Caro turista a Praga,
la tua
reazione alla visita di questa città da te definita “bellissima” non mi ha
stupita ma addolorata. Ho avuto la stessa sensazione qualche settimana fa
quando ho letto nei giornali cechi che Praga è come Palermo per le scoperte
della corruzione mafiosa. Tutto vero ma stiamo attenti a non generalizzare e a
non cercare le radici di questi grossi mali.
Quando tu
accenni che forse è stato il comunismo a rendere la gente avida di soldi hai
avuto un’intuizione giusta. I ‘Dieci comandamenti’ sono spariti come guida
morale insieme a tutta l’educazione religiosa. Anzi qualsiasi fede veniva come minimo ridicolizzata se non
perseguitata. Per due generazioni l’uomo è stato guidato verso l’egoismo puro.
Lavoravano tutti ma guadagnavano pochissimo e quindi si sentivano nel giusto
nell’ ‘arrotondare’, con ad es. il materiale edile portato via dal posto di
lavoro per ristrutturare la propria casa in campagna se uno aveva la fortuna di fare il muratore.
Tanto il capo non esisteva (era la Classe Operaia) e tutti facevano così a tal
punto che si è diffuso il detto: “Chi non ruba, deruba la famiglia”.
Non sono
ingenua a vedere solo il male nel comunismo. Per di più ho avuto la fortuna di
vivere fra la gente che aveva il coraggio di andare contro corrente e ho conosciuto
tanta gente onesta, persino dei veri martiri per la fede.
Venendo
vivere in Italia ho scoperto l’altra faccia del male: quella piacevole,
consumista ma altre tanto egoista.
Nell’educare i nostri figli abbiamo dovuto andare contro corrente anche
noi per non farne dei menefreghisti orientati solo al proprio piacere. Mi fa
ancora arrabbiare la furbizia di alcuni negozianti italiani con la loro abilità
di fregarti. Alcune scolaresche italiane, cresciute nel capitalismo e nella
libertà religiosa, che visitano spesso
Praga, non lasciano dietro di sé sempre un ricordo piacevole.
Non
rimpiango né Praga, né Venezia né Palermo di una volta. Mi piace vivere oggi e
adeguarmi alla situazione. Sono stata a Praga recentemente e mi sono trovata
gli angoli bellissimi tranquilli, da
dove osservarla (forse perché conosco la città) e questa volta non mi hanno
avvelenato né ho dovuto dare la mancia quando non volevo. Ho la fortuna di avere lì anche la famiglia e
questo mi permette di capire che la vita oggi ha molti aspetti comuni sia a
Praga che a Palermo e a Milano e che bisogna lottare contro il male dappertutto
e sempre.
Non
conoscevo il significato della parola ‘nefandezza’ e sono andata a cercarmelo
nel vocabolario. Fra vari significati
molto brutti c’era anche quasi ‘blasfemia’. Potrebbe confermare la mia ipotesi
che 50 anni di comunismo hanno deformato moralmente questo popolo. Non bisogna
né generalizzare né cercare un eterno alibi e giustificare tutto. Forse l’esempio dei turisti occidentali, l’educazione
soprattutto a casa nostra potrebbe essere una via d’uscita.
Milano, 04.05.2017 Růžena
Růžičková
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