ACQUA VERDE 8
La storia che volevo raccontarti
DI SALVATORE
GIUSEPPE POMARA
nofriu
Lorenzo aveva appena girato l’angolo, due
blocchi prima di Grand Street,
quando sentì la voce del cugino. «Lorè!». «Ehi Nofriu, quale onore!»
disse Lorenzo abbracciandolo.
«E che, non si può fare una visita a un cugino? Mi trovavo da queste
parti. Vado a trovare Lorenzo che è assai che non lo vedo, mi sono detto. Ed
eccomi qua».
«Tua moglie, i picciriddi?». «Tutti
bene, grazie a Dio». «E questo è quello che conta».
«E tu come stai? Il lavoro?». «Non mi lamento». «E di Carlo che si
dice?».
«Non si fa che parlare di lui. Disgrazia a parte, agli occhi degli
italiani è un eroe. Ci vorrebbe Carlo per quella cosa puzzolente di Battista,
non fanno che ripetere tutti».
«A proposito, l’hai nominato e mi sono ricordato. E’ venuto a trovarmi».
«Chi?».
«Battista, Lo Surdo o come
schifia si chiama». «E il motivo?». «I due che sono caduti dal ponte, nel
fabbricato. Sospetta che ci fu pure la
mano di qualche altro».
«La mia?». «Non l’ha detto, ma non è stato difficile
arrivarci. Tieni gli occhi aperti, ma
non avere paura; che a questa cosa inutile, io gli levo le scarpe mentre
cammina!».
«Gli avrei dato con piacere una
mano, ma ha voluto che ne restassi fuori, Nofriu. Ero a non più di tre metri
e tremavo dalla rabbia. Carlo era fra me e i due. Il sangue gli era salito
alla testa che non ci vedeva più dagli occhi. “Lasciami passare Carlo” lo
implorai. Avevo nelle mani la martiddina,
quella col manico lungo per schiodare, e ti giuro che li avrei sistemati per
le feste. “Lorè, resta dove sei!” mi ordinò. Parlava come si nun ci fussi nenti pi lu menzu, come se non stesse
succedendo niente. “Tranquillo” mi rassicurò, “ ci penso io, che oltre al
siciliano e all’italiano, conosco anche l’inglese che ho imparato alla scuola
serale”.
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He had just turned the corner two blocks before
Grand St., when he heard the voice of his cousin. "Lorè." "Nofriu!" said Lorenzo, hugging
him."Ever since you moved to Brooklyn, it is as if you have gone to
California. I didn’t expect to see you." "Is it so strange to visit
my cousin? I was in the neighborhood and I told myself: 'I'll go to visit Lorenzo. I haven't seen
him much lately.' And so, here I am. Now let’s go home and you can prepare a
cup of black coffee for me." Lorenzo now lived in the house that Nofriu
had left him when he'd moved to Brooklyn. And that was where they went.
"What a pleasure seeing you, Nofriu. How are
your wife and kids?" "They're fine, thank God." "That's
the most important thing." 2"Tell me about yourself. Is the job
OK?"
"I’m not complaining." "What about Carlo? What do they say
about him?"
"In everyone’s eyes, he became a hero.'It would
take someone like Carlo,' they all say, 'to teach Battista Lo Surdo a
lesson.' No one likes him." "He came to see me."
"Who? Battista? What for, if I may ask?" "It
was about the two who had fallen from the scaffolding. He suspects that there
was someone else’ hand involved as well."
"Like whom?" "He did not say, but it
was not hard to guess. He was referring to you. Keep your eyes open, but do
not be afraid, for I'm the one keeping him up while he walks. He’s a useless
thing on his own and nothing more." "I would have helped him, but
he wished for me to stay out of it. I was no more than three meters away and
I was shaking with rage. Carlo was between me and them. I wanted to give the
two what they had coming. The blood had rushed to my head and I was blind
with rage. 'Let me go, Carlo!' I'd said. 'Stay where you are, Lorenzo,' he
told me. He was calm as though nothing was happening.
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