mercoledì 31 gennaio 2018

IL MUSEO NON BIPARTISAN DI VILLAFRATI



Grande fermento ieri pomeriggio nel cortile della Villa Filangeri di Villafrati e pubblico delle grandi occasioni. Atmosfera frizzante – come l’arietta che tirava fredda e pungente – con incontri e reincontri, abbracci e strette di mano, sorrisi e rilassante allegria.
Si realizzava un sogno di tanti: l’inaugurazione del MUSEO DELLE SPARTENZE dell’area di Rocca Busambra nato tanti anni fa nella mente e nel cuore di Francesco Carbone e voluto dall’Amministrazione Comunale di Villafrati con il preciso intento del coinvolgimento di tanti paesi del circondario: Marineo, Bolognetta, Baucina, Ciminna, Campofelice di Fitalia, Corleone, Godrano, Mezzoiuso, Prizzi, Vicari , Ventimiglia di Sicilia ed appunto Villafrati.
Fra i tantissimi convenuti, provenienti appunto da tutti i paesi sopra citati e da Palermo e Messina si respirava una non comune aria di complicità e soddisfazione: ciascuno “sentiva propria “ quella iniziatriva che prendeva corpo; ciascuno sentiva “suo” quel museo; tanti, tutti, sono certo che hanno sentito dentro di loro la presenza di qualcosa oggi divenuto merce rara: un elemento dalla forte valenza identificante.
A partire dal nome dato al museo: il Museo delle Spartenze appunto: un Museo delle Migrazioni che si aggiungeva ai tanti ormai presenti nel territorio siciliano ma che nel nome richiamava la figura indimenticabile di Tommaso Bordonaro, emigrante bolognettese che aveva commosso chi aveva letto il suo diario e che aveva fatto toccare con mano la realtà dell’emigrazione.
Ho una certezza assoluta: tutti gli intervenuti avranno avuto parenti vicini e lontani che hanno lasciato la terra di Sicilia; tutti avranno avuto la sensazione di rendere onore alla memoria dei loro congiunti: mai come ieri pomeriggio ho avuto la certezza che la forza misteriosa che la Memoria riesce a sprigionare è capace di fare riflettere e prendere coscienza di quanto ”è stato”, di “quanto è” e di “quanto sarà”nella vita di ciascuno di noi. Diceva Sant’Agostino infatti che : “La memoria è il passato nel presente, e nel presente, è l’anticipazione del futuro”.
“Memoria e non ricordo” ha sottolineato  ieri sera Leoluca Orlando in un suo intervento efficacissimo; che, se il ricordo è attimo fuggente, la memoria è meccanismo generatore di coscienza.
Erano presenti tanti immigrati che ormai fanno parte delle nostre comunità ed una parte dellìesposizione museale era dedicata a loro, ai loro viaggi, ai loro arrivi, al loro inserimento ed anche ai loro naufragi.
Noi siciliani, popolo di emigrati, oramai conviviamo con chi si sta trovando nelle condizioni in cui noi e tantissime altre persone dell’Europa sin sono trovate all’inizio e per buona parte del secolo scorso.
Senza pensare poi ai nostri tantissimi figli, nipoti, cugini, parenti ed amici – giovanissimi e spessissimo laureati –che hanno lasciato e continuano a lasciare la propria terra e trovano lavoro all’estero.
Quanti spunti ed occasioni di riflessione offre l’inaugurazione di un Museo dell’emigrazione…

Franco Vitali

3 commenti:

  1. In primis voglio ringraziare Franco Vitale per averci magistralmente descritto la giornata inaugurale di questo nuovo spazio museale. Noi non usiamo censure e non modifichiamo commenti come usa in altri blog. Ma leggendo la locandina e ovviamente non trovando il nome del Vitale (tra l’altro desiganto dal Comune di Marineo) e vedendo la bella compagnia elencata ci è sorto il dubbio che siano stati inseriti solo i “fratelli a sinistra”. Trovandoci nella locandina persone che pensavamo che prima di essere di sinistra fossero gente di cultura che sapesse anche leggere che il fenomeno delle “spartenze” non solo fu epocale, ma continua ancora oggi nelle stesse forme e con lo stesso dolore. Non facciamone un fatto di parte altrimenti vi raccontiamo il fenomeno delle “spartenze” dai paesi comunisti. Sempre per par condicio.

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  2. Allora forse il Vitale, nel suo articolo pubblicato, ha volutamente omesso il nome del Presidente Santo Lombino il quale si e' tanto prodigato per la realizzazione del Museo della Spartenza!

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  3. Gentilissimo Signore
    solo i maleinformati non sanno che questo Museo come tutta la letteratura sull'argomento è opera di Santo Lombino. Tutti gli altri sono comparse. Citarlo o non citarlo è semplicemente voler sottolineare una cosa che persino i bambini dell'asilo conoscono. E' il nostro giornale che si è accorto dello "sgarro" studiato a tavolino . Ci rimane da sapere se lo sgarro lo abbia fatto il Sindaco o i tre designati dal comune di Marineo. Vista la "squadra" (in questo caso competente) non ci rimane che "dedurre"...
    Quindi rimane una cosa di parte e andava segnalata !

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