martedì 28 giugno 2011

SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI


Santi Pietro e Paolo Apostoli
m. 67 d.C.


Il 29 di giugno la Chiesa commemora la solennità liturgica degli Apostoli:

PIETRO
Pietro, scelto da Cristo a fondamento dell'edificio ecclesiale, clavigero del regno dei cieli (Mt 16,13-19), pastore del gregge santo (Gv 21,15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22,32), è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell'unità e della comunione nella fede e nella carità. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro.

PAOLO
Paolo, cooptato nel collegio apostolico dal Cristo stesso sulla via di Damasco, strumento eletto per portare il suo nome davanti ai popoli, è il più grande missionario di tutti tempi, l'avvocato dei pagani, l'apostolo delle genti, colui che insieme a Pietro far risuonare il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo. Gli apostoli Pietro e Paolo sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro

Chi avesse letto il percorso degli archeologhi cristiani alla ricerca delle ossa di Pietro non pùo non aver subito un emozione fortissima. “Queste sono le ossa di Pietro “ era scritto nella cassetta trovata proprio sotto l’altare in vaticano dove si ritiene avesse subito il martirio. Basta andare alle paoline e con pochi spiccioli uno può rivivere una sensazione che nessun film americano potrà mai darti. Divenuto primo fra i pari non tutti furono d'accordo e questo è purtroppo il più grosso ostacolo fra noi e i fratelli ortodossi ancora oggi.

Di  Paolo se non fosse per la sua sterminata sapienza diffiderei sempre. Basta ricordare i primi cristiani quando allarmati e scettici dissero : Alt questo è quel Saulo… e Pietro con parole e lettere a dire che cambiare , grazie a Dio si può.
Una volta mi misi ad inseguire i luoghi paolini fuori della terra santa. Dalla colonna di Cipro dove Paolo e Barnaba furono legati, a Filippi nella cella di Paolo , in Grecia dove pronunziò il bellissimo discorso “al Dio ignoto” sull’aeropago” a decine di piccoli luoghi sino a San Paolo fuori le mura nella maestosa basilica, dove gli arabi intorno al mille sparsero per terra le sue ossa profanando la sua tomba e Roma stessa.
Spero un giorno anch’io di essere fulminato sulla via di Damasco e ricredermi totalmente su San Paolo.
A Marineo  ricordiamo San Pietro con il rito delle chiavi.
Ma questa è un'altra storia e dovete farvela raccontare da Franco Vitale.  

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