Mykola Konrad
Sacerdote, Strusiv, Ucraina, 16 maggio 1876 – Stradch, Ucraina, 26 giugno 1941
Mykola Konrad nacque il 16 maggio 1876 nel villaggio ucraino di Strusiv, nella regione di Ternopil. Compì i suoi studi teologici e filosofici a Roma. Nel 1899 ricevette l’ordinazione presbiterale, quale sacerdote diocesano dell’Arcieparchia di Lviv degli Ucraini, e conseguì il dottorato. Iniziò allora ad insegnare nelle scuole superiori di Berezhany e Terebovlia, finchè nel 1930 il metropolita André Sheptytsky non lo invitò ad insegnare all’Accademia teologica di Lviv. In seguito il vescovo affidò alle sue cure pastorali la parrocchia del villaggio di Stradch.
Volodymyr Pryjma
Mykola Konrad nacque il 16 maggio 1876 nel villaggio ucraino di Strusiv, nella regione di Ternopil. Compì i suoi studi teologici e filosofici a Roma. Nel 1899 ricevette l’ordinazione presbiterale, quale sacerdote diocesano dell’Arcieparchia di Lviv degli Ucraini, e conseguì il dottorato. Iniziò allora ad insegnare nelle scuole superiori di Berezhany e Terebovlia, finchè nel 1930 il metropolita André Sheptytsky non lo invitò ad insegnare all’Accademia teologica di Lviv. In seguito il vescovo affidò alle sue cure pastorali la parrocchia del villaggio di Stradch.
Volodymyr Pryjma
laico,padre,di famiglia ,Stradch, Ucraina, 17 luglio 1906 - Stradch, Ucraina, 26 giugno 1941
Unico laico tra i nuovi beati martiri ucraini, Volodymyr Pryjma nacque il 17 luglio 1906 nel villaggio di Stradch, nella regione ucraina di Yavoriv. Padre di famiglia, dopo aver ottenuto un diploma in una scuola di canto patrocinata dal metropolita Sheptytsky, divenne cantore e poi direttore del coro della parrocchia di Stradch, ove era appunto parroco Mykola Konrad.
Il 26 giugno 1941 i due si recarono in visita ad un parrocchiano gravemente malato, che aveva richiesto gli ultimi racramenti. Erano ormai di ritorno quando, di passaggio nel vicino bosco di Birok, furono torturati senza pietà e messi a morte da alcuni agenti del NKVD.
Mykola Konrad e Volodymyr Pryjma fu rono beatificati da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001, insieme con altre 23 vittime del regime sovietico di nazionalità ucraina.
Unico laico tra i nuovi beati martiri ucraini, Volodymyr Pryjma nacque il 17 luglio 1906 nel villaggio di Stradch, nella regione ucraina di Yavoriv. Padre di famiglia, dopo aver ottenuto un diploma in una scuola di canto patrocinata dal metropolita Sheptytsky, divenne cantore e poi direttore del coro della parrocchia di Stradch, ove era appunto parroco Mykola Konrad.
Il 26 giugno 1941 i due si recarono in visita ad un parrocchiano gravemente malato, che aveva richiesto gli ultimi racramenti. Erano ormai di ritorno quando, di passaggio nel vicino bosco di Birok, furono torturati senza pietà e messi a morte da alcuni agenti del NKVD.
Mykola Konrad e Volodymyr Pryjma fu rono beatificati da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001, insieme con altre 23 vittime del regime sovietico di nazionalità ucraina.
Papa Giovanni Paolo II durante il suo lungo pontificato haricordato ai cattolici di tutto il mondo come la fede cristiana siasempre stata alimenta nel corso dei secoli dal sangue dei martiri,che come diceva Sant’Agostino si è sempre rivelato“seme di nuovi cristiani”. Questa realtà haraggiunto nel corso del XX secolo una dimensione veramenteuniversale, in quanto in ogni angolo del pianeta almeno qualchecristiano è stato ucciso in odio al suo credere in GesùCristo. In Russia con la rivoluzione bolscevica cadde il vecchio imperozarista e nacque l’Unione Sovietica governata da un regimecomunista. In un clima di profonda ostilità verso la religioneuna schiera innumerevole di cristiani fu chiamata a testimoniare sinoall’effusione del sangue la fede cristiana. Per quanto riguardala Chiesa Ortodossa Russa, maggioritaria nel paese, a partire del2000 sono state celebrate le canonizzazioni di oltre un migliaio dimartiri di quel periodo, capeggiati dall’ultimo zar Nicola II edalla sua famiglia. Giovanni Paolo II volle onorare la passionedell’ortodossia russa includendo la granduchessa SantaElisabetta Fedorovna nel grande mosaico della cappella vaticanaRedemptoris Mater.
Anche da parte catolica non sono comunque mancati i martiri in talefrangente storico ed il Sommo Pontefice suddetto, durante la suavisita apostolica in Ucraina, nazione nata dalla dissoluzionedell’Unione Sovietica, volle beatificare in data 27 giugno 2001una schiera di 25 martiri della Chiesa greco-cattolica ucraina, lacosiddetta “Chiesa del silenzio”, eroici testimoni dellafedeltà a Dio in un’epoca di persecuzione per la fede daparte del comunismo. La denominazione ufficiale del gruppo inoccasione del rito di beatificazione fu “Mykolay Charneckyj e 24compagni” e era composto di 8 Vescovi, 6 sacerdoti diocesani, 7sacerdoti religiosi, 3 suore ed un solo laico. Il nuovo MartyrologiumRomanum commemora ciascuno di essi in date diverse, nei rispettivianniversari della loro morte. Tra di essi non mancano anche dei preticoniugati e padri di famiglia, come da tradizione nelle ChieseOrientali, anche cattoliche. Il primo di essi in ordine di decesso,Leonid Fedorov, era in realtà di nazionalità russa enon ucraina, ma la sua causa di beatificazione, iniziata per prima,fu poi aggregata a questo gruppo in quanto a quel tempo anchel’odierna Russia dipendeva dal metropolita con sede a Lvivnell’odierna Ucraina.
Sempre nella medesima occasione Giovanni Paolo II beatificòanche il vescovo Teodoro Romza ed il sacerdote Omeljan Kovc,anch’essi martiri greco-cattolici, senza però includerlinell’elenco del gruppo suddetto.
La Chiesa Cattolica ha inoltre iniziato altre cause relative amartiri del regime comunista nell’ex Unione Sovietica: il gruppoucraino “Pietro Mekelyta e 47 compagni”, del quale fannoparte anche il sacerdote Anatolii Hurhula e sua moglie Irina Durbak,ed i russi “Eduard Profitlich e 15 compagni”.
Ecco l’elenco dei 25 martiri greco-cattolici ucraini beatificatida Giovanni Paolo II nel 2001:
Mykolay Charneckyj, Vescovo, 2 aprile
Hryhorij Khomysyn, Vescovo, 28 dicembre
Josafat Kocylovskyj, Vescovo, 17 novembre
Symeon Lukac, Vescovo, 22 agosto
Vasyl Velyckovskyj, Vescovo, 30 giugno
Ivan Slezyuk, Vescovo, 2 dicembre
Mykyta Budka, Vescovo, 28 settembre
Hryhorij Lakota, Vescovo, 5 novembre
Leonid Fedorov, Sacerdote, 7 marzo
Mykola Konrad, Sacerdote, 26 giugno
Andrij Iscak, Sacerdote, 26 giugno
Roman Lysko, Sacerdote, 14 ottobre
Mykola Cehelskyj, Sacerdote, 25 maggio
Petro Verhun, Sacerdote, 7 febbraio
Oleksa Zaryckyj, Sacerdote, 30 ottobre
Klymentij Septyckyj, Sacerdote, 1 maggio
Severijan Baranyk, Sacerdote, 28 giugno
Jakym Senkivskyj, Sacerdote, 28 giugno
Zynovij Kovalyk, Sacerdote, 30 giugno
Vitalij Volodymyr Bajrak, Sacerdote, 16 maggio
Ivan Ziatyk, Sacerdote, 17 maggio
Tarsykia (Olha) Mackiv, Suora, 18 luglio
Olympia (Olha) Bidà, Suora, 28 gennaio
Laurentia (Leukadia) Harasymiv, Suora, 26 agosto
Volodymyr Pryjma, Laico, 26 giugno
Anche da parte catolica non sono comunque mancati i martiri in talefrangente storico ed il Sommo Pontefice suddetto, durante la suavisita apostolica in Ucraina, nazione nata dalla dissoluzionedell’Unione Sovietica, volle beatificare in data 27 giugno 2001una schiera di 25 martiri della Chiesa greco-cattolica ucraina, lacosiddetta “Chiesa del silenzio”, eroici testimoni dellafedeltà a Dio in un’epoca di persecuzione per la fede daparte del comunismo. La denominazione ufficiale del gruppo inoccasione del rito di beatificazione fu “Mykolay Charneckyj e 24compagni” e era composto di 8 Vescovi, 6 sacerdoti diocesani, 7sacerdoti religiosi, 3 suore ed un solo laico. Il nuovo MartyrologiumRomanum commemora ciascuno di essi in date diverse, nei rispettivianniversari della loro morte. Tra di essi non mancano anche dei preticoniugati e padri di famiglia, come da tradizione nelle ChieseOrientali, anche cattoliche. Il primo di essi in ordine di decesso,Leonid Fedorov, era in realtà di nazionalità russa enon ucraina, ma la sua causa di beatificazione, iniziata per prima,fu poi aggregata a questo gruppo in quanto a quel tempo anchel’odierna Russia dipendeva dal metropolita con sede a Lvivnell’odierna Ucraina.
Sempre nella medesima occasione Giovanni Paolo II beatificòanche il vescovo Teodoro Romza ed il sacerdote Omeljan Kovc,anch’essi martiri greco-cattolici, senza però includerlinell’elenco del gruppo suddetto.
La Chiesa Cattolica ha inoltre iniziato altre cause relative amartiri del regime comunista nell’ex Unione Sovietica: il gruppoucraino “Pietro Mekelyta e 47 compagni”, del quale fannoparte anche il sacerdote Anatolii Hurhula e sua moglie Irina Durbak,ed i russi “Eduard Profitlich e 15 compagni”.
Ecco l’elenco dei 25 martiri greco-cattolici ucraini beatificatida Giovanni Paolo II nel 2001:
Mykolay Charneckyj, Vescovo, 2 aprile
Hryhorij Khomysyn, Vescovo, 28 dicembre
Josafat Kocylovskyj, Vescovo, 17 novembre
Symeon Lukac, Vescovo, 22 agosto
Vasyl Velyckovskyj, Vescovo, 30 giugno
Ivan Slezyuk, Vescovo, 2 dicembre
Mykyta Budka, Vescovo, 28 settembre
Hryhorij Lakota, Vescovo, 5 novembre
Leonid Fedorov, Sacerdote, 7 marzo
Mykola Konrad, Sacerdote, 26 giugno
Andrij Iscak, Sacerdote, 26 giugno
Roman Lysko, Sacerdote, 14 ottobre
Mykola Cehelskyj, Sacerdote, 25 maggio
Petro Verhun, Sacerdote, 7 febbraio
Oleksa Zaryckyj, Sacerdote, 30 ottobre
Klymentij Septyckyj, Sacerdote, 1 maggio
Severijan Baranyk, Sacerdote, 28 giugno
Jakym Senkivskyj, Sacerdote, 28 giugno
Zynovij Kovalyk, Sacerdote, 30 giugno
Vitalij Volodymyr Bajrak, Sacerdote, 16 maggio
Ivan Ziatyk, Sacerdote, 17 maggio
Tarsykia (Olha) Mackiv, Suora, 18 luglio
Olympia (Olha) Bidà, Suora, 28 gennaio
Laurentia (Leukadia) Harasymiv, Suora, 26 agosto
Volodymyr Pryjma, Laico, 26 giugno
Non so cosa sia successo in passato, non è facile indagare. Ma a prima vista di recente non ho letto nulla sulla “chiesa del silenzio” . Qui non si vuole pescare nel torbido, ma la domanda sorge spontanea. Ma le nuove generazioni, quelli dopo la Unione Sovietica, sono cristiani , credenti , ortodossi ? Che cultura hanno ? Speravo in Realmonte , perché lui ogni tanto ha uno scatto e va fuori dai soliti “incontri impalpabili” di cui abbondano le varie confraternite.
RispondiEliminaNiente come al solito non interessa nessuno. Quelli che ho incontrato non solo a Marineo ma anche altrove sono totalmente atei. Ci vorrà tempo, ma sono atei anche i loro genitori. E forse anche i loro nonni. Allora ti rifugi nella cultura…lasciamo perdere. Mentre i nostri giovani sono ancora plasmati di religione i cosiddetti ragazzi dell’est sconoscono completamente le nostre religioni. Noi che crediamo che il corpo umano sia di varie composizioni , carne intelligenza e…una parte crediamo fermamente di spiritualità non solo braccia gambe faccia ma anche qualcosa che a che fare con Dio.