giovedì 30 giugno 2016

VIAGGIO NELLA MEMORIA ?


Si è svolta in un atmosfera di sinistra la presentazione del noto lavoro del Vitale sulla nostra memoria collettiva. Il Vitale, come abbiamo già detto, conosce bene la materia soprattutto sa documentarla. Insomma Lui e il Nuccio Benanti se la giocano a ping pong: il primo sa documentarla alla perfezione il secondo sa interpretarla con arte. Ma il protagonista non è stato il libro ma bensi la liturgia nostrana attorno ai libri. L’assente principale che da decenni oltre che politico è stato l’editore di quasi tutti i lavori che sono usciti negli ultimi quarantanni. Direttamente o indirettamente se vuoi stampare un libro devi andare da lui. Lui ti ottiene finanziamenti  , ti indica autori, scrive tutte le prefazioni, primeggia nelle presentazioni. Pochi gli contendono questo ruolo o si prestano perché nessuno osa inserirsi in quello che il nostro domina da dominus. Non so quanti libri del Vitale abbia spinto lo Spataro verso la stampa. Ma questa volta ne è stato tenuto fuori. Il percorso è il solito: si intercede sull’uomo al potere, si questua, si ossequia sino a quando si ottiene il risultato. In questo caso l’uomo del tempo al potere non era lo Spataro e quindi le iniziative avviate al tempo miracolosamente “risuscitano” ora e quindi ora se ne raccolgono i frutti.
Ma il miracolo non è questo ! Il miracolo è che chi ha “procurato” questo evento , il nostro Onorevole romano ha dato prova di cambiamento radicale. Non è più l’uomo che ti definisce ubriacone, l’uomo che sbagliandosi accomuna i figli ad altri ubriaconi da pub, non cataloga più come “vastasi” chi chiede che le opere d’arte giacenti a Palermo tornino a casa a Marineo, non definiscono più “bocca di rosa” le giovani consigliere comunali avversarie, non definisce i suoi compaesani mafiosi e via di seguito. Oggi è pacato (avrà pontificato dieci parole alla presentazione del libro) riflessivo accettabile. Ora lo aspettiamo che quando si pronunzia si sostenga con documenti alla mano, che non invesca più contro la sua gente, che moderi i suoi intimi, e che infine ci faccia capire i vantaggi che sta avendo la nostra comunità da “cotanto nomine”. Lo diciamo in tutta sincerità perché anche noi visto il suo cambiamento abbiamo cambiato il nostro atteggiamento e seppur querelati (è una questione di stile: quando mi defini ubriacone, vastaso ecc.ecc. non mi sembrò opportuno querelarlo perché quelle espressioni ti autodefiniscono)  .
Abbiamo notato i soliti volti di sinistra della “cellula dei trinariciuti” e onestamente dobbiamo ammettere che comunque sia andata almeno la sinistra ha “battuto un colpo”. E se ne sentiva il bisogno. Rimane insoluto il problema Vitale-Spataro, ma rinunzio ad occuparmene…
Intanto mi consolo con la presenza delle “quattro marie” che le aspettavo come ospiti , visto il tema culturale e non come sirenette…

Sembrava una di quelle serate che organizzava il Benanti a suo tempo. Gesti unici e rari che ti facevano credere che esisteva una sinistra culturale dopo quella sguaiata.  

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