lunedì 5 giugno 2017

E' MORTO VITO PARRINELLO



Vito Parrinello era uno che sapeva stare al mondo. Grazie ai suoi legami con assessori e consiglieri (la politica) insomma riusciva a lavorare. Ovviamente aveva mestiere perché fra lui la moglie e i figli erano già un orchestra. In una Palermo dove esibirsi fuori dal giro “parenti” era quasi impossibile lui la faceva da Padrone anche grazie alle sue relazioni. Al compleanno di una mia “nipote” lo portai a Marineo e fu una bella festa di campagna perché un gruppo folk di oltre 20 strumenti è sempre un evento. Lo portai anche in Germania a Dusseldorf e stabilimmo che lui veniva per il curriculum purchè gli si offrisse  viaggio vitto e alloggio. Portammo anche il Pirrotta (che adesso finge di non conoscermi…) e per tre giorni … ci divertimmo e alla fine consegnai a Parrinello tutto il mio cachet …
Con lui riunii tutti i Mancuso “ancora vivi” e cosi Stefano si esibì in una battaglia memorabile con gli altri fratelli e nipoti. Nino recitò alla grande e tenne il ritmo del fratello e Pino ci stupi nelle farse mentre il giovane Enzo saltava da una quinta all’altra a gestire il tutto. In mezzo a questi mostri sacri io ero abbastanza fuor d’acqua , ma feci lo stesso scendere a battaglia il mio pupo. Parrinello mirava a offrire uno spaccato di tutte le tradizioni siciliane dal cunto ai pupi, dal cantastorie ai canti alle grida ecc.ecc. Stefano Mancuso in mezzora costrui il palcoscenico. Forse,Parrinello, sperava che questo diventasse una proposta fissa e quindi gli giravano per mano tutti i musicisti del tempo bramosi di esibirsi.
Tutto questo era possibile perché aveva la padronanza e conoscenza della musica , aveva una compagna “artisticamente più grande di lui” e qualche figlio d’arte. Ma soprattutto ci sapeva fare commercialmente soprattutto con gli enti.
Non so cosa succederà al Ditirammu , ma mi sembra che lo aspetta lo stesso  futuro del Teatro dei Pupi…   

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