LETTERA APERTA ALLA
DOTTORESSA FRANCESCA SALERNO ,
L’invito
che ci rivolge la Dottoressa Salerno lo attendevamo. Ci sembrava strano che un
personaggio femminile cosi attento si lasciasse sfuggire questa opportunità. Mentre
in Italia, perché altrove no ?, dilaga questo fenomeno, a noi mancano
statistiche e commenti bipartisan perché il piagnucolio delle donne è
fisiologico e mentre ancora non siamo usciti dal disastroso fenomeno del
femminismo eccoci piombati nel fisiologico successivo cioè nel femminicidio. La
differenza non è poca ma l’impostazione non ci piace molto perché “catalogare”
il fenomeno coniugandolo anzi generalizzandolo, senza attenuanti verso un solo
colpevole ci sembra più uno schiamazzo che una analisi. Per dirla in modo terra
terra una dozzina di cretini non mi rappresentano come uomo. Anche perché (purtroppo
non ce ne sono molte) ci sono pochissime attenuanti e tutte non facilmente proponibili.
E
poi , gentlissima Dottoressa Salerno , debbo francamente dirle che questo
incontro da Lei proposto, non mi piace molto nella impostazione. I soli due “maschi”
che saranno presenti all’incontro , anche se potrebbero aver avuto il nostro
voto, certo questo non era una delega a rappresentarci né come uomini né come
maschi. Lungi da me commentare gli altri convocati ma già la loro
specializzazione sembra un “collegio” giudicante che prevede già una criminologa
locale (pur non registrando ancora fenomeni locali , non conoscendo la violenza
privata a che livello sia – e qui bisognava far intervenire l’unico qualificato
a documentarci cioè Leo Luca Pasqua) ,
che speriamo ci porti qualche statistica locale, poi una esperta sul “futuro
delle mamme” (non si capisce se anche la maternità sia diventata violenza !, ed
infine una giornalista-cronista del fenomeno. Non ci sarebbe dispiaciuto oltre
la “vittima” anche qualcuno di questi disgraziati “colpevoli”. Essendo ciò difficile da realizzare
credo , usando tatto e discrezione, farci spiegare perché l’ uomo a cui una
donna era legata, sposata quindi mamma si sia potuto trasformare in belva e
carnefice.
Se
l’uomo non riesce ad accettare che la donna non è fra i “beni privati” dell’uomo
la donna deve ammettere che non sa pilotare l’uscita da questo rapporto.
Impostato
così alla “marinese” (vedi incontri sul referendum del solo NO o del solo SI))
non ritengo opportuno esserci perché mi sentirei imputato senza avvocato
difensore e in presenza di un tribunale di sole donne ho qualche dubbio di
ricevere condanne con il condizionale ma bensi peggio della castrazione chimica
…
Ciò
non toglie che non perdo la speranza che questo incontro realizzi le sue
aspettative. Ma da marito debbo ricorrere alla mia privacy privandola dei
dettagli , che poi sono quelli usuali a tutti i mariti che hanno un vissuto
coniugale (nel mio caso di quasi cinquantanni) senza ricorrere a criminologhe,
assistenti sociali quindi NON mamme senza futuro certo ma bensi con marito “condiviso”
e con con lo stesso futuro.
La
prego quindi accettare la mia stima
Onofrio
Sanicola
Ps.
Credo che bisogna accettare i commenti dei "non addottorati" in un contesto e in un paese di soli addottorati .Aspettiamo da questo incontro almeno una risposta. Nel maggior numero dei casi
la motivazione scatenante è l’abbandono del marito-compagno-amante da parte
della donna. Dobbiamo pensare che alla fine la donna…
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