domenica 2 gennaio 2011

RICORRENZE - SANTA KLAUS

6 DICEMBRE
Da San Nicola a Santa Claus a Babbo Natale
Contemporaneo di San Ciro protettore delle…….
Tutti lo conoscono come San Nicola da Bari. In realtà nacque in Pàtara in Licia (una provincia dell’Impero bizantino che corrisponde all’attuale Anatolia, in Turchia) tra 260 e 280 d.C. E’ricordato per la sua bontà: salvò tre ragazze dal marciapiede buttando ,nella loro finestra, per tre sere di seguito un sacchetto con i soldi , in modo che esse potessero sposarsi.Questo gli procurò il titolo di protettore delle prostitute. Inoltre si occupava dei bambini poveri e portava loro sempre qualche regalino. In seguito si trasferì a Myra in Turkia e divenne sacerdote e più tardi vescovo. Venne imprigionato durante le persecuzioni contro i cristiani da Diocleziano e fu liberato dall’imperatore Costantino nel 313. San Nicola si occupò del bene dei cittadini di Myra chiedendo aiuto alle istituzioni: ottenne dei rifornimenti durante una grave carestia e ottenne anche la riduzione delle imposte. Morì a Myra il 6 dicembre (giorno in cui è venerato) presumibilmente nell’anno 343. Una parte delle sue reliquie fu traslata Bari e a Venezia. Inoltre è venerato da tutti i cristiani ortodossi e nei Paesi dell’Est Europeo. Il giorno di 6 dicembre si prepara per i bambini una festa particolare: un uomo si veste da San Nicola vescovo con in testa la tiara, in mano il bastone pastorale e sulle spalle il mantello rosso con tutti gli altri vestiti bianchi. D’abitudine ha una barba lunga bianca. E’ accompagnato dall’angioletto e dal diavoletto e indovina (secondo i suggerimenti dei genitori) se il bambino è stato bravo o no. Nel primo caso il bambino riceve un regalino nel secondo il carbone. Per ottenere il regalino, il bambino deve dire una poesia o cantare una canzone. I veri regali li porterà poi a Natale Gesù Bambino. Stranamente si è mantenuta in questi Paesi la tradizione religiosa anche durante l’ateismo militante. Invece di Gesù Bambino veniva proposta un’ altra figura: il Nonno Gelo ma venendo dall’Unione Sovietica non è mai stato molto accettato nei paesi satelliti.
Per arrivare a Santa Claus e Babbo Natale bisognerebbe percorrere una lunga strada che ci porterebbe nei paesi nordici sino al Polo Nord. Da lì vengono le renne e la slitta con la quale arriva Santa Claus. I suoi vestiti, un po’ trasformati, conservano i colori del vescovo San Nicola dal quale deriva tutta la tradizione. Alla diffusione della forma consumistica del festeggiamento di Babbo Natale ha contribuito anche la pubblicità della Coca-cola. Possiamo dire che oggi è il simbolo della caccia al regalo e della grande abbuffata natalizia.
Speriamo che le letterine dei bambini mandate a Gesù Bambino arrivino veramente perché esprimono l’innocenza e desiderio della bontà e della pace di cui abbiamo tanto bisogno. Dobbiamo però noi per primi vivere nella sobrietà e trasmettere questo stile di vita anche ai nostri figli. Altrimenti il Babbo Natale si trasforma in una montagna di regali e ci si dimentica del grande regalo che Dio ha dato all’umanità mandando Suo figlio sulla terra. Questo è il vero motivo perché festeggiamo il Santo Natale.
R.R.

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