martedì 2 maggio 2017

HA VINTO IL FARE



Nel caos delle iniziative , fra confraternite arraggiate , Premi “sucasordi” che cambiano paternità continuamente come fosse merce di scambio (sic), gemellaggi unilaterali, Presepi lapidati, Gran Fondo milionari, Dimostranze di invidiosi  e via dicendo eccoti  finalmente il fare che vince. Organizzare una “passeggiata” o meglio “camminata” dovrebbe essere facilissimo    ed invece pochi hanno considerato le due cose che sono emerse: la prima le persone e gli enti coinvolti e intervenuti lo hanno fatto in modo anargiro e collegialmente. Quello che ci è piaciuto maggiormente è stato il fare privato che vince sulla pigrizia e immobilità “pubblica”.
Pochissime discussioni ma molta moltissima adesione. E’ chiaro che si sono autoesclusi i sapienti ,  o meglio coloro che non sanno socializzare cullandosi solo nella critica e contando le persone . A chi si è coinvolto abbiamo dedicato la pagina di ieri che certamente non può considerarsi un riconoscimento. Ma il nostro “lavoro” (per altro ben pagato ,sic) consiste non solo nel segnalare ma anche “commentare". E quindi eccovi le nostre considerazioni.
Intanto pochissimi i medici locali e qui  rifiutiamo commenti e considerazioni salvo qualche rara eccezione. Chiaro che già qualcuno ha risposto che non è stato “né invitato né coinvolto” nel solito linguaggio marinese doc.
Per fortuna possiamo mettere nell’altro lato della bilancia la Misericordia. Sono stati il fiore all’occhiello dell’evento. Oltre 20 persone disponibili lungo il percorso per coprire ogni ruolo o meglio i ruoli assegnati. Evidentemente sono usciti dal nervosismo interno ed ora si godono quell’efficienza che gli compete.
Tutti i coinvolti sembravano medici senza frontiere o meglio  sembravano medici ospedalieri
di un altro mondo. Mi aspettavo la presenza di qualche Studio fotografico professionale con il solito drone perché ho immaginato le riprese dei punti sosta ripresi dall’alto simili ad un campo medico tipo i film … Ma evidentemente le risposte sono due: Pino Taormina non possiede un drone e gli Studios sanno fare solo le fototessere…
A noi è piaciuto l’evento perché ha dimostrato che “fare” è faticoso ma si può. A tutti gli incontri che ho assistito, in preparazione, sembravano le baruffe chioggiotte dove si va avanti alla gambera zoppa. Qui forse facilitati da un tema che non permette troppe discussioni e da un organizzatore “ascoltato” se ci sono stati intoppi organizzativi sono stati velocemente superati.
La controprova ci è arrivata dalla richiesta dei paesi vicinali che stanno già programmando la realizzazione dell’evento.
Non so se Guido Fiduccia sia fortunato o capace, sta di fatto che può, la sua Fondazione, appendersi un'altra medaglietta. Non dimenticando chi ha assorbito il maggior lavoro: Marta Rainieri e Pino Taormina e quel Giuseppe Puccio che è sempre più presente in fondazione.

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