giovedì 20 febbraio 2014

MARINESI D.O.C.

Ero riuscito a farmi invitare a casa e scelsi a cena per non essere inseguiti né dal tempo nè dagli impegni. Era la prima volta che andavo “da solo” da qualcuno. Ero agitato perché dovevo accertare alcune cose che mi stavano a cuore. Abituato e obbligato ad andare sempre nelle solite due famiglie “di cui mi sentivo a carico” sperimentare una ospitalità diversa mi emozionava. Ho ospitato più marinesi a Milano che a Marineo. Ospiti eccezionali
Meravigliosi. Sembrano diversi . A Milano sono emancipati, colti preparati altruisti cordiali. Ritornati a Marineo, ah quel dottor Jeckil, riprendono gli abiti che non immagini. E quando vorrei reagire mi risuona nelle orecchie la voce del Papa : ma chi sono io per giudicare…
Poi mi ricordo quando ormai a San Ciro tutti sono già tornati dalle vacanze e ti raccontano dove sono stati : abbiamo fatto i laghi finlandesi perché avevamo già visto i fiordi norvegesi…noi siamo stati in viaggio di nozze a Stalingrado dire che è più bella di Venezia è poco…noi in Egitto abbiamo vissuto una esperienza unica ,nessun problema con il cibo perché risiedevamo in un albergo internazionale, nessun problema sicurezza perché eravamo sempre in bus super attrezzati : si ma avete visitato…San Ciro…Abukir… il serapeo….Noi siamo stati a Padova. A Padova ? A visitare Sant’Antonio , San Luca, Prato della Valle Palazzo dei Signori, il Pedrocchi…la tomba di Antenore ,no noi siamo medici. Ah e allora . L’università la sezione anatomia il museo attiguo …Nel contempo irrompono sei ragazzini meravigliosi di cui quattro, fini delicati, puliti più degli altri, si levavano nemmeno un anno uno dall’altro…si dividono fra mamma e papà. Certo quattro bambini in nemmeno di 4 anni , senza gemelli, e mentre guardo i fianchi della signora quasi timidamente domando : ormai il termine medico è genericamente medievale ? Siamo Ginecologi…
Proprio mentre alzo gli occhi al cielo verso San Ciro, bussano alla porta. A Marineo si usa bussare non suonare… Ora purtroppo debbo invitare i miei denigratori a smettere di leggere e passare al altro blog ! Io mi evito qualche insulto e loro si risparmiano una buona dose di bile. Chiaro ? Dice: come mai inserisci spesso il Taormina … Se sapete segnalarmi un altro modo per descrivere o documentare certe scene segnalatemelo (pensate che il losco ha una foto che ritrae me e la mia vittima ai tempi della benantopoli che discutiamo serenamente e allegramente). Tutti si alzano per far posto al nuovo arrivato e stringi qua stringi là alla fine lui occupa quasi due posti e finisce accanto a me. L’atmosfera era serena , direi cordiale e lui mentre accarezzava i bambini gli toccava il polso, la fronte , con la scusa di una liquirizia gli osservava la gola, ne palpeggiava la consistenza ossea e io osservavo esterrefatto . Poi ad uno adulto lo squadrò con occhi d’acciaio costringendolo a lasciare a metà il cannolo che subito passò ad un altro a cui suggerì di lasciare perdere il sesso e fare solo l’amore . Insomma mentre scorrevano le pietanze lui uno per uno li passò in rassegna. Sembrava un film già visto. L’allegria assorbiva rancori, bile, raggia. Era un panorama mozzafiato. Ebbi anche un effetto ottico speciale, vedere le signore che gli sussurravano all’orecchio e registravano la sua risposta era divertente. Ascoltai alcuni suoi suggerimenti che mi fecero arrossire cosa che non facevano le signore che con la scusa di servigli le pietanze sembrava scroccassero ricette gratuite. Era chiaro che iniziammo che ero io l’ospite “insolito”, ora dovetti cedere il posto a chi in un attimo divenne “ubi maior…”. Poi ci fu il momento del savoir faire, poi venne quello del fair play , a cui si aggiunse quello del senso dell’ospitalità ma su tutti prevalse il mio senso di arraggiamento misto con odio e innaffiato da abbondante invidia che è quello che identifica noi marinesi. Stavo per “sbuttari” quando Lui mi blocco con i suoi occhi di ghiaccio (ma se prima erano dolcissimi…) : fermo lì sconzajocu ! Più che la frase mi convinse quella mano a dita aperte affiancate compatte callose che notai in viaggio verso la mia guancia. Non era certo una carezza ma di sicuro un timpuluni ! E tu saresti un marinese doc ? Lo riconobbi subito ! Ti trovo dappertutto… Non eri tu quello che dicevi che non mi cerca più nessuno. Se maometto non va alla montagna… Ma come ora sei diventato musulmano ? Guarda che eri tu che hai dimenticato che siamo cugini primi … Facemmo la strada assieme verso casa. Lui entrò senza aprire il portone io persi mezzora perché non trovavo le chiavi…Sentii un lontano tintinnare di chiavi con un fischio di sottofondo. Fu allora che mi convinsi che anche lui era un marinese doc.

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