giovedì 13 marzo 2014

QUANDO TACE UN POETA

Data 9 gennaio l’ultima poesia, “ci respiro dentro”, di Ezio Spataro (www.percorsipoeticiabrannu.blogspot.com ). Ci siamo incontrati per una di quelle cene dove sulla stessa tavola dovevano essere presenti finocchietto selvatico, sasizza di pupiddu , pani di casa, passuluna, caciocavaddu di godrano e vucciddati e cannoli. Poi queste cene finiscono come quella con mia madre che rifiutava tutto iniziando dai cannoli che erano con la ricotta “di ieri” , la sasizza era appena grigia avendo viaggiato in valigia, un giorno intero, e il finocchietto moscio ,asfissiato. Insomma lui lo sa e viene per il goulash lasciando sul tavolo tutto il resto. La novità era grande e non nascondibile, “Vieni con chi vuoi dimmi solo quanti siete…”. A metà cena mi dissi ora forse Ezio ci canterà l’amore… Dal 9 gennaio silenzio. Quel tipico silenzio marinese che digerisce tutto. Da una madre che si butta in un pozzo con i suoi figli (proprio oggi la scena si è ripetuta in Brianza…), dalle scritte sulle saracinesche, da una comunità che mi ricorda La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso:
ARGANTE a Tancredi INFAME TU MI PARLI DI BARBARIE ? RICORDATI DI MA’ARRA DI SIRIA CITTà DI POETI E CANTASTORIE QUANDO VI CIBASTE DEI SUOI POVERI ABITANTI IGNORANDO LA RESA DELLA CITTà :CANNIBALI ! HAI DIMENTICATO ANTIOCHIA QUANDO CAMMINAVATE NEL FANGO ROSSO DEL SANGUE DELLA MIA GENTE ? MA CHI SIETE VERAMENTE VOI ….
Ma’arra città di poeti e cantastorie… anche qui dove tutti sono poeti e cantastorie , nessuno si accorge di un poeta che tace ! Nemmeno loro se ne sono accorti. Non ho sentito nessuno chiedersi perché. In mezzo a due premi di poesia, in mezzo a una cinquantina di poeti nessuno si chiede “perché un poeta tace”. E quando un poeta tace vuol dire che si è verificato quello che successe a Ma’arra nel 1096 quando i crociati verso Gerusalemme costruirono la prima autostrada con il sangue. Perché un poeta tace ? Eppure sognava di tornare nella “sua Ma’arra” per farne parte. Non so a quale gruppo si sarebbe aggregato , ma non certo agli altri poeti visto il loro narcisismo, forse ci avrebbe dipinto gli Happy Hours usando i versi di David per descrivere i corpi “innocenti” delle giovani danzanti, forse…si forse ha voluto restare dove si trovava perché questa Ma’arra non era più la sua città. Forse in questa Ma’arra esiste un gruppo di cannibali …
Ps mentre scrivevo queste note il Corriere della sera scrive: Caccia ai resti del Cervantes:lo riconosceremo dalle ferite. Allora mi sono venute in mente le cinque o sei “elegie” parafrasando il Don Chisciotte che ci scrisse . Ma che c’entra il Cervantes e il Don Chisciotte con Marineo ?

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