mercoledì 23 novembre 2016

L'ALTRA METà DEL CIELO NON più CONDIVISO





LETTERA APERTA ALLA 
DOTTORESSA FRANCESCA SALERNO ,

L’invito che ci rivolge la Dottoressa Salerno lo attendevamo. Ci sembrava strano che un personaggio femminile cosi attento si lasciasse sfuggire questa opportunità. Mentre in Italia, perché altrove no ?, dilaga questo fenomeno, a noi mancano statistiche e commenti bipartisan perché il piagnucolio delle donne è fisiologico e mentre ancora non siamo usciti dal disastroso fenomeno del femminismo eccoci piombati nel fisiologico successivo cioè nel femminicidio. La differenza non è poca ma l’impostazione non ci piace molto perché “catalogare” il fenomeno coniugandolo anzi generalizzandolo, senza attenuanti verso un solo colpevole ci sembra più uno schiamazzo che una analisi. Per dirla in modo terra terra una dozzina di cretini non mi rappresentano come uomo. Anche perché (purtroppo non ce ne sono molte) ci sono pochissime attenuanti e tutte non facilmente proponibili.
E poi , gentlissima Dottoressa Salerno , debbo francamente dirle che questo incontro da Lei proposto, non mi piace molto nella impostazione. I soli due “maschi” che saranno presenti all’incontro , anche se potrebbero aver avuto il nostro voto, certo questo non era una delega a rappresentarci né come uomini né come maschi. Lungi da me commentare gli altri convocati ma già la loro specializzazione sembra un “collegio” giudicante che prevede già una criminologa locale (pur non registrando ancora fenomeni locali , non conoscendo la violenza privata a che livello sia – e qui bisognava far intervenire l’unico qualificato a documentarci cioè Leo Luca Pasqua)  , che speriamo ci porti qualche statistica locale, poi una esperta sul “futuro delle mamme” (non si capisce se anche la maternità sia diventata violenza !, ed infine una giornalista-cronista del fenomeno. Non ci sarebbe dispiaciuto oltre la “vittima” anche qualcuno di questi disgraziati  “colpevoli”. Essendo ciò difficile da realizzare credo , usando tatto e discrezione, farci spiegare perché l’ uomo a cui una donna era legata, sposata quindi mamma si sia potuto trasformare in belva e carnefice.  
Se l’uomo non riesce ad accettare che la donna non è fra i “beni privati” dell’uomo la donna deve ammettere che non sa pilotare l’uscita da questo rapporto.
Impostato così alla “marinese” (vedi incontri sul referendum del solo NO o del solo SI)) non ritengo opportuno esserci perché mi sentirei imputato senza avvocato difensore e in presenza di un tribunale di sole donne ho qualche dubbio di ricevere condanne con il condizionale ma bensi peggio della castrazione chimica …
Ciò non toglie che non perdo la speranza che questo incontro realizzi le sue aspettative. Ma da marito debbo ricorrere alla mia privacy privandola dei dettagli , che poi sono quelli usuali a tutti i mariti che hanno un vissuto coniugale (nel mio caso di quasi cinquantanni) senza ricorrere a criminologhe, assistenti sociali quindi NON mamme senza futuro certo ma bensi con marito “condiviso” e con con lo stesso futuro.
La prego quindi accettare la mia stima
Onofrio Sanicola

Ps. Credo che bisogna accettare i commenti dei "non addottorati" in un contesto e in un paese di soli addottorati .Aspettiamo da questo incontro almeno una risposta. Nel maggior numero dei casi la motivazione scatenante è l’abbandono del marito-compagno-amante da parte della donna. Dobbiamo pensare che alla fine la donna…




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