martedì 23 maggio 2017

L'ISOLA CHE NON C'ERA : VIA CIRO SPATARO

L’articolo potrebbe iniziare con “nemo profeta…” oppure “chi lo ferma adesso !” e via di seguito. Nel dubbio sono corso da San Ciro perché la materia non è usuale a Marineo e quindi necessito di un cervello fino che mi guidi. Da tempo non ricorrevo a Lui o meglio da quando finii immischiato in una faida fra “consorelle” ho evitato di frequentarlo, perché la raggia di certi confrati nel vedermi troppo “familiare” quasi consanguineo, mi ha alienato le restanti simpatie della comunità per aver violato la privacy ed essermi guadagnato la diffida di tanti laureati in “cirologia”. Insomma sono arrivato e lasciato il “pizzino” ho aspettato prima il rimprovero e poi la conferma.
“Ora so perché sei venuto…” mi risponde e quindi “vai a scaricare la tua invidia a manca perché con me non attacca ! “. Pensate come è cambiato ! Considerato straniero in Egitto dalla mentalità aperta, colto al punto di propagandare una nuova religione , collega o simpatizzante professionalmente di Galeno (sembra che riposi a Misilmeri dopo essere stato “esposto” a Palermo nella Chiesa dell’Ammiraglio), coraggioso sino al martirio, con un seguito a livello dei gesuiti (almeno per quanto riguarda le donne), qui giunto a Marineo lo hanno fatto diventare “retrogrado” …
Non ho reagito al termine “invidioso” perché appioppato ad un marinese e come definire un indiano rosso o un africano di colore.
“Meritava !” Certo ma a noi suona strano ricevere una simile riconoscenza da vivo. Addirittura da noi esiste un regolamento che non solo devi essere morto ma anche da dieci anni e poi almeno martire o scopritore e prima devi passare dalla beatitudine insomma fare la trafila. “ Guarda che nemmeno io ho una strada intitolata a Marineo…”
Rischiavo di far ingelosire persino San Ciro. Che mi risponde che uno che ha avuto i “pizzini” giusti per il Giubileo di Marineo non gli serve essere prima Beato … passa subito al gradino successivo ! A me, ribadisco, preoccupano più le conseguenze che ci hanno causato i francesi non soddisfatti dei Vespri di allora tendono sempre a gettare discordia…
“Guardi dottore…”. Inizio cosi la mia requisitoria, cercando di far capire a San Ciro, surrogata di documenti , foto e testimoni. “Dottore solo Lei può spiegare intervenendo su almeno due figure che , dipende dal punto di vista, meriterebbero in paese la dedica di una Piazza con fontana, una Via, di un Viale, di un Corso, almeno di un bagghiu, di una trazzera al limite di un vicolo. A te la nostra comunità affida questo compito perché ora gli altri due non soddisfatti di averlo superato “onorevolmente” ora tenderanno ad avere almeno una Piazza con monumento. E cosa dire quando nei libri di testo a scuola verrà inserito che… e cosa risponderemo ai francesi che verranno da noi quando ci chiederanno dove si trova la Via del cofondatore del gemellaggio ?
Prepariamoci al peggio. Intanto per quanto mi concerne non temo “altre querele” , emarginazioni, “pizzini” ma mi fa paura uno che possiede la forza di farsi intestare una via da vivo…

1 commento:

  1. Ad onor del vero il caso non è nuovo... Già altra volta l'operazione è riuscita con l'intestazione addirittura di un Museo locale ad un nostro concittadino. Anche se la cosa è diversa rimane la "rarità" ... I francesi, more solito, molto tirchi gli hanno intestato la via ma non gli hanno dato le chiavi della città, forse perchè ...

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