sabato 15 agosto 2015

LOISIO GINESTRA



IL RACCONTO DELLA DOMENICA

ACQUA VERDE
La storia che volevo raccontarti
DI  SALVATORE GIUSEPPE POMARA


5

LOISIO GINESTRA





Il giorno che fu ammazzato Rocco, poco prima delle cinque di mattina, Paolo Ginestra con i carretti carichi fino all’inverosimile varcava il portone del French Market.   L’inverno non era ancora finito, ma il clima mite di New Orleans aveva favorito la crescita rigogliosa di un’infinità di verdure e ortaggi di qualità che i compratori si accaparrarono in un baleno. «Finalmente posso sgranchirmi le gambe» disse dopo avere assicurate le redini dei muli alla sbarra. Come sempre nei suoi giorni di mercato, Paolo si preparava a immergersi nella città. Era l’ora in cui gli spazzini liberavano le strade dai rifiuti e l’aria era ancora pregna di tutti gli odori della notte, mischiati al tanfo che usciva dalle porte spalancate delle cucine dei ristoranti, dove erano state preparate montagne di crostacei e molluschi. Intanto si erano fatte le sei e la gente era tutta per strada. Quelli che andavano al lavoro si mischiavano a quanti a dormire non c’erano andati per niente. New Orleans era una città che viveva più di notte che di giorno; era la capitale del gioco e della vita gaudente e dissoluta, almeno per quelli che avevano soldi da spendere, che non erano sicuramente i farmaioli. Paolo approfittava dei viaggi al mercato per fare le compere necessarie in città e nello stesso tempo rilassarsi un poco, dopo mesi senza vedere anima viva. Gli piaceva spendere un paio d’ore a zonzo per New Orleans, prima di tornare alla farma, dove non rientrava mai prima di sera. Quella mattina, lasciato il mercato, non si diresse com’era solito fare nella zona del porto, ma imboccò una scorciatoia per il Quartiere Francese. L’idea era portarsi nella zona degli italiani.






On the day Rocco was killed, a little before five o’clock in the morning, Paolo Ginestra entered the French Market with carts full of vegetables. Although it was still winter, the mild climate of New Orleans had favored the lush growth of a lot of vegetables, just as it happened in Sicily. The vegetables were of good quality, and so buyers were rushing to buy them. In less than an hour, he had sold everything and was free to go. He unhooked the mules from the carts, tied the reins to a bar under the roof, and got ready to go into the city as he did every time he came to the market. It was around the time when the street sweepers cleaned the garbage, and the air was still full of all the smells of the night, which mixed with the stink that came out of the open doors of the shellfish restaurants. In the meantime, it was already six and people had started to fill the streets. Those who went to work joined those who hadn’t yet gone to bed. New Orleans was a city that lived more at night than during the day. It was the capital of gambling and of dissolute life — or at least it was for those who had money to spend, and that certainly didn't mean the farmers. Paolo took advantage of his trip to the market to buy necessary things from the city and, at the same time, relax a little after months of work without seeing another living soul except his brother. He liked to wander around New Orleans before going back to the farm, where he never arrived at before evening. That morning, when he left the French Market, he didn’t go first, as he usually did, towards the harbor, but took a shortcut to the French Quarter. He wanted to reach the area that Americans disparagingly called "Little Palermo". There lived Josephine, a young widow he never missed visiting when he was in New Orleans.














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