Avevamo passato una domenica casalinga e ci eravamo
permessi addirittura di andare “a fragole” . Cioè siamo andati a raccogliere le
fragole. Ti danno un cestino ed entri in un enorme campo piantato a fragole e
tu stesso scegli e raccogli le fragole che poi ,riempito il cestino , passi a
pagare. Almeno una decina di campi come quello della foto pronti a raccogliere
turisti e golosi. Ovvio che trovi li il gelato alla fragola , il frullato ,la
torta e cosi via. Siamo alla vigilia … domattina andiamo a Brisben la capitale
della provincia.
Dalle fragole ai grattacieli. Un colpo alla nostra salute e
quella poca cultura che ci siamo portati dietro è subito svanita dentro una
città super moderna dove il tuo telefonino è la tua antenna diretta o meglio
compattata con il tuo cervello. Tutto passa da li. Dal trovare posteggio a dove
acquistare i francobolli.
Le vecchie case di legno fanno posto ai grattacieli.
Ci sono tunnel sotterranei (a pagamento) che ti permettono di attraversare la
città in pochi minuti, ci sono asiatici dappertutto e tutto ad un ritmo
velocissimo. Come le grandi città particolari il fiume Brisbane non solo la
attraversa ma gli dà anche il nome. Giriamo per il centro storico creato a
fotocopia con tutte le altre citta del mondo. Negozi elegantissimi che ti
vendono le stesse cose che puoi comprare a Milano Roma Parigi o Palermo. Ormai
non esistono più i suvenir…
Usciti dal posteggio (quasi dieci euro l’ora) mio
figlio nota un gruppo di sculture in lontananza e azzarda ipotesi che cadono
subito per vari motivi: primo perché lui avendoci vissuto non li aveva mai
notate prima, poi perché ci sembrava cosi assurdo…
Al rientro dalla passeggiata decidiamo di passare
in quel luogo per ricevere non solo una smentita ma accogliere una grande
sorpresa.
Il mito delle coincidenze. Questo viaggio è un
susseguirsi di coincidenze: basti pensare che mi è stato più facile vedere
serpenti ma non canguri. Mi aspettavo una cultura americana e mi sono ritrovato
in un paese svizzero senza svizzeri migliorato al massimo. Vado in una scuola e
mi ritrovo tantissime classi che studiano italiano a scolari di origine non italiana
che si esibiscono in un musicol cantando italiano…
E cosi ad un tratto quella “superata” , noiosa
cultura classica debbo ripescarla. Per decenni me ne sono nutrito, ne sono
stato conquistato, ne ho visitato i luoghi decine e decine di volte. Tutto mi
aspettavo ma non che in questa città australiana almeno 15.000 chilometri di
distanza ritrovassi “le forme del mito”. Usando la materia che le è più
congeniale, le forme di cui è maestro (ricorderete quel disco che gira a Milano
in piazza Hoepli dietro San Fedele) ripropone qui a Brisben un mito che da
almeno 3500 anni regge al tempo, all’ignoranza e alla creatività umana.
Gio
Pomodoro : spiega con la sua arte il più grande dei miti agli australiani. Mi
ritrovo miceneo … Mi ci è voluta un ora e il rischio di perdere l’aereo per
lasciare questo luogo a forma di teatro greco non solo perché le scalinate
sembrano la platea ma perché dall’orchestra c’è una vista incredibile sulla
città …
Se il futuro ci riserva città come questa …
possiamo trattare.
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