C’è un luogo a
Marineo dove si custodiscono “gli abiti e le sue storie”. Ci passiamo spesso
davanti e ce ne accorgiamo perché davanti la sua porta la gente vi abbandona di
tutto. Scatoloni pieni della qualsiasi che altri aumentano aggiungendovi
immondizia e altro. Quei scatoloni dovrebbero contenere “abiti smessi o fuori
misura” non sporchi non eccessivamente usurati e cosi via. La maggior parte vengono
scartati e pochi recuperati. Questo luogo oltre agli abiti e divenuto
depositario delle storie che quegli abiti conservano. Ci puoi trovare
delicatissimi abiti da Sposa o da cerimonia, vestiti non più usati per via
della crescente obesità ,abbigliamento di tutti i tipi che Antonina Tuzzolino e
il suo staff gelosamente “rigenerano” a livello di vestiario di bambini che
passano di un bambino all’altro in pochissimi mesi, scarpette comprese. E’ come
quando entro in una casa nuova ma nello stresso tempo vecchia che porta fra le
sue mura tutte le storie di chi la ha occupata prima di te. Le poche volte che
vi sono entrato “sentivi” tutto il calore di chi le aveva
prima e le ha “lasciato” ad altri. E’ come un vecchio baule dove trovi i vecchi
abiti della nonna che nemmeno il tempo è riuscito “a far uscire di moda”. Oggi
non sono riuscito ad entrarvi perché c’era un certo nervosismo causato da chi
abbandona la “qualsiasi” davanti l’ingresso causando il “malcontento” di chi
presta questo servizio trasformando il luogo in centro per la “differenziata” a
tal punto che si è dovuti ricorrere al regolamento di polizia locale che
prevede l’applicazione della “sanzione” di euro 600 per “abbandono di rifiuti
sul suolo pubblico”.
Se collaboriamo lasciando
i rifiuti in ciò che è deputato e “gli abiti smessi” ai volontari della Caritas
preposti al “rigenero” di abiti “tornati” preziosi grazie proprio al loro
intervento.
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