domenica 2 gennaio 2011

ANDIAMO AL CINEMA 2

WINTER’S BONE
Diretto da Debra Granik. Con: Jennifer Lawrence e John Hawkes. Drammatico, Usa 2010. Durata: 100 minuti
Abbiamo visto in anteprima il film Winter’s bone (Inverno gelido), vincitore del Torino film festival e del Sundance film festival. Si parla anche di possibili nomination al premio Oscar per l’attrice protagonista (bravissima) e per la sceneggiatura. Winter’s bone racconta la storia della diciassettenne Ree Dolly, rimasta da sola a occuparsi dei fratellini per la malattia della madre e per la misteriosa scomparsa del padre. La polizia viene a cercare il padre che ha impegnato la fattoria di famiglia nella cauzione per uscire di prigione; nel caso il padre non dovesse presentarsi la fattoria verrà confiscata. La ragazza inizia così una difficile e tortuosa ricerca del padre, si scontrerà con un muro impenetrabile di omertà, eretto dall’intera comunità. Si nasconde qualcosa dietro la scomparsa del padre e Ree viene intimata in ogni modo a non indagare oltre. La giovane però non desiste e porterà a termine la sua ricerca. La vicenda si svolge in una rigida e fredda America del nord, alle fredde temperature si aggiunge la totale assenza di calore di questa famiglia in cui mancano entrambi i genitori. Si sceglie un caso limite per affrontare un tema attuale: la totale assenza dei genitori e le conseguenze che quest’assenza provoca in una famiglia. In questo caso c’è una sorella diciassettenne che fa da madre e padre ai suoi due fratellini. La protagonista affronta una situazione drammatica con grande forza e coraggio, intorno a lei il mondo è freddo, paralizzato, immobile ed immutabile. Il film ha il grande merito di mischiare, in modo armonioso, vari generi. Come detto è un film sulla famiglia, e sull’assenza dei genitori, ma la ricerca del padre sposta il genere decisamente verso il thriller mentre certe atmosfere, situazioni ed alcuni personaggi sono da film noir. Splendida la fotografia ma soprattutto la sceneggiatura (non a caso premiata in vari festival).Ottima prova per una regista quasi esordiente che riesce a sviluppare una storia attraverso varie tematiche e vari generi, senza portare completamente a termine tutte le situazioni ma lasciando un piccolo spazio per il non detto, al cinema così prezioso e così ricercato. GBS

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