lunedì 2 maggio 2011

PAPA WOJTYLA:BEATO SUBITO E FORSE PRESTO ANCHE SANTO

Papa Giovanni Paolo II sarà beatificato il 1° maggio davanti a centinaia di migliaia di devoti in piazza San Pietro e alla presenza di suor Marie Simon Pierre, la religiosa francese malata di Parkinson e miracolata. Il processo di beatificazione, il più veloce nella storia della Chiesa, ha però suscitato qualche perplessità in parte del mondo cattolico.
Una folla aveva gridato al suo funerale “santo subito”, tanto che i cardinali, riuniti per eleggere il suo successore, firmarono immediatamente una petizione per chiedere alla Chiesa di rinunciare al prescritto periodo di cinque anni di “decantazione” per l’avvio di una causa di beatificazione. Lo stesso Wojtyla, del resto, aveva snellito la procedura con l’eliminazione della funzione dell’advocatus diaboli, l’avvocato del diavolo, una sorta di pubblico ministero, che era l’ecclesiastico che contrapponendosi dialetticamente al postulator Dei, il sostenitore delle ragioni della beatificazione, cercava tutti i cavilli che certamente allungavano i tempi ma garantivano anche la correttezza della procedura.
Durante i 26 anni del suo pontificato Papa Giovanni Paolo II ha prodotto più beatificazioni (1.338) e canonizzazioni (482) di tutti i predecessori messi insieme, e dal momento che la tradizione cattolica annovera 263 Pontefici prima di lui, la cosa è impresa non da poco. Una strategia ben precisa: il Pontefice voleva dimostrare al mondo secolarizzato che la santità c’è ancora. “Lo scopo della Chiesa – amava dire – è portare il più grande numero di persone alla santità”.
Il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi ha assicurato che la causa che ha portato papa Wojtyla alla gloria degli altari non ha avuto “facilitazioni”, ma è stata rispettata la procedura con “accuratezza e rigore”. Ora per la canonizzazione, non si sa se e quando, bisognerà aspettare un altro miracolo.
Mariolina Sardo
1.05.2011

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