatto che sebbene tradotta, il motivo e il testo non perdevano nulla del suo fascino. Sono anni che non la sento più cantare e che non la cantiamo più. Peccato. Se ricordo bene il Teodorakis non era molto amato dai Colonnelli che lo perseguitarono , ma non riuscirono mai a fermare le sue canzoni. Per chi volesse eccovi dove potete scegliere quale versione preferite. Quella al piano per i romantici quella della Merkuri più audace. Io avevo l’ufficio al Pireo in una via (Notara) che allora non sapevo cosa rappresentasse per chi giungeva al Pireo dopo mesi di navigazione. Allora lo sapevano tutti oggi fa parte dell’archivio della memoria. Come Porta Carbone…

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