Quando
dal nord scendevamo verso il sud due erano le tappe obbligate: la prima
e la più frequente era Loreto perché possedeva due obiettivi unici, il
santuario di Loreto dove “verbum caro facto” e il ristorante da Andreina
covo e ricovero di cacciatori incalliti. Per più di quantantanni mentre
approfondivo le mie ricerche sulla Santa Casa di Loreto mi ristoravo da
Andreina. L’altro percorso passava da Orte. La in cima c’era un
convento-monastero esattamente fuori e lontano del mondo. Ci si deve
abituare a frequentare i monasteri cosidetti di clausura. Salutare una
persona cara attraverso due spesse e robuste inferriate riuscendo a
fatica a toccarsi con le dita è una cosa oggi inspiegabile. Come
inspiegabile era la risposta quando comunicavi che qualcuno “non stava
bene”. “Perché non mi avete avvertito ! Avremmo pregato per lui !”
Spesso ti sembrava di vivere in un altro mondo !
E
cosi mi è giunta la notizia del “matrimonio” di Valeria Calderone. In
un primo momento sorridi, poi rifletti e infine gioisci. Mi sono subito
ricordato della nostra amica di Orte che “scappata e scampata” al
comunismo si è voluta “ritirare” nel Convento di Orte. Ogni tanto ricevo
qualche poesia clandestina o li sento dialogare con mia moglie.
Valeria per un lungo periodo è stata la “chiave” del teatro dei pupi. Quando
cercavo un posto dove “fare teatro” e incontravo mille difficoltà ad
ottenere spazi Lei arrivava ovunque, era il mio certificato penale
immacolato. Talmente pulito che non saliva in macchina se prima non
controllava se fossi in regola con l’assicurazione. A Lei nessuno
direbbe no !
Ora
questa sua “regolarizzazione” con Dio mi è giunta graditissima perché
la sua moralità schiaccia ogni e qualsiasi commento. I nostri tempi
fanno fatica a distinguere certe scelte. Da un lato giustifichiamo le
scelte assurde dei nostri figli definendole “scelte libere” anche se
sono condizionate non solo dai mass media ma soprattutto da un vuoto
culturale enorme o meglio da orientamenti viziati da genitori che sono
incapaci di guidare i figli con mano ferma.
Ed
ecco che poi ce li troviamo fra i piedi perennemente, saccenti
all’inverosimile senza essersi mossi mai di casa ma autorizzati da un
“erasmus” che ha influito talmente poco nella loro vita da riportarli
indietro “peggiori”, ma saccenti.
Valeria
Calderone ha coronato un suo desiderio che da sempre ha sognato. Da
quando la conosciamo è stata sempre coerente e sicura. Scevra dai
compromessi , ma attenta all’esempio.
A
chi tutto questo sembrerà strano voglio ricordare che la sua scelta ,
oltre che coraggiosa, è di una coerenza rara . E’ un bene prezioso per
la nostra comunità e va difeso con forza.
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