Nel caos delle
iniziative , fra confraternite arraggiate , Premi “sucasordi” che cambiano
paternità continuamente come fosse merce di scambio (sic), gemellaggi
unilaterali, Presepi lapidati, Gran Fondo milionari, Dimostranze di invidiosi e via dicendo eccoti finalmente il fare che vince. Organizzare una
“passeggiata” o meglio “camminata” dovrebbe essere facilissimo ed
invece pochi hanno considerato le due cose che sono emerse: la prima le persone
e gli enti coinvolti e intervenuti lo hanno fatto in modo anargiro e collegialmente.
Quello che ci è piaciuto maggiormente è stato il fare privato che vince sulla
pigrizia e immobilità “pubblica”.
Pochissime
discussioni ma molta moltissima adesione. E’ chiaro che si sono autoesclusi i sapienti
, o meglio coloro che non sanno
socializzare cullandosi solo nella critica e contando le persone . A chi si è
coinvolto abbiamo dedicato la pagina di ieri che certamente non può considerarsi
un riconoscimento. Ma il nostro “lavoro” (per altro ben pagato ,sic) consiste
non solo nel segnalare ma anche “commentare". E quindi eccovi le nostre considerazioni.
Intanto pochissimi
i medici locali e qui rifiutiamo
commenti e considerazioni salvo qualche rara eccezione. Chiaro che già qualcuno
ha risposto che non è stato “né invitato né coinvolto” nel solito linguaggio
marinese doc.
Per fortuna
possiamo mettere nell’altro lato della bilancia la Misericordia. Sono stati il
fiore all’occhiello dell’evento. Oltre 20 persone disponibili lungo il percorso
per coprire ogni ruolo o meglio i ruoli assegnati. Evidentemente sono usciti
dal nervosismo interno ed ora si godono quell’efficienza che gli compete.
Tutti i
coinvolti sembravano medici senza frontiere o meglio sembravano medici ospedalieri
di un altro
mondo. Mi aspettavo la presenza di qualche Studio fotografico professionale con
il solito drone perché ho immaginato le riprese dei punti sosta ripresi dall’alto
simili ad un campo medico tipo i film … Ma evidentemente le risposte sono due:
Pino Taormina non possiede un drone e gli Studios sanno fare solo le
fototessere…
A noi è piaciuto
l’evento perché ha dimostrato che “fare” è faticoso ma si può. A tutti gli
incontri che ho assistito, in preparazione, sembravano le baruffe chioggiotte
dove si va avanti alla gambera zoppa. Qui forse facilitati da un tema che non
permette troppe discussioni e da un organizzatore “ascoltato” se ci sono stati
intoppi organizzativi sono stati velocemente superati.
La controprova
ci è arrivata dalla richiesta dei paesi vicinali che stanno già programmando la
realizzazione dell’evento.
Non so se Guido
Fiduccia sia fortunato o capace, sta di fatto che può, la sua Fondazione, appendersi
un'altra medaglietta. Non dimenticando chi ha assorbito il maggior lavoro:
Marta Rainieri e Pino Taormina e quel Giuseppe Puccio che è sempre più presente
in fondazione.
Nessun commento:
Posta un commento