Andiamo
spesso a Ferrara che dista da Ravenna un ora e da Milano con i treni di oggi
percorri i 300 km in due ore. Siamo partiti da Milano alle nove e alle undici
passate eravamo dentro la mostra. Da Palermo se uno prenota in tempo con i Low
Cost spende meno di quanto abbiamo speso noi e può farlo in giornata. Già il
mese scorso trovandomi a Ravenna tentai ma non riuscii ad andarci anche se ero
martellato da giornali Tv conoscenti che ti ricordavano l’evento. Avevo
partecipato all’anniversario del Boiardo a Reggio Emilia e ovviamente non
potevo perdere quello di Ferrara la città che era il vero palcoscenico della
ottava rima o meglio dell’epica cavalleresca. Queste mostre tematiche sono in
parte esaustive e attirano centinaia di studenti assonnati e intontiti perché costretti
ad alzarsi alle cinque del mattino per fare il tutto in giornata. Le prof ,
quasi sempre preparatesi la sera prima, toccano solo il Furioso dimenticando
Boiardo Pulci Forteguerri e il ciclo arturiano. Ho chiacchierato con un
gruppetto di studenti disquisendo su alcuni punti e debbo dire che mi sono
ricreduto perché erano preparatissimi.
La
prima cosa che ti salta all’occhio da marinese è il bellissimo quadro di Paolo
Uccello su San Giorfio e il Drago. San Giorgio contemporaneo del nostro San
Ciro fu un vero Paladino e meritava lo spazio a lui riservato. Forse al suo
tempo esisteva una “canzone” cortese perché il liberare una dama da un drago
era tema molto successivo riservato appunto ai paladini. Quasi certamente a Marineo il mito di San
Giorgio lo hanno portato gli albanesi di Piana a cui hanno dedicato la loro
cattedrale e una dimostranza.
Per
i cinquecento anni della “nascita” dell’
Orlando Furioso il nostro Ministro della Cultura (Ferrarese) ha consentito che
da tutte le parti del mondo giungessero a Ferrara opere e materiali pertinenti
al tema , ma in modo eminente le edizioni a stampa non solo del Furioso ma di
decine di incunaboli e prime edizioni riguardante il mito cavalleresco. Per un “amatore”
vederli e non sfogliarli è stata una sofferenza perché averli lì a meno di un
metro “riuniti” nello stesso luogo è una cosa quasi irripetibile !
Rarissimo
il presunto Olifante il corno di Orlando. Un avorio (ecco perché olifante da
elefante) intarsiato il quale emise un suono talmente forte da giungere a
grande distanza avvisando Carlo Magno ma nel contempo causando la morte di
Orlando.
Quando
giungi nella sala della “Charta per navigare nelle isole novamente trovate in
la parte dell’India” provi la stessa emozione che provai quando ammirai la
carta dove veniva indicata per la prima volta l’America e che oggi si trova
alla Biblioteca del Senato Americana acquistata per non so quanti miliardi. La
supposizione che guardando questa carta (1501) l’Ariosto immaginasse il volo
dell’Ippogrifo che avrebbe portato Astolfo sulla luna. Cosi come la sfera
metallica recuperata dall’obelisco di Traiano a Roma quando si trovava sul
colle Vaticano, che si presume contenesse le ceneri di Giulio Cesare, qui
presente perché rappresentava la luna che ha una parte importante nel furioso.
Dei
dodici esemplari della prima edizione del Furioso né è presente forse la
migliore in tutti i sensi. Al che mi fa ricordare che pochi hanno letto per
intero il Furioso cosi come mi capitò di
constatare che quasi tutti i pupari non sono mai andati oltre il Lo Dico o il
Leggio. Ed è stata la prima difficoltà che incontrai con le scuole a Milano
quando i professori mi chiedevano di rappresentare il canto X o il canto Y del
Furioso o dell’Innamorato perché volevano la fedeltà al testo mentre i pupari
possedeva molte varianti dello stesso episodio. E grande è stata la mia
meraviglia quando nel programma scoprii che ci sarebbe stato il Teatro dei Pupi
con l’episodio del Furioso. Rimasi deluso quando vidi la foto di presentazione…
Ormai questo esecutore non usa più il palcoscenico tradizionale ma fa tutto a
vista per apparire lui e i suoi consanguinei mortificando il furioso con una
messa in scena penosa. Mi aspettavo la presenza del nostro Museo Marionette ma
evidentemente vuoi perché in certe cose decide il Ministero (che ha un solo
puparo) vuoi perché il Museo in quanto a pupari oggi naviga malissimo.
Non
posso non segnalare che in tutto il percorso (un ora) sei accompagnato da una audioguida
che ti risparmia di leggere quelle lunghe e noiose didascalie. E che in ogni
sala sono presenti una o più signore (direi pensionati ) attente riservate e
disponibili che ti accorgi della loro presenza solo al momento che servono. La
cosa poco regolata mi è sembrata la presenza delle scolaresche (quasi tutte
superiori) che una volta piantati in una stanza era impossibile accedervi o
baipassarle perché erano talmente tante da allungarti il percorso di un'altra ora.
Ma
la chicca la dovevo ancora incontrare. Si tratta di una
lettera del Macchiavelli (1517) che appena letto il Furioso si complimenta
(quindi un giudizio positivo da parte di un letterato del tempo) ma subito dopo
si lamenta che l’Ariosto non l’abbia citato fra i letterati del tempo. “Mi ha
lasciato indietro come un cazo”. Conoscevo la lettera (vedi commento del
Ridolfi) che alla fine raccontava il loro tempo. Colpisce il linguaggio tipico
del Machiavelli-toscanaccio (vedi racconto boccaccesco di una nottata a Carpi
raccontata al Guicciardini). Tutto questo mentre una prof sgridava un suo alunno
per aver usato la stessa espressione… Al
che mi avvicinai allo studente e gli consigliai di leggere per intero la
lettera perché sia la didascalia che la audio guida citano solo l’inizio della
lettera( la parte dei complimenti). Ed è stato grazioso vedere lo studente ,
già sgridato dalla prof., chiedere il permesso alla prof di leggere per intero
la lettera e concludere che se lo ha fatto Machiavelli “io mi sento autorizzato
!”. Risa e imbarazzo in tutti.
Spade,
strumenti miusicali, dipinti, arazzi (meraviglioso quello sulla Rotta di
Roncisvalle con Orlando che uccide Marsilio) , opere di Raffaello, Leonardo
Mantegna e tanti altri in un percorso mai noioso che si conclude in una stanza
di book molto fornita dove primeggia l’edizione Einaudi da 100 euro e centinai
di edizioni popolari che puoi trovare in internet con il 25 per cento di
sconto. Catalogo eccellente, come al solito, al costo di 28 euro, ingresso 13
euro. In pieno centro mangi con 10-15 euro. La audio voce è di uno dei due
organizzatori e quindi finalmente uno che parla conoscendo l’evento.
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