Da
quando giornalmente siamo aggrediti dai media soprattutto per via degli atti
terroristici e non meno violentemente dalle disgrazie a livello di catastrofi
(palazzo di Londra, bosco portoghese ecc.ecc.) ci stiamo abituando alle stragi.
Superato il primo momento di sbalordito orrore appena qualche giorno dopo siamo
pronti a digerire un nuovo dramma. Siamo a livello di guerra quando i disastri
erano all’ordine del giorno e la gente andava a rifugiarsi nei ricoveri cosi
come oggi lo fa nei supermercati. Il tutto giustificato da certi finti pacifisti
che giustificano le stragi come ritorsione per presunte stragi occidentali.
Paghiamo il prezzo per una eccessiva e incontrollata
accoglienza.
Chi come noi fantasticava sul mito del “mondo arabo e
della sua cultura” (in questi giorni è tornato il film Il vento e il leone),
chi come noi inneggiava alla nostra cultura precedente e ancora oggi ne va alla
ricerca si trova confuso e vorrebbe fare un salto scavalcando quel periodo di
dominazione araba che spesso abbiamo esaltato orgogliosamente.
Questa Isis ha cavalcato ragazzi fatui che hanno trovato
(e trovano) in un gesto eclatante una cassa di risonanza impensabile
altrimenti. Basta leggere le loro schede personali. I combattenti palestinesi
se ne vergognerebbero…
Ma esiste un'altra osservazione da fare.
E’ l’Inghilterra che mi ha colpito. Osannata negli ultimi
tempi come guida grazie ad uno scrittore teatrante (di dubbie origini
:siciliano figlio di un macellaio ecc.)e ad un carattere volitivo (oggi non più
esistente) e ricordando quando la ex signora di ferro mise in moto una enorme
macchina bellica lontana migliaia di chilometri per andare a recuperare quattro
scogli oltre oceano a spese di migliaia di vite umane (argentine non inglesi)
che con un solo siluro affondando una nave piena di ragazzi argentini
(migliaia) chiuse la partita mostrando muscoli da circo equestre e gloriandosi
cosi di un risultato impensabile: quasi l’80 per cento dei soldati inglesi fu abbandonato
dalle proprie mogli abbandonate ad una società che non sa più aspettare che i
mariti tornino dalla guerra…
E’ la stessa Inghilterra di questa nuova signora di ferro
che orgogliosamente lascia la Comunità Europea dopo aver imposto la loro lingua
e la loro cultura , cultura che poi si riduce a non più di sei autori e quattro
cantanti. Colpa anche dei francesi che lo hanno permesso e ai tedeschi ormai
afoni dalla seconda guerra mondiale.
Questa potenza più si va avanti e meno potenza è.
A parte gli attentanti che la hanno resa vulnerabile
anche militarmente ma questo incendio ha infine pareggiato i conti facendo
salire le quotazioni italiane (solo capaci di disastri e corruzione) al loro
stesso livello o meglio li ha ferocemente riportati con i piedi per terra.
Continuano a tenerci alla corda e non si capisce primo
perché non escono definitivamente e secondo perché noi continuiamo a mandare i
nostri figli a scuola di inglese e permettere a nostri giornalisti (basta uno
per tutti Beppe Savergnini) a portarci giornalmente come esempio il mondo
anglosassone.
L’unica a esserne uscita bene sino ad oggi è la Regina.
L’abbiamo vista davanti il palazzo bruciato , ma lontana dall’altra donna che
anche lei si è salvata dal rogo a cui la volevano portare i londinesi
sopravvissuti.
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