mercoledì 23 marzo 2016

DEDICATO A SALVATORE E RITA


I soli che sappiano tenere accesa la candela dell’arte nel buio 


COME tutti I genitori  sono partito con l’idea di andare a verificare “I successi” di mio figlio che da due anni lavora e vive a Malaga. Noi non siamo una famiglia da Erasmus o esperienze simili. Non ce lo possiamo permettere. Noi siamo nati in viaggio , la nostra casa è il mondo. Andare da un punto all’altro del mondo non ci procura emozioni ma conoscenza. Dove andiamo dobbiamo lavorare. E chiaro che la parte più pesante è documentarsi perchè arrivare davanti a un monumento senza sapere di cosa si tratta è avvilente. Per prima cosa scarto I musei.  Sono supermercati della memoria. O sei interessatissimo o devi sapere prima cosa vedere. Per farla breve parto con due imput . Un racconto scritto e consegnatomi due giorni prima di partire da un altro mio figlio che “divoro” in aereo. Sapevo che aveva studiato “come si scrive” ma sino ad oggi pensavo che fosse un dono di natura saper scrivere a quel modo. Avevo iniziato male perchè il frontespizio dice :Dentro lo sguardo. Cronaca di una (meta) rivoluzione cubista” .
Scoraggiante per un semplicione come me ! Man mano che leggo mi confondo, rileggo, aspetto asterischi che mi rimandino ad altri autori, citazioni eclatanti. Davanti l’arte moderna mi ero sempre “ritirato” in  buon ordine come si fa di solito davanti a chi ti promette che farà “lievitare” un tavolo o chi si dichiara medium assicurandoti che la notte potrai dialogare con non so chi dell’altro mondo. Su Picasso e  Braque conoscevo solo qualche titolo di giornale … Avevo accettato di fare questo ennesimo viaggio per giungere alle nostre radici delle tradizioni devozionali dal medioevo in avanti. Quindi la cattolicissima Spagna mi offriva questa possibilità. E mio figlio non si è lasciata sfuggire l’occasione della “settimana santa” spagnola con le sue incredibili e uniche processioni. L’altra motivazione arriva “in itinere”. Tra il racconto di mio figlio su Picasso, il Museo Picasso a Malaga e la mostra di Salvatore Pulizzotto e Rita Castronovo sulla “famiglia” a Marineo, le processioni mi pare che come motivazioni ne avevo a sufficineza. Liquido subito mio figlio andando immediatamente al Museo Picasso, avvantaggiato dal fatto che si trova in pieno centro. L’effetto Pulizzotto è la prima cosa che mi coinvolge. Una donna con bambino la cui descrizione mi commuove perchè abituati a Madonne con Bambino questa ti riporta fra I mortali. Il cubismo e la tridimensonalità fanno il resto. Andatevela a cercare in internet perchè è riduttivo fidarsi della mia descrizione. Dopo questo primo incontro mi perdo fra le sale alla ricercarca dei disegni di Picasso  su Don Chisciotte. Non ne trovo nemmeno uno ! Arrivo a dubitare che la mia memoria non sia più tanto precisa. Poi vado indietro e mi ricordo che ultimamente li avevo rivisti sul blog del Virga, poi mi smentisco, poi mi rendo conto che questo museo contiene “solo” trecento opere del maestro… appena torno a casa voglio verificare… Sarei un bugiardo se iniziassi ad elogiare Picasso, il cubismo, la tridimensionalità  e cosi via… Allora cerco di cosa lamentarmi e finisce come al solito che scarico su cosa mi colpisce di più. Gli architetti ! Se venisse un mio figlio a dirmi :Papà mi iscrivo in architettura…Oggi farei il possibile per impedirglielo. Te ne rendi conto quando entri in un Museo dove tutta la loro maestria è dedicata ai materiali infischiandosene del fatto che I primi ad allontanare I visitatori sono proprio loro :gli architetti a matula. Due enormi balconate senza nemmeno una panca una sedia … Giriamo queste meravigliose città d’arte dove la presenza di anziani ormai è prevalente e non puoi prendere fiato nemmeno dieci minuti. Per non parlare dei bagni situati ormai due piani sottoterra facili da raggiungere ma impossibile da risalire. Dio , seondo me, ha volute puniere la loro arroganza dandogli l’amore per il bello togliendogli il dono del pratico. E cosi spero di fare in tempo a vedere la mostra del duo Pulizzotto-Castronovo sulla famiglia, mi fotografo fra mille rimproveri il quadro prima citato, e inizio ad occuparmi di quello che è stat o il motivo principale del viaggio in Spagna: le processioni !

1-continua

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